La scuola di fronte al bullismo e cyberbullismo

Bullismo e violenza a scuola, proviamo ad alzare lo sguardo

Attivit&agrave; in classe: tenerezza e coraggio

C&rsquo;&egrave; una regola d&rsquo;oro che &egrave; tradotta in tutte le lingue e che accomuna tutte le religioni: &ldquo; Non fare agli altri quello che non vorresti fosse fatto a te&rdquo;. Basterebbero cos&igrave; poche leggi morali per regolamentare il mondo se ognuno di noi sapesse mantenere uno sguardo dritto che guarda agli altri con lo stesso rispetto che pretende per se stesso.

- Indiani del Nord America&nbsp; &ndash;Siamo esseri viventi nella misura in cui manteniamo la terra vivente. (Capo Dan George)

- Religione Baha&rsquo;i&ndash; Non mettere a nessuno pesi che non vorresti fossero messi a te, non desiderare per nessuno ci&ograve; che tu non desidereresti per te stesso. (Spigolature di Bahau&rsquo;llah)

- Buddismo - Non trattare gli altri in maniere che tu stesso troveresti dannose (Il Budda, Udana-Varga 5.18

- Cristianesimo &ndash; Tutto quanto volete che gli uomini facciano a voi, anche voi fatelo a loro: questa infatti &egrave; la legge ed i profeti. (Vangelo di Matteo 7,12)

- Confucianesimo &ndash; Una parola riassume tutta la base di una buona condotta: la bont&agrave;. Non fare agli altri ci&ograve; che tu stesso non vorresti fosse fatto a te. (Confucio, Analetti 15.23)

- Hinduismo &ndash; Questa &egrave; la sintesi del dovere: non fare agli altri ci&ograve; che sarebbe causa di dolore. (Mahabharata&nbsp;&nbsp;5: 1517)

- Islam &ndash; Nessuno di voi &egrave; credente se non desidera per il fratello ci&ograve; che desidera per se stesso. (Il profeta Mohammad, 13ma delle 40 Hatith di Nawawi)

- Gianismo &ndash; Uno dovrebbe trattare tutte le creature nel mondo come vorrebbe essere trattato. (Mahavira, Sutrakritanga)

- Giudaismo &ndash; Non fare al prossimo ci&ograve; che non vorresti fosse fatto a te: questa &egrave; tutta la tor&agrave;, il resto &egrave; commento. Va&rsquo; e studia. (Hillel Talm&ugrave;d B. Shabbath 31a.)

- Sikhismo &ndash; Non sono straniero a nessuno e nessuno mi &egrave; straniero. in verit&agrave; sono amico di tutti. (Guru Granth Sahib, pg. 1299)

- Taoismo &ndash; Considera il guadagno del tuo vicino come il tuo e la sua perdita come la tua stessa perdita. (Lao T&rsquo;zu, T&rsquo;ai Shang Kan Ying P&rsquo;ien, 213-218)

- Unitarianismo &ndash; Noi affermiamo e promoviamo rispetto per la rete interdipendente di tutta l&rsquo;esistenza di cui facciamo parte. (Principio unitariano)

- Zoroastrianismo - non fare agli altri tutto ci&ograve; che &egrave; ingiurioso a te stesso. (Shayast-na-shayast&nbsp;&nbsp;13.29)

Alla ricerca della regola d&rsquo;oro in tutto il mondo

Il termine italiano &quot;bullismo&quot; &egrave; la traduzione letterale di &quot;bullying&quot;, parola inglese comunemente usata nella letteratura internazionale per caratterizzare il fenomeno delle prepotenze tra pari in contesto di gruppo. Il cyberbullismo ne &egrave; la manifestazione in Rete.

Come recita il documento ministeriale del 2007, Linee di indirizzo generali ed azioni a livello nazionale per la prevenzione e la lotta al bullismo, questo fatto umano &ldquo;si configura come un fenomeno estremamente complesso, non riducibile alla sola condotta di singoli (bambini, ragazzi preadolescenti e adolescenti; maschi e femmine) ma riguardante il gruppo dei pari nel suo insieme.&nbsp;

&Egrave; pertanto un evento dinamico, multidimensionale e relazionale che riguarda non solo l&#39;interazione del prevaricatore con la vittima, ma riguarda tutti gli appartenenti allo stesso gruppo con ruoli diversi.

Il valore educativo dell&#39;esperienza scolastica comprende e supera la sola acquisizione di conoscenze e competenze, e risiede proprio nella introiezione lenta e profonda della conoscenza che acquista significato se diventa contemporaneamente opportunit&agrave; per l&#39;assunzione di comportamenti consapevoli e responsabili, dando luogo a quel processo, progressivo e &quot;faticoso&quot;, di assimilazione critica del reale.&rdquo;

Nei confronti dei bambini della scuola dell&#39;infanzia e della scuola primaria si pone la necessit&agrave; di valorizzare la comunicazione interpersonale e di costruire contesti di ascolto non giudicanti e momenti &quot;dedicati&quot; di dialogo&rdquo; dove i bambini possano fare esperienza significativa dell&rsquo;altro partendo da s&eacute;.

&Egrave; questa esperienza che diventa fondamentale del percorso di crescita di tutti e di ciascuno. Uscire dall&rsquo;io e mettersi nei panni dell&rsquo;altro &egrave; il passaggio pi&ugrave; significativo da fare per prevenire qualsiasi tipo di prevaricazione e violenza.

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&ldquo;Agisci in modo da trattare l&rsquo;umanit&agrave;, tanto nella tua persona quanto nella persona di ogni altro, sempre nello stesso tempo come un fine, e mai unicamente come un mezzo.

Agisci unicamente secondo quella massima, in forza della quale tu puoi volere nello stesso tempo che essa divenga una legge universale&rdquo;.

Immanuel Kant
</blockquote>

Si possono fare con gli alunni molteplici attivit&agrave; e riflessioni ma il passaggio tra apprendimento e atteggiamento avviene solo quando&nbsp;&nbsp;una regola collettivamente approvata da tutti, diventa emozione condivisa.

Ecco perch&eacute; &egrave; importante portare i bambini e i ragazzi a mettersi sempre nei panni degli altri per sviluppare dentro di loro quei sentimenti che, se interiorizzati, diventano garanzia di un pensiero autoregolatore che, una volta maturato, sar&agrave; tradotto da solo in comportamenti rispettosi e attenti, sia nel mondo reale che in quello virtuale.

Il compito della scuola &egrave; pertanto quello di ispirare in chi cresce la tenerezza e il coraggio. Saremo adulti davvero quando sapremmo riconoscere le nostre difficolt&agrave; e quelle degli altri con l&rsquo;atteggiamento di chi sa averne cura; quando sapremmo trovare il coraggio di dissociarsi da ci&ograve; che &egrave; difforme al nostro valore per rimanere coerenti con quello che siamo; quando sapremmo inseguire un bene che &egrave; collettivo perch&eacute; &egrave; nella collettivit&agrave; che siamo chiamati ad abitare.

Una occasione di riflessione &egrave; ad esempio il 6 e 7 febbraio di ogni anno, giornate internazionali dedicate al &ldquo;Safer Internet Day (SID) e alla lotta contro il&nbsp;&nbsp;bullismo e il cyberbullismo, promosse dal MIM.&nbsp;

Ogni scuola di ordine e grado &egrave; stata invitata dal Ministero dell&rsquo;istruzione a riflettere su questi temi che sempre di pi&ugrave; coinvolgono e stravolgono i bambini e i ragazzi anticipando le tappe anagrafiche di un&nbsp;&nbsp;problema sociale che colpisce grandi e piccoli.&nbsp;

Prevenire il cyberbullismo: mettersi nei panni dell’altro