Io sono Nada e vivo in Marocco

La lingua polacca

Giochi e competenza interculturale

Ripensiamo l'accoglienza

<blockquote>Ognuno è un genio. Ma se si giudica un pesce dalla sua abilità di arrampicarsi sugli alberi, passerà tutta la vita a credersi stupido. Albert Einstein&nbsp;</blockquote> Lo sappiamo bene: ognuno ha forme di intelligenza diverse. Già negli anni Settanta, Howard Gardner, psicologo cognitivista, sosteneva che tutti sono intelligenti, ma non tutti lo sono nello stesso modo. Egli contestò l’utilizzo del QI perché l’intelligenza non può essere misurata e propose le otto forme di intelligenza: linguistica, logico matematica, visiva e spaziale, musicale, fisica e cinestetica, interpersonale, intrapersonale, naturalistica. A scuola vengono valorizzate soprattutto due forme: quella linguistica e quella logico-matematica. La scuola è fortemente verbale e gli apprendimenti (anche quelli logico-matematici) sono spesso veicolati attraverso lezioni orali, spiegazioni, testi scritti.&nbsp;Anche in tempi di didattica a distanza il canale verbale tende a prevalere e a farla da padrone, sacrificando gli altri modi di insegnare e di imparare.&nbsp; Sono più intelligente nella mia lingua&nbsp;Coloro che apprendono con l’operatività, il linguaggio non verbale, e la relazione, si trovano a essere come il pesce che deve salire sull’albero. I bambini non o ancora poco italofoni sono più penalizzati perché la lingua è in costruzione e perché altre forme di intelligenza non trovano modo di esprimersi.&nbsp;I metodi più efficaci di insegnamento della seconda lingua prevedono che si impari facendo e “dimenticandosi” che lo si sta facendo. Si attivano quindi differenti canali sensoriali e sollecitatori molteplici, affinché ognuno trovi il suo modo di imparare. La scarsità di parole in italiano può impedire l’individuazione di altre capacità.&nbsp;“Prof sono più intelligente nella mia lingua”: così ha detto un alunno non italofono di scuola secondaria di primo grado al docente che lo interrogava. Nella sua lingua madre sarebbe stato in grado di esprimersi in maniera più ricca ed efficace. E questo vale per tutti: nella comunicazione in una lingua straniera parte di quello che vorremmo dire in lingua madre rimane muto e silenzioso e ci sentiamo smarriti come il pesce alle prese con il salto. &nbsp; Si può sperimentare&nbsp;Karim è un asso a pallone, Li Li è imbattibile in matematica, Carlos impara in fretta un pezzo musicale. Bambini che hanno ancora impacci in italiano, ma che hanno talenti e capacità che vanno scoperti e valorizzati. Talenti che, quando vengono riconosciuti, fanno fare passi avanti anche nell’apprendimento linguistico, nell’inclusione, nell’autostima e nel clima della classe. Per scoprire e riconoscere saperi e saper fare si è sperimentato l’albero dei talenti: sulle foglie ciascuno potrà scrivere o disegnare che cosa sa fare e che cosa sanno fare i compagni. &nbsp; &nbsp; &nbsp; &nbsp; &nbsp;

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 Ognuno è un genio. Ma se si giudica un pesce dalla sua abilità di arrampicarsi sugli alberi, passerà tutta la vita a credersi stupido.
 
 
 
 Albert Einstein
 
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 Lo sappiamo bene: ognuno ha
 
 forme di intelligenza diverse
 
 . Già negli anni Settanta,
 
 Howard Gardner
 
 , psicologo cognitivista, sosteneva che tutti sono intelligenti, ma non tutti lo sono nello stesso modo. Egli contestò l’utilizzo del QI perché l’intelligenza non può essere misurata e propose le otto forme di intelligenza: linguistica, logico matematica, visiva e spaziale, musicale, fisica e cinestetica, interpersonale, intrapersonale, naturalistica.
 


 A scuola vengono valorizzate soprattutto d

Ognuno è un genio. Ma se si giudica un pesce dalla sua abilità di arrampicarsi sugli alberi, passerà tutta la vita a credersi stupido. Albert Einstein Lo sappiamo bene: ognuno ha forme di intelligenza diverse. Già negli anni Settanta, Howard Gardner, psicologo cognitivista, sosteneva che tutti sono intelligenti, ma non tutti lo sono nello stesso modo. Egli contestò l’utilizzo del QI perché l’intelligenza non può essere misurata e propose le otto forme di intelligenza: linguistica, logico matematica, visiva e spaziale, musicale, fisica e cinestetica, interpersonale, intrapersonale, naturalistica. A scuola vengono valorizzate soprattutto due forme: quella linguistica e quella logico-matematica. La scuola è fortemente verbale e gli apprendimenti (anche quelli logico-matematici) sono spesso veicolati attraverso lezioni orali, spiegazioni, testi scritti. Anche in tempi di didattica a distanza il canale verbale tende a prevalere e a farla da padrone, sacrificando gli altri modi di insegnare e di imparare. Sono più intelligente nella mia lingua Coloro che apprendono con l’operatività, il linguaggio non verbale, e la relazione, si trovano a essere come il pesce che deve salire sull’albero. I bambini non o ancora poco italofoni sono più penalizzati perché la lingua è in costruzione e perché altre forme di intelligenza non trovano modo di esprimersi. I metodi più efficaci di insegnamento della seconda lingua prevedono che si impari facendo e “dimenticandosi” che lo si sta facendo. Si attivano quindi differenti canali sensoriali e sollecitatori molteplici, affinché ognuno trovi il suo modo di imparare. La scarsità di parole in italiano può impedire l’individuazione di altre capacità. “Prof sono più intelligente nella mia lingua”: così ha detto un alunno non italofono di scuola secondaria di primo grado al docente che lo interrogava. Nella sua lingua madre sarebbe stato in grado di esprimersi in maniera più ricca ed efficace. E questo vale per tutti: nella comunicazione in una lingua straniera parte di quello che vorremmo dire in lingua madre rimane muto e silenzioso e ci sentiamo smarriti come il pesce alle prese con il salto.  Si può sperimentare Karim è un asso a pallone, Li Li è imbattibile in matematica, Carlos impara in fretta un pezzo musicale. Bambini che hanno ancora impacci in italiano, ma che hanno talenti e capacità che vanno scoperti e valorizzati. Talenti che, quando vengono riconosciuti, fanno fare passi avanti anche nell’apprendimento linguistico, nell’inclusione, nell’autostima e nel clima della classe. Per scoprire e riconoscere saperi e saper fare si è sperimentato l’albero dei talenti: sulle foglie ciascuno potrà scrivere o disegnare che cosa sa fare e che cosa sanno fare i compagni.          

Intelligenze al plurale

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