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Personalizzare per includere tutti

Guardiamo al gruppo che accompagniamo nella crescita e nell’apprendimento e rendiamoci conto che ognuno è diverso e unico, con una propria storia, con potenzialità e modi di apprendere personali.

di Maurizia Butturini20 gennaio 20231 minuto di lettura
Personalizzare per includere tutti | Giunti Scuola

Le bambine e i bambini crescono in contesti ambientali pieni di una grande varietà di linguaggi e di media, da cui apprendono, in modo più o meno implicito, forme e stili di conoscenza, pensiero e comunicazione.

L’esigenza di personalizzare i processi formativi nasce dalla necessità di valorizzare le differenze culturali e cognitive di ognuno e di entrare in comunicazione con la multiformità delle forme e degli stili della mente, dei modi di comunicare e di agire.

Costruiamo allora contesti educativi per consentire esperienze diversificate, ma coerenti; osserviamo attentamente ogni elemento, per ridurre i possibili ostacoli e facilitare ogni bambino nel suo interagire per conoscere, esprimersi, comunicare…; questo riduce l’impatto delle diversità individuali sul raggiungimento dei traguardi di sviluppo e apprendimento e fa sì che ciascuno abbia a disposizione forme e tempi attraverso cui imparare ed elaborare le conoscenze.

Bilanciamo in modo armonioso le possibilità di gioco autonomo, negli spazi predisposti, e altre esperienze più eteroguidate, privilegiando il dialogo personale e di gruppo, ripercorrendo i vissuti attraverso la ricostruzione documentativa e narrativa condivisa con le bambine e i bambini.

Favoriamo il passaggio tra le esperienze vissute e quelle che organizziamo per conseguire specifici traguardi di crescita integrata; facendo sì che nessuno sia escluso e partendo dalle caratteristiche personali, potremo poi aiutare ognuno a espandere le proprie modalità, stili e strategie.

 

PERSONALIZZARE GLI APPRENDIMENTI

Riflettiamo, individualmente e in gruppo, sulla nostra percezione e conoscenza di ogni bambina e bambino e sui possibili interventi.

  1. Scorriamo l’elenco dei nomi: possiamo affermare di conoscere a fondo ciascuno di loro? Ragioniamo su quanto pensiamo di aver compreso di ognuno.
  2. Siamo in grado di interpretare le difficoltà che osserviamo, ipotizzandone le cause e proponendo azioni di intervento/potenziamento?
  3. Siamo capaci di rilevare competenze e capacità eccellenti progettando attività in grado di valorizzarle?
  4. Nella progettazione di contesti/esperienze/laboratori… teniamo in considerazione questi aspetti?
  5. Quali strategie conosciamo per favorire la relazione educativa personalizzata?

CONTESTI PER OSSERVARE

Per conoscere meglio ogni bambina e bambino, osserviamolo nell’ambiente educativo, verificando anche le possibilità che esso offre; guardiamo ai contesti di gioco ed esperienza, rileviamo la presenza di ostacoli e facilitatori.

  • Negli angoli tematici (manipolativo, simbolico, costruttivo, espressivo…), come interagisce il bambino con i materiali e con i compagni?
  • Quali preferenze manifesta? Quali luoghi sceglie più frequentemente e per quanto tempo: spazi per il gioco (quale?) per la socializzazione, per l’esperienza individuale, luoghi inventati dal bambino…?
  • Comportamenti, atteggiamenti, competenze, relazioni, ruoli, dinamiche di gruppo, modalità di risoluzione dei conflitti… Come osserviamo e documentiamo?
  • Vi sono elementi di contesto che impediscono al bambino di esprimersi e partecipare? Che ostacolano la piena fruizione di quanto a disposizione? Che non aiutano l’evoluzione del gioco? O elementi che facilitano e permettono quanto detto?
  • Come possiamo rimuovere gli ostacoli? Quali facilitatori possiamo utilizzare?

CONTESTI PER L’APPRENDIMENTO

Ragioniamo insieme su alcuni elementi.

  1. Quale ruolo attribuiamo agli elaborati individuali/collettivi dei bambini, anche liberi e autonomi?
  2. Come consideriamo le diverse situazioni relazionali (offriamo raggruppamenti diversi da quello della sezione, con quali criteri privilegiamo il lavoro di gruppo, di coppia, individuale…)?
  3. Diamo l’opportunità di usare linguaggi diversi in relazione alle proposte, in modo che ognuno possa partecipare partendo dal proprio linguaggio privilegiato?
  4. Quale rilievo assumono i diversi linguaggi nelle esperienze educative e didattiche: verbale, motorio, grafico, manipolativo, costruttivo, scientifico, poetico, musicale, tecnologico…?
Scuola dell'infanzia

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