Multicultura

Osservatorio Scuola Primaria • Anteprima novembre 2011

Scuola: sarà trascurata dal nuovo ministro?

Con la pubblicazione delle nuove Indicazioni si conclude la prima fase del lavoro avviato dall&rsquo;apposita Commissione nominata dal Ministro Valditara. I &ldquo;Materiali per il dibattito pubblico&rdquo; costituiranno la base per una discussione pubblica sulle novit&agrave; della revisione. Questo contributo &egrave; centrato sull&rsquo;analisi della parte introduttiva cui faranno seguito altri riguardanti la scuola dell&rsquo;infanzia e la scuola primaria. 
Il documento di 153 pagine intende ridisegnare l&rsquo;impianto complessivo della scuola dell&rsquo;infanzia e del primo ciclo di istruzione. La parte introduttiva definisce le coordinate culturali e pedagogiche della scuola cos&igrave; come disegnate dalle nuove Indicazioni. Qui vogliamo puntare l&rsquo;attenzione su alcuni aspetti che nel loro insieme restituiscono, almeno in parte, l&rsquo;idea di scuola veicolata dal documento.

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Il valore della persona

Vi &egrave; una forte sottolineatura sul valore della persona, con una declinazione in senso individuale. Non manca il riferimento alla relazione e all&rsquo;incontro con l&rsquo;altro, ma termini come solidariet&agrave; o cooperazione appaiono quasi sconosciuti. Sebbene qua e l&agrave; si faccia riferimento all&rsquo;attivismo pedagogico, manca una visione della classe come comunit&agrave; che si struttura come laboratorio di partecipazione e condivisione, come laboratorio di democrazia (non vengono citati autori come Dewey e Freinet che su questi aspetti hanno dedicato riflessioni ed esperienze dal punto di vista valoriale, pedagogico e didattico).&nbsp;

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Il rispetto delle regole

C&rsquo;&egrave; inoltre una sottolineatura dell&rsquo;importanza che viene assegnata alla &ldquo;comprensione del principio di autorit&agrave;&rdquo; con il reiterato richiamo al rispetto delle regole, considerate non solo nella loro usuale componente comportamentale, &ldquo;ma anche regole tratte dai contenuti e dai metodi delle stesse discipline, come, p.e., le regole di grammatica&rdquo;, facendo in tal modo un ardito (e forse indimostrabile) parallelismo tra regole che implicano il coinvolgimento della sfera relazionale, affettiva ed emotiva, e regole che invece hanno una chiara declinazione cognitiva. Se quanto affermato dalle nuove Indicazioni fosse vero, dovremmo concludere che i letterati, o comunque le persone che padroneggiano le regole della grammatica e della lingua e degli altri campi del sapere, sono coloro che hanno sviluppato al massimo grado l&rsquo;etica del rispetto. Ci&ograve; per&ograve; non ha evitato a fisici e matematici (che di &ldquo;regole&rdquo; disciplinari se ne intendono) di contribuire a costruire la bomba atomica che ha provocato centinaia di migliaia di vittime a Hiroshima e Nagasaki.&nbsp;

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La valorizzazione dei talenti

Uno dei leit motiv che sta caratterizzando la linea del ministro Valditara (a parte l&rsquo;insistenza sul merito) &egrave; la ricorrente sottolineatura della valorizzazione dei talenti, &ldquo;intrinsecamente legata al potenziale cognitivo di ogni alunno&rdquo; e finalizzata al pieno sviluppo della persona umana. Ci&ograve; che appare trascurato nelle nuove Indicazioni &egrave; il ruolo che il contesto scolastico pu&ograve; esercitare nello sviluppo del talento di ogni allievo attraverso una diversificazione delle attivit&agrave; in grado di esplorare e valorizzare le diverse abilit&agrave; e, soprattutto, strutturando l&rsquo;ambiente-classe in modo cooperativo e favorendo la soluzione negoziata e condivisa dei problemi.&nbsp;

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La figura dell&rsquo;insegnante

Per quanto riguarda la figura dell&rsquo;insegnante le nuove Indicazioni non mancano di sottolinearne la valenza magistrale della funzione (da notare che maestro viene scritto con la &quot;m&quot; maiuscola), oltre che quella &ldquo;insegnativa&rdquo;. Nel contempo, viene ribadito il valore di &ldquo;modello&rdquo; che il maestro assume agli occhi dell&rsquo;allievo: &ldquo;L&rsquo;allievo, infatti, non sceglie di desiderare di imparare, sceglie il modello che sa stimolarlo in tale direzione. E il &lsquo;modello&rsquo; &egrave; l&rsquo;esempio di un maestro, esempio fondamentale affinch&eacute; il desiderio dell&rsquo;allievo non resti allo stato di pura tensione psicologica ma si orienti verso degli oggetti definiti che sono le esperienze e i contenuti del curricolo&rdquo;.&nbsp;

Le nuove Indicazioni 2025: prime osservazioni