Caro studente…

Settembre, alla ricerca del tempo perduto: come ricominciare?

Per accogliere i bambini ucraini serve una “pedagogia del ritorno”

Alla scoperta di sogni ed emozioni

La Gioia di ricominciare

Rami per giocare e decorare

La foto in apertura &egrave; di Cristina Servidio, la ringraziamo insieme ai bambini e alle bambine che hanno realizzato molti lavori sulla pace e l&#39;accoglienza e che hanno animato la &ldquo;Carovana dei pacifici&rdquo;.

Il legame con il Paese d&rsquo;origine

Questa volta la nota ministeriale &egrave; corredata di un documento di taglio decisamente pedagogico e di una sitografia per approfondire i vari aspetti della questione. Riprendiamo alcuni aspetti che ci sembrano particolarmente significativi.

Tempo lento &ndash; Il suggerimento di evitare preoccupazioni &ldquo;istruttive&rdquo; (leggasi: svolgere un programma predefinito) sembra essere un leitmotiv della nota, anzi viene ribadita la necessit&agrave; di un &ldquo;tempo lento&rdquo; dell&rsquo;accoglienza e dell&rsquo;educazione. Gi&agrave; in un precedente intervento (Accoglienza dei bambini ucraini) avevamo sottolineato il rischio delle preoccupazioni scolasticistiche che possono soffocare lo sviluppo di un&rsquo;autentica relazione educativa. Occorre d&rsquo;altro canto rifuggire da tentazioni pietistiche (come opportunamente sottolinea la nota), perch&eacute; &ldquo;&egrave; un modo inconsapevole di prendere le distanze&rdquo;. Semmai si tratta di creare un contesto in cui il dolore e lo spaesamento possano essere ascoltati e accolti e, per quanto possibile, espressi, tenendo per&ograve; conto che occorre tempo perch&eacute; questo avvenga e che bisogna usare tatto e discrezione.

A questo proposito la nota identifica tre fasi:

1. la prima di &ldquo;tempo lento per l&#39;accoglienza&rdquo;, dedicata soprattutto alla composizione di gruppi di socializzazione, all&#39;acquisizione di prime competenze comunicative in italiano, all&rsquo;affronto dei traumi e alla ripresa dei percorsi di istruzione interrotti;

2. la seconda di &ldquo;consolidamento e rafforzamento&rdquo;, anche con la collaborazione delle comunit&agrave; territoriali, mediante patti di comunit&agrave;, nel periodo estivo;

3. la terza di &ldquo;integrazione scolastica&rdquo;, nell&rsquo;a.s.2022/2023, con modalit&agrave; diversificate in relazione ai contesti particolari e alle condizioni generali che si realizzeranno.

Un ulteriore aspetto da sottolineare &egrave; la natura stessa di questa &ldquo;emigrazione&rdquo;. A differenza di altre situazioni in cui i bambini stranieri arrivano nelle nostre scuole in quanto le rispettive famiglie hanno fatto un progetto di cambiamento lasciando la patria d&rsquo;origine, nel caso dei bambini ucraini il fenomeno dovrebbe essere momentaneo, anche se non necessariamente breve (questo dipender&agrave; dalle vicende belliche e dall&rsquo;opera di ricostruzione). In questo senso il legame con il Paese d&rsquo;origine risulta ancora pi&ugrave; cogente e deve essere considerato con grande attenzione. Da qui la sottolineatura dell&rsquo;utilizzo della DaD, per quanto possibile e nelle forme possibili, affinch&eacute; venga tenuto vivo il contatto tra gli alunni ucraini in Italia e i loro docenti in Ucraina o rifugiati in qualche altro Paese. E questo anche per consentire agli alunni ucraini di proseguire il corso di studi previsto nel loro Paese in vista di un (prossimo) rientro in patria. Per la scuola italiana tutto ci&ograve; rappresenta una scommessa, ma merita di essere giocata.

Leggi la nota <a href="http://Studenti profughi dall’Ucraina. Contributi alla riflessione pedagogica e didattica delle scuole" target="_blank">Studenti profughi dall&rsquo;Ucraina. Contributi alla riflessione pedagogica e didattica delle scuole</a>

Leggi la circolare <a href="https://www.miur.gov.it/documents/20182/0/m_pi.AOODPIT.REGISTRO+UFFICIALE(U).0000381.04-03-2022.pdf/1a732366-af4d-f449-59b2-5d26243c44d7?t=1646412712760" target="_blank">Accoglienza scolastica degli studenti ucraini esuli. Prime indicazioni e risorse</a>

A scuola di pace e accoglienza

Flashcard italiano/ucraino, nuovi materiali per l&rsquo;accoglienza, percorsi per parlare di pace

Scopri di pi&ugrave; su <a href="http://www.giuntiscuola.it/insieme-per-la-pace" target="_blank">www.giuntiscuola.it/insieme-per-la-pace</a>

Il Ministero dell&rsquo;Istruzione ritorna sull&rsquo;accoglienza dei bambini ucraini nelle scuole italiane a meno di un mese della prima circolare sull&rsquo;argomento.

La scuola quindi non viene meno al suo compito di curare l&rsquo;apprendimento, ma le forme attraverso cui viene sviluppato sono molto varie e non necessariamente connotate in senso&nbsp; tradizionale. I rapporti tra pari (tutoring), ad esempio, possono essere molto proficui sotto questo profilo, come pure il coinvolgimento di mediatori linguistici e culturali, almeno nella fase iniziale di inserimento, o ancora la realizzazione di attivit&agrave; pratiche che possono consentire uno scambio di conoscenze e competenze tra bambini italiani e stranieri.

Tempo lento, patti di comunità e integrazione scolastica, le strategie per l’accoglienza dei bambini ucraini secondo il Ministero