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FRA &ldquo;BOLLE&rdquo; E MASCHERINE

Distanza che si &egrave; concretizzata in comportamenti, posture nello spazio, espressioni del viso, modalit&agrave; dell&rsquo;incontro condizionate da regole e attenzioni costanti e sorvegliate. 
&Egrave; tempo di ripensare e prestare attenzione alle relazioni, con i piccoli e con i grandi, nel segno della gentilezza.

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Distanza che si è concretizzata in comportamenti, posture nello spazio, espressioni del viso, modalità dell’incontro condizionate da regole e attenzioni costanti e sorvegliate.
È tempo di ripensare e prestare attenzione alle relazioni, con i piccoli e con i grandi, nel segno della gentilezza.
 


In questi lunghi mesi sono stati rari gli incontri in presenza con i genitori; protetta e più “controllata” è stata la relazione con i bambini; quasi assente la mescolanza con i compagni di altre sezioni e la possibilità di stare insieme in laboratori per età, aperti a tutti i bambini della scuola.


 Il rischio è che diventi

In questi lunghi mesi sono stati rari gli incontri in presenza con i genitori; protetta e più “controllata” è stata la relazione con i bambini; quasi assente la mescolanza con i compagni di altre sezioni e la possibilità di stare insieme in laboratori per età, aperti a tutti i bambini della scuola.
Il rischio è che diventi ora ordinario e consueto un impoverimento delle relazioni, una riduzione delle attività e del lavoro di gruppo intersezioni. In altre parole, vi è il rischio che le “bolle” diventino fisse, rigide, ordinarie.
“Fra bolle e mascherine abbiamo perso il contatto con la scuola nel suo insieme. Prima ci conoscevamo tutti per nome; io conoscevo anche i bambini e i genitori di altre sezioni…”: sono le parole di un’insegnante raccolte nell’ambito di una ricerca sulla scuola dopo tre anni di pandemia (progetto FAMI “Inclusione e pluralità”, capofila I.C. Martini di Treviso).
Sempre durante i focus group con insegnanti della scuola dell’infanzia, sono emerse altre riflessioni:

“In questi anni i genitori sono rimasti sul cancello, o in un angolo del cortile, non hanno potuto condividere e vivere la scuola, vedere gli spazi quotidiani, gli oggetti, i compagni dei loro figli... La relazione spicciola e continuativa in presenza è la base della fiducia, che a sua volta costituisce l’imprinting e la condizione fondativa del patto educativo tra noi e la famiglia”;
“Ieri abbiamo fatto un incontro in presenza con i genitori dopo due anni. I genitori erano felici e le mamme fotografavano gli oggetti della scuola e le cose fatte dai loro bambini. Mi hanno emozionato”;
“Dobbiamo ritrovare il piacere di lavorare insieme, la voglia di non perdere i valori su cui contavamo e di usare al meglio quello che abbiamo acquisito in questi mesi. In un clima di gentilezza e solidarietà”.

 


Nel segno della gentilezza

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