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La gentilezza a scuola: giochi da fare insieme
Per la Giornata mondiale della gentilezza, un gioco per i bambini, uno tra colleghi e uno da fare in famiglia. Sono proposti da Luca Nardi, creatore dei Giochi della gentilezza. Di Chiara Tacconi
A cosa serve la gentilezza? "A diffondere la felicità - spiega Luca Nardi , dell'associazione Cor et Amor e creatore dei Giochi della gentilezza - e un modo semplice per farlo è sorridere. Un sorriso non costa niente, ma vale tanto, sia per chi lo dona, che per chi lo riceve. Tutti possono sorridere, piccoli e grandi, ricchi e meno abbienti, vegetariani e carnivori, sportivi e sedentari, italiani e francesi, rossi e verdi; il sorriso, come la gentilezza, appartiene a tutti . Per misurare il benessere di un paese, se oltre al PIL si considerasse il livello di felicità, il sorriso sarebbe sicuramente un buon parametro da prendere in considerazione...".
Come possiamo far sorridere gli altri tramite la gentilezza?
Ad esempio attraverso la meraviglia, facendo una sorpresa, con la creatività, realizzando qualcosa di piacevole che doneremo, con la gioia, iniziando ad essere felici, con la semplicità, ad esmepio lasciandola passare qualcuno in fila dietro di noi, con il bell’esempio, regalando un sorriso per primi, con il coraggio, superando il preconcetto “chissà cosa pensa se le regalo un sorriso?”, con la bellezza, raccontando buone notizie, con la gratitudine, apprezzando con un “grazie” quanto ricevuto.
Possiamo provare anche a scuola?
L'importante è non confondere il sorridere e l'essere felici con la poca serietà: si può essere “seri” e preparati, ad esempio a scuola, anche sorridendo. Un insegnante che sorride in classe, contribuisce a creare un clima più sereno anche con gli alunni, sorridere sul luogo di lavoro, tra colleghi permetterebbe un approccio più costruttivo all’attività svolta, sorridere in un gioco e durante la pratica sportiva favorisce il saper accettare il risultato, qualunque esso sia, più positivamente, sorridere a casa consente ai bambini di crescere più sereni.
E quali potrebbero essere le occasioni migliori?
Abbiamo festeggiato la Giornata Nazionale dei Giochi della Gentilezza , il 22 settembre, che quest’anno, giunta alla 3° edizione, ha coinvolto 22.400 bambini, da tutta Italia. La prossima occasione è la Giornata Mondiale della Gentilezza (il 13 novembre). Ma ogni momento è opportuno...
Ci puoi consigliare un gioco da fare alla scuola dell'infanzia?
Per la scuola dell’infanzia la proposta si chiama " Regala un sorriso a chi non ce l'ha " : su dei cartoncini vengono disegnati degli emoji sorridenti, uno per ogni bambino, possono essere gli stessi a colorarli. I bambini si dispongono seduti in cerchio, al centro vengono disposti gli emoji. Un bambino alla volta, in senso orario, va a prendere un emoji sorridente e lo porta ad un compagno che ancora non ce l’ha, donandogli anche un sorriso vero. Chi lo riceve risponde semplicemente “grazie”.
E per la scuola primaria?
Pe r le classi della primaria: " Passa un sorriso" , ogni giocatore realizza su un foglio di carta, formato 10 cm x 10 cm il proprio emoji sorridente, scrivendo nella parte retrostante del foglio, il proprio nome. Dopodiché, i giocatori si posizionano sparsi col proprio emoji rivolto vero l’alto ed il nome verso il basso. Al via i giocatori si muovono scambiandosi gli emoji coi propri compagni, insieme ad un sorriso. Al termine del gioco, i giocatori si fermano, girano l’emoji per vedere a chi appartiene e glielo restituiscono insieme ad un bel sorriso.
Infine, un'idea per la scuola secondaria di primo grado.
Senza dubbio " Trova le parole sorridenti ": viene distribuito ad ogni giocatore un elenco di almeno 20 parole. I giocatori dovranno disegnare vicino alle parole che li rendono felici un’emoji sorridente, spiegando il perché. I fogli vengono poi scambiati tra i giocatori e ciascuno legge a tutti la motivazione , scritta dal compagno a cui appartiene l’elenco di parole, che lo ha fatto maggiormente sorridere.