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Memoria di lavoro e metamemoria
La memoria di lavoro rappresenta un fattore fondamentale dell’apprendimento: proporre attività e giochi per promuoverne lo sviluppo è utile anche per il passaggio alla scuola primaria.

a cura di Giunti EDU
UNA FUNZIONE COGNITIVA COMPLESSA
Il percorso educativo di bambine e bambini, fin dall’ingresso alla scuola dell’infanzia, si configura come un’avventura ricca di scoperte e nuovi apprendimenti. Un fattore cognitivo chiave, che sottende a qualsiasi forma di apprendimento, è la cosiddetta “memoria di lavoro”, cioè la capacità di mantenere nella nostra mente e, al contempo, elaborare una certa quantità di informazioni (per approfondire si veda l’articolo Memoria di lavoro in “Scuola dell’infanzia” n. 25/2023).
Per lo psicologo Alan Baddeley la memoria di lavoro è suddivisa in tre sottosistemi interconnessi tra di loro:
- il loop articolatorio per mantenere le informazioni verbali;
- il taccuino visuo-spaziale per quelle visuo-spaziali;
- l’esecutivo centrale come sistema di controllo.
Quest’ultimo coordina i due sottosistemi precedenti, consentendo di indirizzare l’attenzione su un compito specifico, inibire le informazioni non rilevanti e aggiornare il materiale presente in memoria.
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