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Giornata della gentilezza, idee per una classe gentile

Giornata della gentilezza: a scuola con “Sesamo”

Ripensiamo l'accoglienza

Mai come quest’anno educare alla gentilezza vuol dire sollecitare attenzioni e gesti di responsabilità e di attenzione verso gli altri.Che ne dite di mettere sulla porta dell’aula un’immagine, un logo realizzati dagli alunni, con la scritta “Questa è una classe gentile”, o “una classe de-bullizzata”?Si può partire da qui per celebrare la Giornata della Gentilezza del 13 novembre, che si dilata fino a diventare pratica e attenzione quotidiane. La&nbsp; scuola, luogo di relazioni e scambi, è l’ambito privilegiato per educare al rispetto, alla condivisione e al riconoscimento reciproco.Con le parole e i gesti, con competenza e attenzione. Piccoli e quotidiani gesti di discriminazione e parole che offendono vengono spesso riferiti dai bambini e dai ragazzi che, per varie ragioni, appaiono più vulnerabili e fragili. Possiamo cercare di contrastare questa situazione attraverso un’educazione alla responsabilità di ciascuno e sollecitando atteggiamenti e gesti gentili.Le minute e quotidiane azioni individuali, anche quelle che sembrano a prima vista poco significative, possono produrre cambiamenti impensati nei comportamenti e negli atteggiamenti.La gentilezza è cura e attenzione, sguardo aperto e ascolto della voce degli altri. Ecco allora un piccolo manifesto per una classe “sufficientemente gentile” che si conquista il certificato di gentilezza attraverso parole, gesti, consapevolezze, scelte. Possiamo usarlo come spunto per scrivere con i bambini e i ragazzi il nostro Manifesto della gentilezza.&nbsp;

Manifesto per la gentilezza Mio, tuo, nostro. Attenzione allo spazio di tutti In questo anno scolastico, il tema dello spazio da abitare insieme, rispettando le regole e le distanze, è diventato cruciale. Per fare in modo che i luoghi nei quali passiamo gran parte della giornata non diventino asettici e “sanitarizzati”, possiamo renderli più accoglienti e fare in modo da sentirli propri, grazie alle idee di tutti.Pietre e piume. Parole appuntite, parole gentili Aver cura delle parole e bandire dal vocabolario quelle ostili. Moltiplicare le parole gentili per salutarsi, chiedere scusa, ringraziare. Ampliare e articolare il lessico che dà voce alle emozioni e agli stati d’animo.Ora tocca a te. In ascolto e in silenzio Rispettare i turni di parola e lasciare il tempo anche agli altri di dire, sia in presenza che nelle comunicazioni a distanza. Stabilire una sorta di misuratore di decibel per allenarci a non alzare la voce e gridare senza necessità. Imparare a esplorare i toni della voce e ad ascoltare in silenzio.Io so fare, tu sai fare. Talenti da mescolare Includere nel gioco e nei momenti informali anche i compagni più timidi e coloro che stVieni, ti accompagno Assumere il ruolo di compagno accogliente e accompagnare i bambini appena arrivati e ancora disorientati.Come va? &nbsp;Nei panni degli altri Provare a mettersi per un momento nei panni degli altri, intravedere un altro punto di vista.Sai che io vengo da... Avere rispetto per la storia dei compagni, scambiare racconti che vengono da lontano, avere curiosità per abitudini, alfabeti e scritture diversi.Un gesto e una parola al giorno Raccogliamo nella scatola della gentilezza i gesti le parole che abbiamo praticato in questi giorni.&nbsp;

Manifesto per la gentilezzaMio, tuo, nostro. Attenzione allo spazio di tutti In questo anno scolastico, il tema dello spazio da abitare insieme, rispettando le regole e le distanze, è diventato cruciale. Per fare in modo che i luoghi nei quali passiamo gran parte della giornata non diventino asettici e “sanitarizzati”, possiamo renderli più accoglienti e fare in modo da sentirli propri, grazie alle idee di tutti.Pietre e piume. Parole appuntite, parole gentili Aver cura delle parole e bandire dal vocabolario quelle ostili. Moltiplicare le parole gentili per salutarsi, chiedere scusa, ringraziare. Ampliare e articolare il lessico che dà voce alle emozioni e agli stati d’animo.Ora tocca a te. In ascolto e in silenzio Rispettare i turni di parola e lasciare il tempo anche agli altri di dire, sia in presenza che nelle comunicazioni a distanza. Stabilire una sorta di misuratore di decibel per allenarci a non alzare la voce e gridare senza necessità. Imparare a esplorare i toni della voce e ad ascoltare in silenzio.Io so fare, tu sai fare. Includere nel gioco e nei momenti informali anche i compagni più timidi e coloro che stanno in disparte.Organizzare attività da fare insieme, in maniera cooperativa, valorizzando i saperi e i talenti.Vieni, ti accompagnoAssumere il ruolo di compagno accogliente e accompagnare i bambini appena arrivati e ancora disorientati.Come va? &nbsp;Nei panni degli altri Provare a mettersi per un momento nei panni degli altri, intravedere un altro punto di vista.Sai che io vengo da... Avere rispetto per la storia dei compagni, scambiare racconti che vengono da lontano, avere curiosità per abitudini, alfabeti e scritture diversi.Un gesto e una parola al giorno Raccogliamo nella scatola della gentilezza i gesti le parole che abbiamo praticato in questi giorni.&nbsp;

Mai come quest’anno educare alla gentilezza vuol dire sollecitare attenzioni e gesti di responsabilità e di attenzione verso gli altri. Che ne dite di mettere sulla porta dell’aula un’immagine, un logo realizzati dagli alunni, con la scritta “Questa è una classe gentile”, o “una classe de-bullizzata”? Si può partire da qui per celebrare la Giornata della Gentilezza del 13 novembre, che si dilata fino a diventare pratica e attenzione quotidiane. La&nbsp; scuola, luogo di relazioni e scambi, è l’ambito privilegiato per educare al rispetto, alla condivisione e al riconoscimento reciproco. Con le parole e i gesti, con competenza e attenzione. Piccoli e quotidiani gesti di discriminazione e parole che offendono vengono spesso riferiti dai bambini e dai ragazzi che, per varie ragioni, appaiono più vulnerabili e fragili. Possiamo cercare di contrastare questa situazione attraverso un’educazione alla responsabilità di ciascuno e sollecitando atteggiamenti e gesti gentili.Le minute e quotidiane azioni individuali, anche quelle che sembrano a prima vista poco significative, possono produrre cambiamenti impensati nei comportamenti e negli atteggiamenti. La gentilezza è cura e attenzione, sguardo aperto e ascolto della voce degli altri. Ecco allora un piccolo manifesto per una classe “sufficientemente gentile” che si conquista il certificato di gentilezza attraverso parole, gesti, consapevolezze, scelte. Possiamo usarlo come spunto per scrivere con i bambini e i ragazzi il nostro Manifesto della gentilezza.&nbsp;

Piccolo manifesto della gentilezza

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