“Qui si pratica il distanziamento socievole”

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Un tesoro prezioso: la nostalgia della scuola&nbsp;

Un tesoro prezioso: la nostalgia della scuola 


In questi anni complessi, tra interruzioni, distanze, assenze e precauzioni continue, l’importanza della scuola in presenza si è resa più evidente, sia agli occhi dei grandi che dei bambini. “Non vedo l’ora di tornare a scuola e rivedere i miei compagni e le maestre”, dice Naima con serietà convinta. E Radu aggiunge: “Mi manca la scuola, mi piace stare tutti insieme. Adesso non faccio niente perché è finito anche il campo estivo”. 
La scuola in presenza ha acquisito valore, tanto più riconosciuto e rafforzato in seguito alla sua temporanea mancanza ed è ridiventata centrale nella vita dei bambini e delle famiglie. Sarà un anno ancora complesso, durante il quale si dovranno mantenere cautele, attenzioni, regole, distanziamenti. Sarà un anno cruciale, durante il quale realizzare azioni di riparazione per chi è rimasto indietro, dare attenzione ai cammini di ogni bambino, aver cura della socialità che ha subito modifiche e interruzioni. 
Soprattutto i bambini più vulnerabili, che hanno vissuto gli anni di pandemia con disagi e solitudine, chiedono scelte efficaci. Meno esposti all’italiano, e quindi con minori input e occasioni di acquisizione della lingua, privati di risorse extrascolastiche di accompagnamento dei percorsi scolastici e di occasioni di aggregazione informale, una parte dei bambini arrivati più di recente necessita ora di tempi più dilatati e intensi di apprendimento e di cura educativa dedicata.  
L’invito di Mario Lodi sollecita a fare della scuola un luogo aperto e vivo di cittadinanza attiva – per liberare – a partire dalla “lingua che ci fa uguali” (Don Milani).


<blockquote>Ciò che siamo si rivela subito il primo giorno di scuola, quando di fronte ai bambini devi decidere come impostare il tuo lavoro: per asservire o per liberare. Da questa scelta discende tutto il resto, anche la tua dimensione umana.</blockquote>

Ciò che siamo si rivela subito il primo giorno di scuola, quando di fronte ai bambini devi decidere come impostare il tuo lavoro: per asservire o per liberare. Da questa scelta discende tutto il resto, anche la tua dimensione umana.

Così scriveva Mario Lodi in Il paese sbagliato. Messaggio profondamente attuale ancora oggi, soprattutto in questo inizio d’anno scolastico che viene dopo un tempo che ci ha messo duramente alla prova e che ancora ci porrà delle sfide. Iniziamo però questo nuovo cammino da un punto di forza.&nbsp;

Così scriveva Mario Lodi in Il paese sbagliato. Messaggio profondamente attuale ancora oggi, soprattutto in questo inizio d’anno scolastico che viene dopo un tempo che ci ha messo duramente alla prova e che ancora ci porrà delle sfide. Iniziamo però questo nuovo cammino da un punto di forza. 

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