Il decalogo dei primi diritti linguistici (per i bambini di 0-6 anni)

Diamo la parola ai bambini. Di Silvana Ferreri, Università della Tuscia, Viterbo

di Redazione GiuntiScuola20 novembre 20182 minuti di lettura
Il decalogo dei primi diritti linguistici (per i bambini di 0-6 anni) | Giunti Scuola
20 Novembre 2018 Argomento: La Vita Scolastica , autore: Silvana Ferreri
 
 
 

1. Il diritto di tutela dell’idioma materno

Il primo diritto del bambino a scuola è quello di vedere riconosciuta e valorizzata la sua lingua materna anche nel caso in cui essa non coincida con la lingua dell’istituzione. Nelle aule scolastiche va creato e usato uno spazio per ospitare e far vivere le lingue materne (dai dialetti alle lingue ufficiali di altri Paesi) di tutti i bambini presenti in una classe.

2. Il diritto di essere compreso

Ogni bambino ha il diritto di esprimere significati con le parole che conosce, e di essere compreso ugualmente.

3. Il diritto di ascoltare (e non parlare)

Nella fase in cui tace il bambino ascolta, inizia a stabilire connessioni tra suoni e sensi, elabora la lingua in cui è immerso: comincia a capire prima di iniziare a parlare. Il tempo del suo silenzio è prezioso e va rispettato: vale per la prima lingua ed ha senso anche per le lingue seconde.

4. Il diritto di porre domande

È un diritto del bambino fare domande, tutte quelle che vuole; e sono ancora suoi diritti disporre di tempo per l’esercizio della parola e avere un ascoltatore che gli riservi attenzione paziente.

5. Il diritto di avere risposte

Il diritto di avere risposte dà avvio all’apprendimento: sentendo e risentendo, provando e riprovando si impara a fare e a dire, i nomi e le azioni, in un processo che non ha fine.

6. Il diritto di ampliare il vocabolario

L’acquisizione spontanea non basta: l’espansione del lessico va seguita e sollecitata se non programmata nei modi e nelle forme adatte all’età.

7. Il diritto di accedere a mondi testuali

Attraverso le voci dei grandi i bambini hanno accesso a interi testi, ricostruiscono mondi che danno senso alle parole, riconoscono i profili delle storie “c’era una volta...”. L’adesione al mondo narrato, la narrazione stessa giocano un ruolo significativo nella costruzione della capacità autobiografica dei bambini.

8. Il diritto all’immaginazione

Per esercitare il suo diritto all’immaginazione il bambino ha bisogno di un mondo di suoni, in cui la voce sonante di un adulto che legge agevola la creazione di mondi fantastici.

9. Il diritto di parlare da solo

Nella costruzione del suo mondo immaginario il bambino trova lo spazio per l’esercizio della sua parola in perfetta solitudine. Il diritto di parlare da solo va rispettato perché crea l’identità del bambino in quanto parlante e ascoltatore di se stesso.

10. Il diritto di scrivere

La scuola dell’infanzia dovrebbe permettere a tutti i bambini di giocare con i segni della scrittura, in un ambiente ricco di scritture diverse, per avviarli all’esercizio del loro diritto di scrivere. Costruire testi per mano di uno scriba che si presta a trasporre sulla pagina i loro pensieri e le loro parole entra a pieno titolo nel diritto alla parola.

 
 
 
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