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Un modello operativo per insegnare Italiano L2
Le UdLA (Unità di Lavoro/Apprendimento), brevi percorsi di apprendimento attivo, micro-attività centrate sul fare lingua

Il modello operativo dell’UdLA (Unità di Lavoro/Apprendimento), che proponiamo quest’anno all’interno della sezione di Italiano L2 di questa rivista, prende le mosse dalla tradizione glottodidattica italiana contaminandola con le proposte della ricerca pedagogica italiana e non solo.
CHE COSA SONO LE UDLA
Le UdLA sono brevi percorsi di apprendimento attivo, micro-attività centrate sul fare lingua, con una snella progettazione a ritroso (backward design) che parta da conoscenze e abilità da sviluppare, e organizzati intorno a una struttura tripartita:
- Introduzione
- Lavoro sull’input
- Conclusione
La prima fase introduttiva dell’UdLA è importante e ha diversi obiettivi:
- creare un clima di classe favorevole alla relazione e agli apprendimenti;
- recuperare preconoscenze e condividerle all’interno del gruppo;
- motivare le alunne e gli alunni;
- contestualizzare il lavoro linguistico-comunicativo che seguirà;
- attivare la “grammatica dell’anticipazione” (expectancy grammar).
Tra le tecniche glottodidattiche impiegate in questa fase, troviamo il brainstorming con diagramma a ragno/mappa, l’abbinamento parola-immagine, l’elicitazione, l’esplorazione delle parole-chiave, l’uso di immagini e di video, l’uso di realia.
La seconda fase di lavoro sull’input, parte centrale dell’UdLA, serve a fornire stimoli e a lavorare su di essi
comprendendoli a fondo e focalizzando l’attenzione su porzioni specifiche di lingua. Le attività della terza fase conclusiva sono ludiche e permettono di mantenere un clima di classe sereno e disteso, consolidare gli apprendimenti dell’unità di lavoro/apprendimento e monitorarli.
Tra le attività impiegate in questa fase, troviamo il cruciverba e il crucipuzzle, meglio se forniti come materiale interattivo online.
LE CARATTERISTICHE DELLE UDLA
Diamo una descrizione sintetica del modello operativo dell’UdLA:
- ogni UdLA corrisponde a un incontro/lezione oppure a incontri/lezione (circa 2/4 ore) e prevede un lavoro centrato sulle conoscenze e sulle abilità per la promozione di competenze;
- le attività delle UdLA possono essere fornite come schede cartacee di lavoro, o proiettate sulla LIM, oppure ricostruite con formati modificabili (documenti di Microsoft Office, OpenOffice, Google) per la Didattica Digitale Integrata su PC, notebook o tablet: in questo ultimo caso, le alunne e gli alunni possono svolgere le attività direttamente all’interno dei documenti e poi inviarli o consegnarli in piattaforma per ricevere un feedback. Il lavoro attivo delle alunne e degli alunni sulle schede fornisce elementi preziosi per la valutazione formativa;
- le UdLA sono centrate su unità linguistiche alla portata di alunne e alunni in un percorso progressivo e graduale di complessificazione (dal semplice al complesso: parola > frase > testo);
- le UdLA seguono le strategie di redazione di testi ad alta leggibilità (adatti ai tanti bisogni educativi delle classi eterogenee): font senza grazie e con una buona grandezza, interlinea adeguata; paragrafi non giustificati a destra, pagine ariose e con un giusto equilibrio nell’uso degli spazi pieni e vuoti; uso dei colori legato a strategie di evidenziazione e facilitazione;
- le UdLA seguono le strategie di redazione di testi ad alta comprensibilità (adatti ai tanti bisogni educativi delle classi eterogene e plurali): lessico della comunicazione di base, frasi brevi con struttura Soggetto-Verbo-Oggetto, tempi e modi verbali semplici, frasi attive, soggetti espressi, pochi pronomi e tante ripetizioni;
- le UdLA hanno un aspetto grafico che le rende motivanti;
- le UdLA sono per loro natura multimodali: al loro interno si trovano rappresentate tante forme di testualità: testi iconici, video, audio-video, audio, verbali ecc.;
- ogni UdLA è autoconclusiva e autonoma rispetto alle altre UdLA del percorso. L’UdLA permette di lavorare anche in caso di fluttuazione delle presenze degli studenti. L’assenza temporanea non pregiudica il percorso.
- Elledue www.sestanteedizioni.com/pdf/ElleDue_n1-2018_link.pdf
- Il modello operativo proposto dalla scuola veneziana di Giovanni Freddi, Gianfranco Porcelli e Paolo E. Balboni, si richiama apertamente alla psicologia della Gestalt e alla molecola matetica globalità – analisi – sintesi. I modelli senesi di Pierangela Diadori e Massimo Vedovelli rimandano, invece, al Quadro comune europeo di riferimento per le lingue e alla funzione chiave del testo, come unità di base della comunicazione e dell’apprendimento delle lingue.