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Storie che emozionano
Individuiamo le caratteristiche dei racconti gialli e horror e scopriamo le principali differenze fra i due generi. Alleniamoci a creare descrizioni di personaggi irreali e spaventosi.
Obiettivi, attività, materiali
obiettivi
- Confrontare testi per coglierne alcune caratteristiche specifiche.
- Produrre semplici testi descrittivi.
Attività 1
Gli ingredienti del giallo
Facciamo leggere i due frammenti di testo della SCHEDA Un tuffo nei gialli.
Confrontiamoci sui testi e individuiamo gli elementi indicati:
Testo 1: chi viene rapito?
Testo 2: che cosa viene rubato?
Qual è il mistero da cui partirà l’indagine dei personaggi che investigheranno?
Testo 1: un rapimento
Testo 2: un furto
Per ampliare la tipologia dei misteri, chiediamo agli alunni: “Quali altri misteri possono essere temi gialli?”.
La struttura di un racconto giallo
Cerchiamo di individuare o ipotizzare le varie fasi che costituiscono la struttura del giallo:
- Si intuisce qual è la situazione di partenza, ovvero il preludio?
- È chiaro il mistero da risolvere, ovvero l’enigma?
- Possiamo ipotizzare chi farà l’indagine, ovvero l’inchiesta?
- Secondo voi chi è il colpevole? Come si risolverà il caso, ovvero quale sarà la soluzione?
Possiamo quindi definire “giallo” un racconto avvincente, dove c’è un mistero da svelare.
Per consolidare, distribuiamo la SCHEDA La struttura del racconto giallo e facciamola completare a coppie.
Attività 2
Il racconto horror
Che cosa differenzia i racconti gialli da quelli horror? Chiediamo alle alunne e agli alunni se sanno che cosa si intende per horror, poi leggiamo alcune definizioni dai dizionari che abbiamo in aula o cerchiamole sul web.
Mettiamoli alla prova: proponiamo la lettura e la successiva analisi di alcuni frammenti testuali del genere horror.
Individuiamo alcuni elementi specifici del genere e capiamo come vengono usate le parole e le frasi per rendere l’atmosfera del terrore.
Facciamo leggere i testi della SCHEDA Un tuffo nell’horror.
Verifichiamo le reazioni dei bambini chiedendo loro:
- Quale racconto vi ha più coinvolti?
- Dove avete sentito il senso di suspense?
- Vi siete immedesimati in quale protagonista?
- Quali emozioni avete condiviso?
Guidiamo l’analisi con alcune indicazioni o domande:
- Sottolinea la frase / le frasi che crea / creano la suspense iniziale.
- Evidenzia le parole che rendono un’atmosfera di ansia e paura.
- Evidenzia, con un altro colore, le espressioni che rendono un’atmosfera di terrore.
- Qual è l’elemento che rende orribile la situazione vissuta dal protagonista?
- Proviamo a dare un titolo a ogni brano?
Infine, per ciascun brano, chiediamo di completare sul quaderno la traccia che segue, dopo che l’avremo scritta alla lavagna.
A conclusione dell'attività di analisi fissiamo:
i motivi ricorrenti delle storie horror: fenomeni inspiegabili, personaggi mostruosi e inquietanti, luoghi misteriosi;
le parole specifiche che rendono più o meno forte l’atmosfera horror.
Per fare
Descrizioni... da paura
Costruiamo un’ideale galleria di personaggi dell’orrore. Tra questi figureranno sicuramente mostri, vampiri, mummie e fantasmi.
1. Esaminiamo le caratteristiche di questi personaggi e costruiamo un repertorio di aggettivi per descriverli.
2. Proponiamo quindi alcune descrizioni da completare.
Il vampiro
Anton impietrito vide due occhi ...................................... che lo fissavano in un volto ...................................... e una bocca ..................................... che si apriva ad un suono terrificante rivelando i denti ........................................... .
Angela Sommer-Bodenburg, Vampiretto, Salani
Un fantasma
Alla luce incerta della luna, la sagoma risultava ............................., con strani teli chiari che ............................. attorno alle lunghe gambe. Le braccia ............................. proiettavano inquietanti ombre sul terreno. Alzava mani ............................. come artigli e osservava con uno sguardo ............................. .
Janna Carioli, Luisa Mattia, Il fantasma dell’etrusco, Lapis
3. Chiediamo di elaborare la descrizione di nuovi personaggi, come per esempio una mummia e/o un mostro. Focalizziamo insieme gli aspetti della descrizione:
- viso, capelli, occhi, naso, fronte, bocca, orecchie, espressione;
- altezza, corporatura, abbigliamento, atteggiamento…
4. Fissiamo alcuni elenchi di parole da usare, sfruttando anche il dizionario per cercare sinonimi e contrari.
5. Facciamo completare le descrizioni con un disegno del personaggio inventato (Arte e immagine).
Osserviamo se l’alunna/o individua le caratteristiche salienti dei generi narrativi e se seleziona le caratteristiche più adeguate per completare una descrizione.
Documentiamo con le schede e con i testi prodotti nelle attività.
Valutiamo il raggiungimento degli obiettivi.