Virtù dell’errore

Le tecnologie peggiorano l’apprendimento? Che cosa dice veramente il rapporto OCSE

Bambini e sessualità, un avvicinamento troppo precoce?

Impariamo a rilassarci

Tutti insieme nel gruppo classe

Alleniamo la concentrazione

I bambini, seppur nativi digitali, hanno in questi mesi compreso il limite relazionale dello strumento digitale. La didattica a distanza non può ricalcare quella in presenza, ma deve valorizzare la relazione a partire dagli stati d’animo dei bambini, con proposte ludiche e partecipate, interattive, di gruppo, puntare sui modelli “classe rovesciata”, “apprendimento cooperativo”, sui “compiti autentici” e “di realtà”. Questa è la nostra esperienza.


 La nostra scuola tra presenza e distanza


 Prima di tutto abbiamo accolto gli alunni premiandone la presenza alle lezioni (la loro costanza è stata per noi un successo) e valorizzato anche le pro

I bambini, seppur nativi digitali, hanno in questi mesi compreso il limite relazionale dello strumento digitale. La didattica a distanza non può ricalcare quella in presenza, ma deve valorizzare la relazione a partire dagli stati d’animo dei bambini, con proposte ludiche e partecipate, interattive, di gruppo, puntare sui modelli “classe rovesciata”, “apprendimento cooperativo”, sui “compiti autentici” e “di realtà”. Questa è la nostra esperienza.  La nostra scuola tra presenza e distanza Prima di tutto abbiamo accolto gli alunni premiandone la presenza alle lezioni (la loro costanza è stata per noi un successo) e valorizzato anche le produzioni spontanee che ci permettevano di valutare l’uso della lingua, l’impegno, la partecipazione. Abbiamo pensato anche di lasciare libero accesso ai bambini alla chat aperta fra docenti e genitori, per poter inviare i loro tutorial e condividerli con la classe, nel tentativo di farli sentire vicini tra loro il più possibile, dare spazio anche a spontanei momenti ludico- creativi e stimolare tutti a impegnarsi in attività che spezzassero la noia. E allora sono arrivati video per insegnare ai compagni gli esercizi di ginnastica, come costruire un portapenne, come fare i biscotti o i dolcetti tipici della cultura di provenienza, gli origami, anche con l’aiuto di fratelli e sorelle, in caso di famiglie non italofone e/o con genitori fuori per il lavoro. Un lavoro di squadra Ci siamo concentrati sulle materie che più facilmente potevano essere svolte a distanza: italiano, matematica, inglese e scienze, con compiti sempre anticipati da una spiegazione dell’argomento, con videolezione e verifiche preparate insieme a loro, svolte dai bambini a casa e corrette insieme. I bambini con disabilità, con difficoltà di apprendimento e quelli non italofoni hanno ricevuto insieme alla verifica anche le soluzioni, nell’ottica di un ulteriore implicito apprendimento. Il supporto della docente di sostegno con la quale tutti gli alunni della classe hanno avuto un filo diretto durante tutta la DAD è stato preziosissimo. Terminata la lezione vi era sempre un confronto tra noi adulti, perché nella co-conduzione una delle due osservava ciò che alla docente in azione potesse sfuggire, a livello relazionale o didattico. I bambini sono stati invitati anche all’autovalutazione e i giudizi espressi sul proprio operato sono stati molto pertinenti e utili per conoscere ancora meglio stati d’animo, insicurezze, stima e motivazione. Origami, canzoni e video sull’amicizia Nella DAD, spazio è stato riservato anche alle educazioni: molte storie raccontate sono state accompagnate dalla costruzione dei personaggi con la tecnica dell’origami. Sul tema dell’amicizia i bambini hanno studiato e cantato. A fine lezione lasciavamo 10 minuti per le prove. All’insaputa dei bambini, su proposta di un papà, abbiamo preparato un video scegliendo la migliore versione registrata nel tempo. Lo stesso papà ha preparato un secondo video sulla “scuola a distanza”, usando i loro testi e varie immagini catturate nel corso della DAD. La condivisione dei video coi bambini è stata un’esperienza emotivamente significativa. Molti si sono commossi e sono certa che vedersi e leggere le proprie parole ha ce- mentato il senso di appartenenza al gruppo-classe e anche i legami tra di loro e con noi insegnanti. Emozioni e relazione Nella scuola primaria la relazione è educativa e affettiva, prima che didattica. La scuola accade attraverso la relazione. L’apprendimento non avviene senza l’emozione, niente sostituisce la presenza. È necessario individuare una didattica partecipata e coinvolgente che mantenga alta la socialità. “Verifiche di realtà” e gruppi di lavoro Negli ultimi mesi la valutazione si è declinata in modo diverso e più ricco attraverso “compiti autentici” e “compiti di realtà”, puntando l’attenzione su qualità, fluidità, coerenza e contenuti nella comunicazione orale, creatività, partecipazione, imprenditorialità. Il senso del tempo nella DAD ci ha suggerito modalità di lavoro alternative.La conclusione dei programmi di storia e geografia, per esempio, è riuscita solo grazie all’organizzazione di lavori di gruppo. Suddiviso il materiale e i bambini in gruppi eterogenei, abbiamo chiesto di costruire mappe concettuali e realizzare video da condividere con i compagni. In alcuni casi le famiglie “registe” hanno prodotto dei bellissimi video, e questa disponibilità ha permesso ai genitori di conoscere un po’ di più i propri figli, di cimentarsi creativamente e di creare un “legame” ancora più forte. È stata anzi una scuola partecipata, che ha favorito ancor più l’alleanza scuola-famiglia. 

I bambini, seppur nativi digitali, hanno in questi mesi compreso il limite relazionale dello strumento digitale. La didattica a distanza non può ricalcare quella in presenza, ma deve valorizzare la relazione a partire dagli stati d’animo dei bambini, con proposte ludiche e partecipate, interattive, di gruppo, puntare sui modelli “classe rovesciata”, “apprendimento cooperativo”, sui “compiti autentici” e “di realtà”. Questa è la nostra esperienza. &nbsp;La nostra scuola tra presenza e distanza&nbsp;Prima di tutto abbiamo accolto gli alunni premiandone la presenza alle lezioni (la loro costanza è stata per noi un successo) e valorizzato anche le produzioni spontanee che ci permettevano di valutare l’uso della lingua, l’impegno, la partecipazione. Abbiamo pensato anche di lasciare libero accesso ai bambini alla chat aperta fra docenti e genitori, per poter inviare i loro tutorial e condividerli con la classe, nel tentativo di farli sentire vicini tra loro il più possibile, dare spazio anche a spontanei momenti ludico- creativi e stimolare tutti a impegnarsi in attività che spezzassero la noia. E allora sono arrivati video per insegnare ai compagni gli esercizi di ginnastica, come costruire un portapenne, come fare i biscotti o i dolcetti tipici della cultura di provenienza, gli origami, anche con l’aiuto di fratelli e sorelle, in caso di famiglie non italofone e/o con genitori fuori per il lavoro.&nbsp;Un lavoro di squadra&nbsp;Ci siamo concentrati sulle materie che più facilmente potevano essere svolte a distanza: italiano, matematica, inglese e scienze, con compiti sempre anticipati da una spiegazione dell’argomento, con videolezione e verifiche preparate insieme a loro, svolte dai bambini a casa e corrette insieme. I bambini con disabilità, con difficoltà di apprendimento e quelli non italofoni hanno ricevuto insieme alla verifica anche le soluzioni, nell’ottica di un ulteriore implicito apprendimento. Il supporto della docente di sostegno con la quale tutti gli alunni della classe hanno avuto un filo diretto durante tutta la DAD è stato preziosissimo. Terminata la lezione vi era sempre un confronto tra noi adulti, perché nella co-conduzione una delle due osservava ciò che alla docente in azione potesse sfuggire, a livello relazionale o didattico. I bambini sono stati invitati anche all’autovalutazione e i giudizi espressi sul proprio operato sono stati molto pertinenti e utili per conoscere ancora meglio stati d’animo, insicurezze, stima e motivazione.&nbsp;Origami, canzoni e video sull’amicizia&nbsp;Nella DAD, spazio è stato riservato anche alle educazioni: molte storie raccontate sono state accompagnate dalla costruzione dei personaggi con la tecnica dell’origami. Sul tema dell’amicizia i bambini hanno studiato e cantato. A fine lezione lasciavamo 10 minuti per le prove. All’insaputa dei bambini, su proposta di un papà, abbiamo preparato un video scegliendo la migliore versione registrata nel tempo. Lo stesso papà ha preparato un secondo video sulla “scuola a distanza”, usando i loro testi e varie immagini catturate nel corso della DAD. La condivisione dei video coi bambini è stata un’esperienza emotivamente significativa. Molti si sono commossi e sono certa che vedersi e leggere le proprie parole ha ce- mentato il senso di appartenenza al gruppo-classe e anche i legami tra di loro e con noi insegnanti.&nbsp;Emozioni e relazione&nbsp;Nella scuola primaria la relazione è educativa e affettiva, prima che didattica. La scuola accade attraverso la relazione. L’apprendimento non avviene senza l’emozione, niente sostituisce la presenza. È necessario individuare una didattica partecipata e coinvolgente che mantenga alta la socialità.&nbsp;“Verifiche di realtà” e gruppi di lavoro&nbsp;Negli ultimi mesi la valutazione si è declinata in modo diverso e più ricco attraverso “compiti autentici” e “compiti di realtà”, puntando l’attenzione su qualità, fluidità, coerenza e contenuti nella comunicazione orale, creatività, partecipazione, imprenditorialità. Il senso del tempo nella DAD ci ha suggerito modalità di lavoro alternative.La conclusione dei programmi di storia e geografia, per esempio, è riuscita solo grazie all’organizzazione di lavori di gruppo. Suddiviso il materiale e i bambini in gruppi eterogenei, abbiamo chiesto di costruire mappe concettuali e realizzare video da condividere con i compagni. In alcuni casi le famiglie “registe” hanno prodotto dei bellissimi video, e questa disponibilità ha permesso ai genitori di conoscere un po’ di più i propri figli, di cimentarsi creativamente e di creare un “legame” ancora più forte. È stata anzi una scuola partecipata, che ha favorito ancor più l’alleanza scuola-famiglia.&nbsp;<img filer_id="233287" src="/media/filer_public_thumbnails/filer_public/7c/8a/7c8a374a-0f76-43ee-9f8b-0cbdbf52239d/a_cura_di_psicologia_e_scuola.png__600x200_q85_subsampling-2.png" title="" align="" thumb_option="" original_image="false" width="600" height="200">

La DAD raccontata dai bambini

Dove trovi questo contenuto