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Incarichi del giorno
Educhiamo alla convivenza e ampliamo i punti di vista su alcune consuetudini; riflettiamo su che cosa significhi vivere insieme e promuoviamo un clima di collaborazione e inclusione, evitando di stabilire gerarchie tra i bambini.

RIFLETTIAMO SU GESTI CONSUETI
Ragioniamo su alcune dinamiche che si creano quando affidiamo degli incarichi, di riordino dei giochi e altro.
Spesso accade che assegniamo un ruolo specifico ai bambini, a turno, per esempio il ruolo di “capotreno”, dando così a uno soltanto la responsabilità di controllare che tutti i giochi siano messi al loro posto. Agendo in questo modo diamo pur sempre il compito a un singolo, con scarsa possibilità di condivisione dell’impegno da parte degli altri.
Inoltre, l’affidamento di un ruolo da svolgere “da solo” potrebbe generare meccanismi di competizione.
Dunque, non stiamo parlando solo di un incarico: dietro ci sono delle dinamiche relazionali e il clima che si può creare nel gruppo. Se desideriamo che nella nostra sezione si stabilisca un clima di collaborazione e di inclusione di tutti e tutte dobbiamo cercare di evitare la costituzione di ruoli che possono attivare il senso della “gerarchia” e della competizione.
MODI DI FARE CONDIVISI
Vediamo insieme alcune modalità che facilitano la partecipazione e il coinvolgimento di tutti.
- Decidiamo insieme a bambine e bambini quali sono i “lavori” da fare tutti i giorni e durante la settimana in sezione: distribuire la merenda, contare le presenze, compilare il calendario, preparare i tavoli, distribuire il pane, sparecchiare, aiutare delicatamente il risveglio dal sonno dai piccoli, aiutarli a vestirsi e a mettere le scarpe, innaffiare i vasi e l’orto, sistemare gli angoli di gioco, riordinare le costruzioni, lavare i pennelli dopo la pittura...
- Visualizziamo i vari compiti su un cartellone e stabiliamo insieme dei criteri, per esempio quali lavori vanno fatti da chi ha giocato o lavorato in quello spazio e con quegli oggetti o quali si possono fare a turno, decidendo come tutti possiamo impegnarci per effettuarli con cura.
- Stabiliamo i turni insieme, formiamo dei piccoli gruppi, in modo che non ci sia “un capo”, ma che ognuno percepisca il lavoro come un servizio da fare con gli altri e utile a tutti. Rinnoviamo periodicamente i gruppi, secondo i desideri dei bambini.
- Facciamo in modo che tutti si sentano gratificati dal fatto di aver dato un importante contributo e che gradualmente ci sia in loro la disponibilità a offrirsi per svolgere questi compiti. Insomma, creando il senso della responsabilità e la gioia di collaborare e stare bene in sezione, possiamo rendere i bambini sempre più autonomi.
EDUCHIAMO ALLA CONVIVENZA
Inseriamo questo percorso in un progetto di educazione alla convivenza, dando a bambine e bambini la possibilità di ampliare i punti di vista e di riflettere attraverso storie e altre esperienze:
- condividiamo che cosa significhi vivere bene insieme;
- ragioniamo su cosa facciamo ogni giorno per aiutare gli altri e che cosa fanno gli altri per aiutare noi;
- pensiamo che cosa ci piace fare e a che cosa ci costa fatica e perché;
- ragioniamo su diritti e doveri delle bambine e dei bambini, su noi stessi, su come siamo e sulle cose che ci rendono felici.
- Cercenà V. (2012). I bambini nascono per essere felici. Casalecchio di Reno (Bo): Fatatrac.