La scuola che vogliamo

Bozza completa delle Indicazioni nazionali sul I ciclo di istruzione

"Indicazioni" per la scuola che guarda il futuro - Intervista a Mauro Ceruti

1. Sospendere il giudizio

La conoscenza del fattore umano costituisce, com&rsquo;&egrave; facile immaginare, l&rsquo;aspetto principale da considerare. In una prima fase &egrave; opportuno assumere un atteggiamento di osservazione e ascolto, sospendendo ogni forma di giudizio o valutazione; questo aiuta a cogliere meglio idee, concezioni, posture, abitudini e pratiche professionali dei vari interlocutori (il dirigente scolastico, i colleghi e l&rsquo;altro personale scolastico, le famiglie). Un&rsquo;analisi pi&ugrave; raffinata pu&ograve; prevedere, per ogni tipologia di interlocutori, aspetti specifici in relazione al ruolo ricoperto.

2. Conoscere il contesto umano e professionale

Cos&igrave;, ad esempio, per quanto riguarda il dirigente scolastico pu&ograve; essere utile considerare le forme comunicative e relazionali che privilegia, il livello di empatia che esprime, le &ldquo;manie&rdquo; professionali che lo caratterizzano; per quanto concerne i colleghi &egrave; fondamentale conoscere il livello di collaborazione espresso, l&rsquo;apertura al dialogo e al confronto, le concezioni in merito alla progettazione e all&rsquo;impostazione didattica; e per quanto concerne i genitori pu&ograve; essere di grande utilit&agrave; conoscere gli aspetti educativi che considerano pi&ugrave; importanti, l&rsquo;immagine che evocano del proprio figlio, cosa pensano della scuola e delle attivit&agrave; che vi si svolgono e quali aspettative vi ripongono. Queste iniziali osservazioni possono fornire un primo quadro conoscitivo del contesto umano e professionale in cui si opera, quadro che ovviamente verr&agrave; meglio definito e arricchito nel prosieguo dell&rsquo;anno scolastico.

Qualche consiglio ai docenti di scuola dell&rsquo;infanzia che con il 1&deg; settembre sono stati assunti a tempo indeterminato e prenderanno servizio in una delle 13.184 scuole statali (dati MIUR 2022-23; le scuole paritarie sono 8.529, dati 2021-22). Per la stragrande maggioranza si tratta di insegnanti donne (99%, stando ai dati ufficiali).

Se la scuola dove si svolger&agrave; il periodo di prova e formazione, prima della conferma in ruolo, &egrave; la stessa dell&rsquo;anno precedente, non dovrebbero esserci problemi per quanto concerne la conoscenza del contesto in cui si opera. Se invece &egrave; una scuola diversa pu&ograve; essere utile tener presenti alcuni elementi di base per un miglior inserimento nella realt&agrave;.

3. &ldquo;Perdere tempo&rdquo; con i bambini e le bambine

Per quanto riguarda invece la conoscenza dei bambini, probabilmente la scuola ha gi&agrave; un suo protocollo di osservazione pi&ugrave; o meno consolidato, soprattutto in relazione ai neo iscritti. In ogni caso, &egrave; bene rilevare le caratteristiche relazionali e di apprendimento dei bambini, con una particolare attenzione verso quelli che presentano difficolt&agrave;. &ldquo;Perdere tempo&rdquo; all&rsquo;inizio dell&rsquo;anno scolastico nelle attivit&agrave; di osservazione dei bambini vuol dire in realt&agrave; utilizzarlo meglio nella fase di realizzazione delle attivit&agrave; didattiche.

4. Conoscere bene la nuova scuola

Infine, &egrave; importante conoscere l&rsquo;organizzazione della scuola e come si esplica l&rsquo;offerta educativa e didattica (forme di progettazione, scelta delle attivit&agrave;, gestione della collegialit&agrave;, abitudini consolidate, risorse disponibili ecc.). Ogni scuola ha una sua particolare configurazione, esito della storia che l&rsquo;ha contrassegnata: conoscere a grandi linee questa storia vuol dire operare consapevolmente.

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