La scuola è...  #flessibile quando è ”per tutti e per ciascuno”

La scuola è...  #flessibile per classi sempre più eterogenee

Un Natale pieno di libri

Già da alcuni decenni la nostra scuola è stata sostenuta e indirizzata verso un percorso volto all’acquisizione di flessibilità, da importanti interventi legislativi, riforme e leggi sull'autonomia. Tali interventi hanno avviato un processo di allineamento necessario alla scuola per soddisfare richieste di competenze e formazione da parte di una società che cambia, che si arricchisce di diversità, e che è sempre più complessa.Quello che stiamo vivendo oggi è un momento storico che sta esercitando pressioni su tutte le istituzioni sociali, e la scuola, fra queste, ha dovuto rispondere ad esse mettendo in gioco nuove risorse in un tempo molto breve. Aﬃnché possa essere ribaltato il detto latino frangar non flectar&nbsp;in un più auspicabile flectar non frangar, bisogna aver ben presente che solo una flessibilità intesa sia come capacità di adattamento che come attitudine alla rimodulazione dei quattro cantoni di spazio, tempo, curricolo e gruppo classe, potrà assicurare alla scuola il permanere della condizione di apprendimento come esperienza cognitiva e, soprattutto, emotiva.Flessibilità e adattabilità sono dunque oggi esigenze inderogabili che , a prescindere da qualunque base ideologica, la scuola deve saper mettere in campo per vivere a pieno titolo la sua missione.La rigidità delle strutture, dei curricoli e degli orari che da sempre rappresenta un ostacolo alla diﬀerenziazione dell'oﬀerta formativa oggi appare un problema lontano. Semmai, per noi insegnanti, è sopraggiunta la preoccupazione di non riuscire più ad orientarsi nel percorso educativo, privi di quei cantoni che hanno sempre definito lo spazio operativo e relazionale nel quale muoverci. Non ci resta che abbandonare con coraggio il concetto di coerenza, regolarità, uniformità e fissità, consapevoli che, a prescindere dallo scenario strumentale nel quale ci troviamo a&nbsp;operare, resta sempre chiaro che il nostro più grande obiettivo è quello di creare desiderio di sapere e che, essendo sempre possibile cercare il cuore, aﬀerrare le emozioni e accendere tutti i sensi dei nostri ragazzi, l’esperienza dell’apprendimento resterà sempre viva.

FAQ 10. Quale differenza c'è tra l'esonero e la dispensa parziale per le lingue straniere? (ed. PLUS)

FAQ 11. Quale differenza c'è tra PEI e PDP? Al bambino con DSA serve un PEI o un PDP? (ed. PLUS)

FAQ 15. La famiglia può chiedere di tenere nascosto il disturbo e applicare solo forme di tutela che non siano visibili o riconoscibili come tali dai compagni? (ed. PLUS)

La scuola è... #flessibile per creare desiderio di sapere