Multicultura

Osservatorio Scuola Primaria • Anteprima novembre 2011

Scuola: sarà trascurata dal nuovo ministro?

Il 16 marzo 2021 si è svolta l’audizione del Ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, davanti alla settima Commissioni di Camera e Senato in seduta congiunta sui contenuti del Piano Nazionale Riprese e Resilienza (PNRR). Il Ministro ha esordito affermando che l’educazione va considerata un grande problema nazionale e come tale meritevole della massima attenzione.All’interno del PNRR gli interventi previsti per la scuola primaria sono inseriti nel più ampio piano d’azione che riguarda il campo dell’istruzione. Innanzi tutto viene ribadita la vocazione inclusiva della scuola e l’attenzione da riservare alle categorie più deboli e svantaggiate.&nbsp;Investimento per efficientamento e nuove scuoleUn primo nucleo di interventi riguarda gli edifici scolastici sotto un duplice profilo: a) efficientamento degli edifici e risanamento strutturale (previsto investimento da 6,42 miliardi di euro per tutti i gradi scolastici); b) realizzazione di nuove scuole (800 milioni di euro). Ma il Ministro ci ha tenuto a sottolineare che non basta riqualificare gli ambienti scolastici, occorre rivedere anche la didattica e dunque pensare a una scuola nuova, tenendo conto che i luoghi dove si svolge l’educazione oggi sono molto cambiati rispetto al passato.&nbsp;Sotto questo profilo un importante contributo può venire dalla didattica digitale integrata (previsti 42 milioni di euro) e dal progetto Scuola 4.0 con l’incremento di scuola innovative, cablaggio, nuove aule didattiche e laboratori (previsti 3 miliardi di euro).Un secondo nucleo di interventi mira a potenziare le competenze per realizzare il diritto allo studio e ridurre i divari territoriali. A questo proposito è previsto un ampliamento del tempo pieno (1 miliardo di euro), soprattutto per l’attivazione di servizi che consentano l’effettivo avvio del tempo pieno (es. mense). Altri interventi mirano a contrastare l’abbandono scolastico, particolarmente alto in alcune regioni meridionali, e che vede l’Italia detenere il triste primato in UE (previsti 1,50 miliardi di euro).Formazione docenti, un'esigenza prioritariaIl Ministro ha anche sottolineato che la vera risorsa della scuola è costituita dai docenti e dunque la loro formazione appare un’esigenza prioritaria. Si consideri, ad esempio, che per quanto riguarda le competenze digitali i docenti italiani sono ultimi in UE. E d’altro canto rendere più efficienti le scuole sul piano digitale non serve a niente se non vi è un analogo investimento nella formazione dei docenti. Molto opportunamente è stato inoltre rimarcato che la formazione risponde non solo a un’esigenza del singolo docente, ma costituisce una necessità del sistema in quanto senza un’adeguata formazione ogni intervento riformatore o innovativo rischia di naufragare. La formazione rappresenta quindi un vero investimento per la scuola, non una spesa. Questa sottolineatura del ruolo della formazione all’interno delle esigenze del sistema-scuola appare particolarmente significativa in quanto (complice anche il bonus docente e la piattaforma S.O.F.I.A.) la formazione rischia di trasformarsi in un affare privato del singolo insegnante sganciato da ogni logica di sistema. Si tratterà adesso di vedere come e quando queste misure prenderanno corpo.&nbsp;

Scuola primaria: i progetti del Ministro Bianchi