Multicultura

Osservatorio Scuola Primaria • Anteprima novembre 2011

Scuola: sarà trascurata dal nuovo ministro?

Vi &egrave; nella scuola primaria (come negli altri gradi scolastici) un insegnamento alquanto &ldquo;anomalo&rdquo;, nel senso che ha una vocazione fortemente trasversale, non solo in senso disciplinare, ma anche per l&rsquo;approccio che presuppone, in modo particolare nella scuola primaria. Si tratta dell&rsquo;insegnamento dell&#39;Educazione civica, introdotto dalla L. 92 del 2019 e regolamentato dalle relative Linee guida.

Le finalit&agrave; sono quelle di

&ldquo;formare cittadini responsabili e attivi e di promuovere la partecipazione piena e consapevole alla vita civica, culturale e sociale delle comunit&agrave;, nel rispetto delle regole, dei diritti e dei doveri.&rdquo;

Esso si sviluppa attraverso

&ldquo;la conoscenza della Costituzione italiana e delle istituzioni dell&#39;Unione europea per sostanziare, in particolare, la condivisione e la promozione dei principi di legalit&agrave;, cittadinanza attiva e digitale, sostenibilit&agrave; ambientale e diritto alla salute e al benessere della persona&rdquo; (L. 92/2019).

Dalla Costituzione alla vita quotidiana della classe

Da un punto di vista educativo e sociale questo insegnamento riveste una importanza fondamentale, soprattutto per un Paese come l&rsquo;Italia dove sovente il senso civico e il rispetto per la cosa pubblica lasciano alquanto a desiderare.

C&rsquo;&egrave; per&ograve; un aspetto che va chiarito per non creare fraintendimenti. Il senso profondo dell&rsquo;educazione civica risiede non solo nella conoscenza della Costituzione (aspetto fondamentale) ma soprattutto nella possibilit&agrave; per i bambini di sperimentare all&rsquo;interno della scuola, nella loro mente e nel loro cuore &ldquo;diritti, doveri, compiti, comportamenti personali e istituzionali, finalizzati a promuovere il pieno sviluppo della persona e la partecipazione di tutti i cittadini all&rsquo;organizzazione politica, economica e sociale del Paese.&rdquo;

Se l&rsquo;educazione civica dovesse limitarsi alla conoscenza della Costituzione, non esplicherebbe appieno tutte le sue potenzialit&agrave; educative e, soprattutto, rischierebbe di trasformarsi in un sapere libresco, lontano dall&rsquo;esperienza dei bambini. I fondamenti della vita democratica e civile si apprendono vivendoli in prima persona, in un contesto attento a tali valori e organizzato in modo intenzionale per perseguirli.

Dunque la Costituzione dovrebbe diventare un testo da sperimentare sul piano comportamentale nella vita ordinaria e quotidiana di una classe, non solo un testo da studiare. Prendiamo ad esempio il tema della sostenibilit&agrave; ambientale, richiamato dalla L. 92. Come fare affinch&eacute; questo principio venga non solo conosciuto ma messo in pratica dai bambini, per quanto possibile e in relazione alla loro et&agrave;? Si tratta di concepire la classe e la scuola come delle entit&agrave; che interagiscono in modo responsabile con l&rsquo;ambiente e mettono in atto interventi volti al riciclo e riutilizzo di materiali, alla cura del bene comune, alla riduzione degli sprechi (ad esempio in mensa). Se non vengono utilizzati approcci di questo tipo, coinvolgenti e operativi, non potr&agrave; esserci un cambio di passo rispetto alla situazione attuale, in cui molti cittadini conoscono la Costituzione, ma i loro comportamenti vanno in tutt&rsquo;altra direzione.

L'Educazione civica da vivere giorno per giorno