Il tuo carrello (0 prodotti)

Il tuo carrello è ancora vuoto

Libri, riviste e tanti materiali digitali: trova la risorsa per te.

L’alfabeto emotivo

Le emozioni rappresentano lo strumento più importante per guidare il nostro adattamento all’ambiente.

di Daniele Fedeli20 novembre 20231 minuto di lettura
L’alfabeto emotivo | Giunti Scuola

a cura di Giunti EDU

La paura segnala la presenza di pericoli potenziali o attuali; la rabbia induce un’attivazione utile ad affrontare situazioni avvertite come non soddisfacenti; la felicità rafforza i legami in essere e sostiene lo sforzo in un’attività anche in presenza di stanchezza, ostacoli ecc.

 

Gli stati emotivi svolgono in modo rapido ed efficace differenti funzioni adattive, come per esempio quella di inibire condotte inadeguate alla situazione, oppure al contrario quella di supportare comportamenti appropriati, ma impegnativi, o ancora quella di regolare i rapporti interpersonali.

Si tratta di quella che alcuni studiosi hanno definito la “via bassa” delle emozioni, che consente una risposta molto rapida agli stimoli ambientali, ma che al contempo non garantisce una piena consapevolezza dello stato affettivo sperimentato, che così rischia di rimanere espresso solo a livello corporeo.

 

LA CONSAPEVOLEZZA EMOTIVA

Per esempio, l’ansia di una bambina o un bambino in prossimità della recita di fine anno può essere esperita solo a livello fisiologico come uno stato di malessere. Per questi motivi, oltre alla cosiddetta “via bassa” delle emozioni (che media reazioni rapide), deve entrare in campo anche una seconda componente, la “via alta”, che consapevolmente collega il profilo di alterazioni corporee e comportamentali sperimentate dal soggetto con il contesto immediato o distale nel quale si verificano: per esempio, il litigio durante il gioco con i compagni o la prospettiva della recita di fine anno.

Solo nel momento in cui avviene questo collegamento, emerge in modo più o meno consapevole l’emozione provata.

 

IL LINGUAGGIO EMOTIVO

Affinché ciò avvenga, però, è necessario che bambine e bambini posseggano anche un vocabolario emotivo, che gli consenta di dare un nome alle esperienze vissute, tramutandole da semplici alterazioni corporee in stati affettivi complessi.

Lo sviluppo del vocabolario emotivo avviene normalmente lungo diversi canali:

  • innanzitutto attraverso la funzione di modellamento degli adulti di riferimento (genitori, educatori ecc.);
  • in secondo luogo, sono importanti gli scambi, soprattutto ludici, con altri bambini e bambine, che forniscono una sorta di scaffolding naturale;
  • infine, un ruolo importante è attualmente rivestito anche dall’esposizione ai differenti media.

In questo modo, l’apprendimento del vocabolario emotivo avviene in maniera soprattutto incidentale e informale, favorendo così anche la generalizzazione di queste acquisizioni in contesti progressivamente diversi e in maniera sempre più autonoma e personalizzata.

Al contempo, però, può anche essere utile prevedere già alla scuola dell’infanzia delle attività di potenziamento specifiche in forma ludica, come quelle presentate di seguito.

Image | Giunti Scuola

ATTIVITÀ SUL LINGUAGGIO DELLE EMOZIONI

Il vocabolario emotivo

La prima attività consente di essere svolta secondo differenti modalità e livelli di complessità, in base all’età e allo stadio cognitivo di bambine e bambini coinvolti.

  • Prepariamo una scatola con una serie di foglietti, su ciascuno dei quali viene riportato il nome di un’emozione e la relativa emoticon.
  • Peschiamo un bigliettino e leggiamo il nome dell’emozione, a turno, bambini o bambine raccontano un’esperienza durante la quale hanno vissuto quel particolare stato affettivo. In questa fase, è importante non intervenire per correggere, ma anzi è importante lasciare che tutti possano esprimersi liberamente.
  • In presenza di bambini in difficoltà nell’esprimersi dal punto di vista linguistico o più inibiti sul piano personale, chiediamo l’associazione dell’emozione estratta con un colore, con un personaggio dei cartoni animati o con qualsiasi altro stimolo che favorisca l’espressione e lo scambio con gli altri.
  • Con bambini con una maggiore competenza cognitiva, presentiamo due emozioni (per esempio, paura e rabbia), chiedendo di indicare quali elementi le accomunano (nel caso specifico, il fatto che risultano spiacevoli per chi le prova) e quali invece le differenziano (la paura induce a fuggire mentre la rabbia a urlare).
  • Infine, possiamo invertire il compito proposto: descriviamo noi una determinata situazione (anche tratta da eventi reali accaduti a scuola) e bambine e bambini devono indicare l’emozione che proverebbero o hanno provato in quel contesto.

 

L’enciclopedia emotiva

Chiediamo ai familiari di aiutare bambine e bambini a trovare espressioni o parole tipiche del proprio dialetto, della propria regione o nazione di provenienza, del proprio contesto culturale, che fanno riferimento alla sfera emotiva.

Spesso si tratta di espressioni che fanno riferimento al corpo (per esempio, le gambe che tremano dalla paura). Può essere utile anche per osservare differenze tra contesti diversi, ma anche tra generazioni diverse: si pensi solamente al modo in cui nel tempo è cambiato il rapporto con l’emozione della paura e la manifestazione del pianto, entrambe connotate in passato da forti stereotipi di genere e da un’indebita associazione con l’idea della fragilità.

Questa attività, nel suo complesso, potrebbe favorire anche una maggiore flessibilità da parte di bambine e bambini e portare i genitori ad acquisire una visione più articolata della vita emotiva del proprio figlio, evitando approcci disfunzionali.

Per saperne di più

 

  • Fedeli, D. (2018). I segreti di Capitan Gedu. Manuale di allenamento all'autodisciplina. Firenze: Giunti EDU.
  • Fedeli, D. (2019). Il Cofanetto delle emozioni. Firenze: Giunti EDU.
  • Fedeli, D. (2019). Manuale di allenamento alla gestione della rabbia. Firenze: Giunti EDU.
  • Fedeli, D (2019). Manuale di allenamento alla gestione della paura. Firenze: Giunti EDU.
  • Fedeli, D. (2020). Kit per gestire le paure senza paura. Firenze: Giunti EDU.
  • Fedeli, D. (2021). Kit per gestire la rabbia senza esplodere. Firenze: Giunti EDU.
  • Fedeli, D. (2021). Kit per gestire l'agitazione con calma. Firenze: Giunti EDU.
  • Fedeli, D., Zanon, F. (2021). Le regole sono importanti. Imparare a gestire emozioni e comportamenti nella Scuola dell'Infanzia. Firenze: Giunti EDU.
Scuola dell'infanzia

Dove trovi questo contenuto

Potrebbero interessarti