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Personalizzare per includere tutti
Guardiamo al gruppo che accompagniamo nella crescita e nell’apprendimento e rendiamoci conto che ognuno è diverso e unico, con una propria storia, con potenzialità e modi di apprendere personali.

Le bambine e i bambini crescono in contesti ambientali pieni di una grande varietà di linguaggi e di media, da cui apprendono, in modo più o meno implicito, forme e stili di conoscenza, pensiero e comunicazione.
L’esigenza di personalizzare i processi formativi nasce dalla necessità di valorizzare le differenze culturali e cognitive di ognuno e di entrare in comunicazione con la multiformità delle forme e degli stili della mente, dei modi di comunicare e di agire.
Costruiamo allora contesti educativi per consentire esperienze diversificate, ma coerenti; osserviamo attentamente ogni elemento, per ridurre i possibili ostacoli e facilitare ogni bambino nel suo interagire per conoscere, esprimersi, comunicare…; questo riduce l’impatto delle diversità individuali sul raggiungimento dei traguardi di sviluppo e apprendimento e fa sì che ciascuno abbia a disposizione forme e tempi attraverso cui imparare ed elaborare le conoscenze.
Bilanciamo in modo armonioso le possibilità di gioco autonomo, negli spazi predisposti, e altre esperienze più eteroguidate, privilegiando il dialogo personale e di gruppo, ripercorrendo i vissuti attraverso la ricostruzione documentativa e narrativa condivisa con le bambine e i bambini.
Favoriamo il passaggio tra le esperienze vissute e quelle che organizziamo per conseguire specifici traguardi di crescita integrata; facendo sì che nessuno sia escluso e partendo dalle caratteristiche personali, potremo poi aiutare ognuno a espandere le proprie modalità, stili e strategie.
PERSONALIZZARE GLI APPRENDIMENTI
Riflettiamo, individualmente e in gruppo, sulla nostra percezione e conoscenza di ogni bambina e bambino e sui possibili interventi.
- Scorriamo l’elenco dei nomi: possiamo affermare di conoscere a fondo ciascuno di loro? Ragioniamo su quanto pensiamo di aver compreso di ognuno.
- Siamo in grado di interpretare le difficoltà che osserviamo, ipotizzandone le cause e proponendo azioni di intervento/potenziamento?
- Siamo capaci di rilevare competenze e capacità eccellenti progettando attività in grado di valorizzarle?
- Nella progettazione di contesti/esperienze/laboratori… teniamo in considerazione questi aspetti?
- Quali strategie conosciamo per favorire la relazione educativa personalizzata?
CONTESTI PER OSSERVARE
Per conoscere meglio ogni bambina e bambino, osserviamolo nell’ambiente educativo, verificando anche le possibilità che esso offre; guardiamo ai contesti di gioco ed esperienza, rileviamo la presenza di ostacoli e facilitatori.
- Negli angoli tematici (manipolativo, simbolico, costruttivo, espressivo…), come interagisce il bambino con i materiali e con i compagni?
- Quali preferenze manifesta? Quali luoghi sceglie più frequentemente e per quanto tempo: spazi per il gioco (quale?) per la socializzazione, per l’esperienza individuale, luoghi inventati dal bambino…?
- Comportamenti, atteggiamenti, competenze, relazioni, ruoli, dinamiche di gruppo, modalità di risoluzione dei conflitti… Come osserviamo e documentiamo?
- Vi sono elementi di contesto che impediscono al bambino di esprimersi e partecipare? Che ostacolano la piena fruizione di quanto a disposizione? Che non aiutano l’evoluzione del gioco? O elementi che facilitano e permettono quanto detto?
- Come possiamo rimuovere gli ostacoli? Quali facilitatori possiamo utilizzare?
CONTESTI PER L’APPRENDIMENTO
Ragioniamo insieme su alcuni elementi.
- Quale ruolo attribuiamo agli elaborati individuali/collettivi dei bambini, anche liberi e autonomi?
- Come consideriamo le diverse situazioni relazionali (offriamo raggruppamenti diversi da quello della sezione, con quali criteri privilegiamo il lavoro di gruppo, di coppia, individuale…)?
- Diamo l’opportunità di usare linguaggi diversi in relazione alle proposte, in modo che ognuno possa partecipare partendo dal proprio linguaggio privilegiato?
- Quale rilievo assumono i diversi linguaggi nelle esperienze educative e didattiche: verbale, motorio, grafico, manipolativo, costruttivo, scientifico, poetico, musicale, tecnologico…?