Come valutare? 

Sarà l’anno della (auto)valutazione?

Arrivano i nostri (valutatori)

Per sua natura la valutazione degli apprendimenti degli alunni &egrave; un&rsquo;operazione delicata e complessa e potenzialmente stressogena, anche per la rilevanza esterna che assume (ad esempio nei confronti delle famiglie degli allievi). &Egrave; comprensibile, pertanto, che il momento valutativo assuma un particolare significato nell&rsquo;esperienza professionale dei docenti, anche per il valore simbolico che viene assegnato alla valutazione dai bambini e dai loro genitori. Peraltro, il tema della valutazione &egrave; diventato sempre pi&ugrave; un terreno di potenziale conflitto tra i vari soggetti interessati. Questi aspetti caricano la valutazione di aspettative e vissuti che la possono rendere &ldquo;pesante&rdquo; anche oltre il suo reale impegno.

Nella scuola primaria, com&rsquo;&egrave; noto, a differenza di quanto avviene nei successivi gradi scolastici, la valutazione degli apprendimenti viene formulata &ndash; secondo quanto stabilito dall&rsquo;OM 172/2020 &ndash; attraverso giudizi descrittivi correlati a quattro livelli di apprendimento: 
a) in via di prima acquisizione; 
b) base; 
c) intermedio; 
d) avanzato.

Tutto ci&ograve; persegue &ldquo;finalit&agrave;&nbsp; formativa ed educativa e concorre al miglioramento&nbsp; degli&nbsp; apprendimenti&nbsp; e&nbsp; al successo formativo degli stessi, documenta lo sviluppo dell&#39;identit&agrave; personale e promuove la autovalutazione di ciascuno in relazione alle acquisizioni di conoscenze, abilit&agrave; e competenze&rdquo;, come recita il D.Lgs 62/2017.

&Egrave; importante per&ograve; sottolineare che l&rsquo;espressione del giudizio descrittivo per ciascuna disciplina delle Indicazioni Nazionali, &egrave; prevista per la &ldquo;valutazione periodica e finale degli apprendimenti&rdquo;, mentre &ldquo;la valutazione in itinere, in coerenza con i criteri e le modalit&agrave; di valutazione definiti nel PTOF, resta espressa nelle forme che il docente ritiene opportune e che restituiscano all&rsquo;alunno, in modo pienamente comprensibile, il livello di padronanza dei contenuti verificati&rdquo; (OM 172).

In sostanza, nei momenti formali e rituali (trimestre/quadrimestre e finale) la valutazione viene espressa attraverso i giudizi descrittivi, mentre nelle valutazioni in itinere sono i docenti a definire le modalit&agrave; in quanto rappresentano &ldquo;una parte del processo quotidiano di raccolta degli elementi che conducono alle valutazioni periodiche e finali. Sono &lsquo;appunti di viaggio&rsquo;, per gli insegnanti, gli alunni, i genitori, che danno conto innanzitutto del progresso negli apprendimenti, ma che consentono, altres&igrave;, agli stessi insegnanti di rimodulare la propria attivit&agrave; e di progettare i momenti di individualizzazione e personalizzazione che sono strumenti preposti al successo formativo delle classi a loro affidate&rdquo; (nota ministeriale 2158/2020).

In alcune scuole primarie &egrave; invece invalso l&rsquo;uso di utilizzare i giudizi descrittivi, con il corredo dei livelli di apprendimento, lungo tutto il corso dell&rsquo;a.s. e per ogni singola prova di verifica, determinando in questo modo un carico di lavoro decisamente eccessivo per i docenti. Peraltro, cos&igrave; facendo, la valutazione rischia di trasformarsi in un apparato burocratico lontano da quella funzione formativa che invece dovrebbe costituire la sua peculiarit&agrave;. Liberare la valutazione (ma in generale tutta l&rsquo;attivit&agrave; didattica) dalle inutili zavorre burocratiche appare un&rsquo;operazione quanto mai opportuna che pu&ograve; liberare energie per vivificare l&rsquo;azione educativa.

FAQ 18. Si possono somministrare prove di valutazione diverse da quelle dei compagni (facilitate, semplificate, abbreviate...) nelle normali prove di verifica durante l'anno e nelle prove INVALSI? (ed. PLUS)

Valutazione e stress da burocrazia