Multicultura

Osservatorio Scuola Primaria • Anteprima novembre 2011

Scuola: sarà trascurata dal nuovo ministro?

Ogni volta che abbiamo <a data-cke-saved-href="https://www.giuntiscuola.it/articoli/patrizio-bianchi-e-il-nuovo-ministro-dellistruzione" target="_blank" href="https://www.giuntiscuola.it/articoli/patrizio-bianchi-e-il-nuovo-ministro-dellistruzione">un nuovo ministro</a>, nonostante sia sempre difficile la relazione tra chi vive direttamente ogni giorno a scuola la vita educativa e chi si trova davanti la complessità di questo mondo dovendo orientare e decidere per il suo presente e futuro, si muove in noi una speranza.Speriamo sempre che vi sia una disponibilità a comprendere le problematiche reali, che il ministro abbia una visione così ampia e saggia, da poter non solo rispondere ai bisogni della scuola, a&nbsp;ogni livello, ma valorizzare finalmente, non solo a parole, l’ambiente e coloro che educano, istruiscono e partecipano alla formazione dei nostri figli e allievi.Ho visto e letto in rete e sui giornali elenchi di richieste intelligenti, puntuali, stimolanti, innovative…Spero arrivino alla coscienza di tutti e al nostro ministro o a chi lavora accanto a lui. Ho ascoltato <a data-cke-saved-href="https://www.giuntiscuola.it/articoli/ministro-bianchi-idee-e-proposte-per-una-scuola-che-guarda-al-futuro" target="_blank" href="https://www.giuntiscuola.it/articoli/ministro-bianchi-idee-e-proposte-per-una-scuola-che-guarda-al-futuro">il rapporto presentato dal ministro Bianchi</a>, all’inizio dell’estate; mi è sembrato un buon lavoro, centrato sul tempo che stiamo vivendo e su prospettive veramente importanti per una scuola di qualità: dalle nuove competenze all’autonomia, dalla necessità di assumere responsabilità nello stile di vita e nei comportamenti a&nbsp;un rinnovato modo di fare scuola, dall’idea di comunità fondata su patti educativi alla prospettiva inclusiva…Non vorrei aggiungere troppe richieste quanto pregare il ministro, come sicuramente farà, di mettere a disposizione della scuola, in questo tempo così difficile e impegnativo, la sua esperienza e competenza e quella capacità di ascolto che ha dimostrato di avere, quando con l’aiuto della commissione ha elaborato <a data-cke-saved-href="https://www.miur.gov.it/documents/20182/0/RAPPORTO+FINALE+13+LUGLIO+2020.pdf/c8c85269-3d1f-9599-141c-298aa0e38338?version=1.0&amp;t=1613234480541" target="_blank" href="https://www.miur.gov.it/documents/20182/0/RAPPORTO+FINALE+13+LUGLIO+2020.pdf/c8c85269-3d1f-9599-141c-298aa0e38338?version=1.0&amp;t=1613234480541">il rapporto reso pubblico</a>. Vorrei porgli una richiesta specifica, perché l’ascolto diventi un gesto capace di rispondere e di costruire ponti tra passato e futuro possibile: gli chiederei di guardare a tutto il mondo della scuola in modo organico e anche ai primi anni dell’infanzia, dei quali la scienza avvalora l’importanza e la determinazione per la fondazione della persona.La nostra scuola, la scuola dell’infanzia, ha una storia di conquiste sul campo, costruita con l’aiuto di pedagogisti e legislatori illuminati e col lavoro quotidiano e assiduo di docenti che hanno dimostrato di saper rendere autentiche le strade educative descritte nelle Indicazioni Nazionali.Una scuola dove si è continuato a lavorare anche di fronte agli ostacoli che si sono presentati rispetto alla cultura dell’infanzia, agli investimenti insufficienti, alle diversità legate a situazioni locali, alla confusione e alle incertezze che derivano da stereotipi sociali ma anche a scelte politiche che non sempre hanno aiutato la nostra realtà educativa a riconoscersi ed essere riconosciuta come vera scuola quale è.Una scuola che anche in questo ultimo anno è stata all’altezza e ha assolto il proprio dovere, sia con la didattica digitale che in presenza, per prima e sempre.Chiedo al ministro di darle valore come vera realtà educativa e di mettere in campo ogni aiuto perché si assicuri ai bambini e alle bambine di poter vivere nel modo migliore questo periodo della vita; di impegnarsi per la formazione dei docenti, perché le disparità presenti sul territorio siano superate e tutte le scuole dell’infanzia possano ritrovarsi appartenenti e protagoniste nei processi di formazione. Signor Ministro, consideri i primi anni di vita come radici di tutto il percorso.Grazie.

“Ministro Bianchi, pensi anche alla scuola dell'infanzia”