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Materiali reali: naturali e di recupero

Predisporre materiali flessibili, aperti, impertinenti per crescere bambini attivi, autonomi e divergenti. Materiali sensibili da scoprire, scegliere, con i quali interagire e attraverso i quali percepire e conoscere se stessi e il mondo.

di Simona Serina29 settembre 20206 minuti di lettura
Materiali reali: naturali e di recupero | Giunti Scuola

Ogni oggetto, materiale che predisponiamo veicola un’idea implicita di bambino, di gioco, di infanzia e di vita. L’esperienza sensoriale e del gioco dei primi anni formano immagini e pensieri nei bambini che li accompagneranno nella vita.
Quali materiali sostengono la crescita e lo sviluppo di un bambino attivo, curioso, che sperimenta con il corpo e i sensi, in modo originale e divergente?
Nell’ottica di una pedagogia degli oggetti, Munari, Montessori, Pickler, Goldschmied ci dicono che è fondamentale predisporre materiali che offrano ai bambini opportunità di sperimentare in autonomia, a partire dalle loro ricerche e intuizioni originali. Materiali aperti ed essenziali che offrano opportunità di fare gioco, di accostamenti impertinenti, di abbinamenti, combinazioni e composizioni inaspettate, di collezioni di oggetti con caratteristiche specifiche. L’atteggiamento dell’adulto è di supporto agli interessi dei bambini, offre delicate e rispettose proposte, rilanci e orientamento della ricerca e del gioco; osserva e documenta da una parte, e dall’altra tiene un’attenta regia nel predisporre i materiali con cura da un punto di vista percettivo ed estetico affinché siano invitanti. Dobbiamo operare una scelta qualitativa di materiali reali di recupero industriale, di uso quotidiano e naturali in primis, e quantitativa adeguata al numero di bambini. Dobbiamo costruire un contesto che predisponga i bambini a incontrare e a dialogare con essi.
Nelle pagine che seguono scopriamo due diverse esperienze.


STORIE DI RONDELLE, PAGLIA E BAMBOO

Da anni nei tre poli per l’infanzia del Comune di San Lazzaro di Savena (Bo), i bambini da 1 a 6 anni possono sperimentare insieme, provando e riprovando, toccando e sentendo con tutto il corpo, fuori e dentro, grazie alla presenza di materiali naturali in dialogo con strutture gioco originali e progettate ad hoc, come dimensione chiave del gioco e dell’incontro nell’esperienza educativa. Attraverso la collaborazione con la Borsa di Bo, i materiali naturali sono stati osservati e studiati per renderli familiari. I genitori ne fanno conoscenza dal primo open day e successivamente vengono coinvolti in momenti di gioco con i propri figli, per condividere e scoprire insieme a loro possibilità, apprendimenti e piccoli rischi educativi da vivere insieme senza indugi.


Image | Giunti Scuola

GLI ADULTI PREDISPONGONO E I BAMBINI DANNO SENSO

Tutti i materiali naturali sono stati classificati in base a ciò che possono offrire per vivere esperienze educative originali, che si ispirano ai diritti naturali dei bambini di Gianfranco Zavalloni: manipolare, costruire, creare e coltivare.
Si tratta di sollecitare nella pratica educativa la trasformazione, il cambiamento della materia: il bambino si trova in contatto con materiali che non inducono in sé una idea di gioco come un puzzle o un’altalena e può decidere proprio per queste sue caratteristiche, come utilizzarlo, come manipolarlo, collocarlo, trasportarlo e reinventarlo dentro e fuori.


Suggerimenti pronti per l’uso
OSSERVARE IL GIOCO CON I MATERIALI
  • Ogni bambino partendo da una propria predilezione e soprattutto motivazione, assegna un significato alla sabbia, a una tana di iuta e fibra di cocco, dando identità originale e valore al materiale naturale. Da qui si innescano infiniti giochi e apprendimenti che stimolano la sua creatività.
  • L’educatore osserva sistematicamente e sostiene il bambino a distanza. Utilizza video e scrittura per scavarne i significati e apprendere i molteplici usi, rischi e specificità. Progetta con i materiali naturali e rimodula i contesti ed i centri di interesse.
  • Il pedagogista valuta il rapporto rischi/benefici dell’introduzione progressiva di materiali naturali e nuove strutture gioco, pianificando con metodologie dettagliate gli aspetti di sicurezza condivisi dal gruppo di lavoro e dai genitori.

PER LA MENTE, PER L’AMBIENTE

Il coordinamento pedagogico e le educatrici del Centro genitori e bambini del Comune di Trento puntano sul valore imprescindibile del toccare con mano il mondo: un’attività straordinaria attraverso la quale il bambino rivela il proprio pensiero nella manualità. Come ci ricorda Bruno Munari, i materiali proposti, spesso di uso quotidiano, vengono letti e rielaborati creativamente non solo per quello che sono, ma anche per quello che potrebbero essere, e, nelle mani dei bambini riprendono nuova vita. Raccolti anche con la collaborazione delle famiglie, permettono di rinnovare costantemente l’allestimento degli spazi e di ideare laboratori che abbiano come focus la loro libera sperimentazione.


Image | Giunti Scuola
Suggerimenti pronti per l’uso
MATERIALI DI RECUPERO PER SCOPERTE CURIOSE
  • Contenitori di latta di varie dimensioni (con l’accortezza di verificare che i bordi non taglino) che permettono un gioco di travasi con materiali naturali producendo vari tipi di suoni.
  • Barattoli e scatole di cartone con o senza coperchio e di varie dimensioni: scatole delle scarpe, scatolette delle creme, scatole di carta della pasta, del riso, del te, dei cereali.
  • Tubi di cartone e di plastica di varie dimensioni che permettono ai bambini di guardare attraverso, di veder passare attraverso, di far cadere, di giocare con la voce, impilare, sfilare… (rotoli della carta igienica, della carta assorbente o della carta regalo).
  • Sacchetti bianchi di carta da usare come lanterne, inoltre legnetti, piccoli rametti di varie misure.


ALLESTIAMO ANGOLI CON MATERIALI DI RECUPERO E NATURALI
  • Angolo granaglie: con contenitori di latta di diverse dimensioni e tipologie con cui travasare il materiale e ascoltare i diversi rumori prodotti; vasetti dello yogurt da riempire e svuotare; scatoline con coperchio in cui far scomparire e ricomparire il materiale.
  • Angolo della sabbia: con scatole di diverse dimensioni, dagli scatoloni con fori di diverse misure dove poter infilare la sabbia stando in piedi e vedendola cadere, alle scatole delle scarpe colorate da poter riempire; rotoli di cartone (come quelli della carta igienica) da usare come imbuti e cestini con cui travasare o trasportare.
  • Angolo della costruttività: con vari tipi di bastoncini e legnetti da impilare; pezzi di carta e di cartone di diverso tipo (carta igienica, alluminio, velina) da strappare, far volare; rotoli di varie dimensioni da impilare, far rotolare, unire, vasetti dello yogurt da poter infilare l’uno nell’altro o impilare come una torre.
Contatto

Si ringrazia per la documentazione delle esperienze:

a) il Polo di infanzia Falo’ gestito da Cadiai Coop e coordinato da Enrico Mantovani; i poli di infanzia di via della Fornace e via Poggi coordinati da Corrado Bosello, Comune di San Lazzaro di Savena (BO);
b) la coordinatrice Lara Zambaldi e le educatrici Nadin Dallapiccola, Chiara Tamanini e Stefania Simeoni del Centro genitori e bambini del Comune di Trento.


Nido d'infanzia

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