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Storie di ragazze che ce l'hanno fatta

Rileggendo “Dalla parte sbagliata” di Francesco D’Adamo, un libro “per tutti”. Libri di viaggi e di speranza, storie di infanzie difficili, di bambine che nascono nella parte sbagliata del mondo e che alla fine riescono a farcela. Di Lorenzo Luatti.

di Lorenzo Luatti24 novembre 20166 minuti di lettura
Storie di ragazze che ce l'hanno fatta | Giunti Scuola

Storie di infanzie difficili

Di Francesco D’Adamo , scrittore milanese di origine istriana, autore di tanti libri per ragazzi, ho sempre apprezzato la scrittura narrativa qualitativamente ricca, nitida e serrata, capace di trasportarti fin dentro la pagina, facendoti vivere direttamente le emozioni e i differenti stati d’animo – di sofferenza, paura, rabbia, gioia – dei suoi giovani protagonisti.
Apprezzo anche la sua scelta di campo, direi quasi “totale”, di raccontare storie a forte impatto sociale che hanno per protagonisti bambini e adolescenti , costretti a crescere troppo in fretta, che lottano contro le prepotenze e le violenze del mondo adulto. In questo, è tra i pochi autori italiani “per ragazzi” che, attraverso gli strumenti della narrazione, denunciano l’infanzia e l’adolescenza tradita e vessata nel mondo.Siamo in tanti, giovani e adulti, in Italia e all’estero, ad aver amato Storia di Iqbal e la più recente Storia di Ismael che ha attraversato il mare. Libri-Storia che mai hanno perso di attualità. Immaginazione, fantasia e ancora dura realtà (di guerra) sono invece gli “ingredienti” della vita di due giovanissimi protagonisti del suo recente racconto Le Stanze di Mamud (Giunti Junior, 2016, p. 64).
Come ricorderanno i lettori di “Sesamo”, per commemorare i vent’anni dall’assassinio di Iqbal Masih (16 aprile 1995) , lo scorso anno D’Adamo aveva dato alle stampe il sequel Dalla parte sbagliata (Giunti, 2015, pp. 204), una storia tutta al femminile costruita su uno scambio epistolare – necessariamente via email – tra due amiche pachistane, una vive in Italia e l’altra in Pakistan, per non dimenticare lo sfruttamento di bambini senza diritti. Il libro è stato finalista al Premio Strega ragazzi e ragazze 2016, giunto quest’anno alla seconda edizione (2017).

Vedi l'intervista a F. D’Adamo in occasione di Bologna Children's Book Fair 2016 , Loredana Lipperini di RAI Radio3.

Nascere “dalla parte sbagliata” del mondo ma, alla fine, farcela

Il romanzo, il cui titolo si richiama ad una canzone di Bruce Springsteen (“ Wrong side of the street ”), narra come è difficile la vita di chi nasce dalla parte sbagliata della società , quella dei poveri e dei diseredati, delle vittime dell’oppressione. A dieci anni dalla morte dell’amico Iqbal, due ragazze ormai ventenni, Fatima e Maria, ne proseguono il cammino ognuna a suo modo. Fatima ha lasciato la fabbrica di tappeti di Lahore in Pakistan, dove aveva lavorato duramente fin da bambina. È emigrata e ha raggiunto Milano. Nella città lombarda lavora come domestica e vive in un monolocale piccolissimo. La sua vita di giovane sradicata in una città spesso ostile non è facile e tuttavia Fatima si sente libera e capace di pensare al futuro. Maria , l’amica del cuore di Fatima, invece è rimasta a Lahore.
Mentre il destino di Fatima si incrocia con quello di Moh , il piccolo schiavo clandestino che riuscirà a liberare, quello di Maria si scontra con lo sfruttamento minorile nelle fabbriche, in mano alle multinazionali dell’Occidente, e il fondamentalismo che affliggono il suo paese.
Le due amiche comunicano via email e l’incrociarsi della loro missive ci narra una storia di dolore, ma anche di libertà e di speranza. Due storie individuali che si dispiegano attraverso gli intensi carteggi tra le due amiche, due viaggi lontani eppure paralleli nel mondo dei disperati senza nome che non conosce confini, da Milano a “qualche parte nel sud Italia”, fino a Lahore. Ma anche chi parte svantaggiato, in qualsiasi parte del mondo si trovi, può cavarsela , grazie all’aiuto di persone solidali oppure alle risorse che può trovare in se stesso, o, semplicemente con il favore della sorte.

Storia omnibus

Come spesso capita ai “seguiti” di romanzi di grande successo, Dalla parte sbagliata forse non raggiunge gli esiti felici delle precedenti opere sopra menzionate, capaci di provocare forti emozioni, di coinvolgere e “sconvolgere” il giovane lettore. Inoltre la trama insiste su aspetti e temi – in primis lo sfruttamento lavorativo dei minori ad opera, in tutto e per tutto, di questo “civile” mondo occidentale – già esplorati da molte scritture per ragazzi; infine, il lettore più addentro alle vicende narrate, avvertirà una certa concitazione rispetto a situazioni che le cronache di questi anni hanno riportato quanto a fondamentalismi, razzismi, immigrazione (dall’arrivo dei profughi alla tratta dei minori, dallo sfruttamento nei campi di raccolta dei pomodori alle rivolte contro gli stranieri e degli stranieri, alle multinazionali che in terra straniera corrompono al fondamentalismo religioso e così via).
Ciò nonostante, e forse proprio per questo, anche grazie ad una costruzione dinamica della narrazione (tre sono le voci narranti: le due ragazze e l’autore), Dalla parte sbagliata si legge tutto d’un fiato e offre molti spunti per domande e approfondimenti . A pensarla così insegnanti e ragazzi, dalle scuole primarie alle superiori, che dallo scorso anno lavorano in classe con questa storia.

Guarda il video realizzato dalla classe 1a B del liceo scientifico A. Pacinotti di Cagliari:

Alcuni lavori realizzati in classe e presentati a Francesco D'Adamo:

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