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Impariamo a rilassarci
PROGETTO STAR BENE SEMPRE: due laboratori per aiutare i bambini a rilassarsi e ad attivare l’attenzione e la concentrazione.
Obiettivi, attività, materiali
Spesso a scuola trascuriamo l’importanza delle pratiche che alimentano il rilassamento e attivano l’attenzione e la concentrazione, non considerando che sono due aspetti complementari: uno supporta l’altro e sono fondamentali per far funzionare meglio la mente e il corpo e promuovere un apprendimento duraturo. Inoltre, queste pratiche agevolano il nostro lavoro nella gestione delle classi “difficili”, considerando che sono un modo per accompagnare i bambini nell’esperienza dell’ascolto e della partecipazione rispettosa.
Laboratorio 1
Il respiro che calma
Il respiro è il ritmo costante della nostra esistenza e controllarlo è il primo e importante tassello per poter sviluppare uno stato di benessere.
Lo scopo dell’attività che segue è portare ogni bambino a sperimentare uno stato di calma, serenità e fiducia.
Solo così il contesto classe potrà configurarsi come un luogo armonico e tranquillo, dove dare spazio a relazioni di qualità con sé stessi e gli altri.
Attività individuale
1. Proponiamo ai bambini di stare seduti tranquillamente, senza parlare e, possibilmente, di chiudere gli occhi.
2. Invitiamoli a far caso solamente al ritmo del loro respiro. È importante suggerire di non cambiare, alterare o trattenere il respiro, ma di seguirlo nel suo movimento naturale, momento dopo momento.
3. Facciamo notare come questo semplice movimento aiuti il corpo a rilassarsi, poco a poco, completamente.
4. Dopo qualche minuto di concentrazione e di attenzione sull’aria che entra e che esce, invitiamoli a riaprire gli occhi.
Condividiamo
- Invitiamo i bambini, a turno, a condividere con gli altri la propria esperienza. È importante spiegare che non esistono esperienze giuste o sbagliate, ognuno vive la propria, che in quanto tale è unica e preziosa.
- Sollecitiamo gli allievi ad ascoltare gli altri, in silenzio e con rispetto, aspettando il proprio turno per esprimersi.
- Sosteniamoli nel racconto dell’esperienza, aiutandoli a usare un linguaggio sensoriale (ho visto, ho ascoltato, ho sentito...), evitando giudizi e critiche sul proprio vissuto.
- Infine, ragioniamo insieme su che cosa ognuno ha appreso dall’esperienza: “Come ti senti dopo aver eseguito l’esercizio e aver ascoltato gli altri? Che cosa hai scoperto di te e dei tuoi compagni di classe?”.
Laboratorio 2
Il cerchio della fiducia
Molti studi sottolineano l’importanza delle attività in cerchio per un pieno scambio comunicativo, utile per vivere in modo partecipato le esperienze di apprendimento.
In cerchio ogni bambino può sentirsi pienamente parte del gruppo: percepire la vicinanza dei compagni sullo stesso livello e la possibilità di comunicare con tutti rende l’esperienza molto importante e offre l’occasione di sentirsi parte di un insieme armonico.
In questo modo i bambini imparano a dirigere l’attenzione all’interno di sé e ad alimentare una maggiore stabilità interiore, utile per il contenimento dell’aggressività e per il miglioramento delle relazioni intersoggettive nel gruppo classe.
Lavoriamo in gruppo
1. Chiediamo ai bambini di posizionarsi in piedi e in cerchio in uno spazio libero.
2. Invitiamoli a chiudere gli occhi e a percepire il ritmo del loro respiro per entrare piacevolmente in uno stato di calma e di rilassamento.
3. Dopo qualche minuto chiediamo loro di cercare la mano della persona alla loro destra e poi di quella a sinistra.
4. Invitiamoli, mentre respirano profondamente, a notare le sensazioni del contatto della mano. Proponiamo di percepire la differenza di calore, la lunghezza delle dita ecc.
5. Infine, invitiamoli a riaprire lentamente gli occhi e a guardarsi intorno in silenzio.
Se le condizioni sanitarie lo richiedono igienizziamo le mani prima e dopo l’attività.
Condividiamo
- Chiediamo ai bambini di ripercorrere le sensazioni che hanno provato nel contatto con le mani degli altri e invitiamoli a turno a condividere la loro esperienza.
PSICOLOGIA E SCUOLA
Le attività di questa lezione sono a cura della rivista "Psicologia e scuola".