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Il mese sacro dei musulmani
Questo lunedì 6 giugno inizia il Ramadan dell’anno 1437 Hijri /2016 d.c. Per un mese intero, fino al 5 luglio, la giornata dei musulmani sarà scandita da digiuni e preghiere.
Il mese di Ramadan
La parola, in arabo, significa “mese caldo” ( Ramad : ardente), perché molte volte il Ramadan coincide con i mesi estivi, come quest’anno 2016, anno 1437 del calendario lunare islamico, calendario che inizia il conteggio dalla migrazione di Maometto e dei suoi seguaci dalla Mecca a Yathrib (poi Medina), evento noto come Hijra .
Quest’anno il Ramadan prende avvio lunedì 6 giugno e si conclude martedì 5 luglio (giorno dell’ Aid El Fitr , giorno della rottura del digiuno), ma essendo una “ festa mobile ” che si basa sul ciclo lunare, come lo è ad esempio la Pasqua cristiana, inizio e conclusione variano ogni anno.
Il Ramadan ricorda
la rivelazione del Corano
, il libro sacro dei musulmani. Nella notte tra il 26 e il 27 di questo mese, che si chiama “la notte del destino”, il profeta Muhammad ricevette la rivelazione divina dall’arcangelo Gabriele.
È davvero un mese speciale! Dalla preghiera dell’alba (
fajr
) al tramonto (
maghrib
), non si deve né bere né mangiare.
I bambini si abituano piano piano al digiuno
rinunciando a qualcosa e poi digiunano come i grandi a partire dai quattordici anni.
Il digiuno viene rotto ogni giorno al tramonto, con il pasto chiamato
fatur
, occasione per imbandire tavole con piatti speciali, dolcetti, datteri… mentre una ricca colazione che in arabo si chiama
sohour
, si consuma un’ora prima dell’alba, per poter affrontare la giornata senza più mangiare.
Nel giorno di
Aid El Fitr
si svolge anche il pellegrinaggio alla Mecca che ogni musulmano dovrebbe compiere almeno una volta nella vita.
Il Ramadan di Faissad
Faissad è un bambino di nove anni, nato a Milano da genitori marocchini. Lo scorso anno, con papà, mamma e la sorellina Souad è tornato per la seconda volta in Marocco dai nonni, per la festa dell’ Aid El Fitr , che si fa alla fine del Ramadan, detta anche “piccola festa” per distinguerla dalla “grande festa”, Aid El Kebir , che avviene circa due mesi dopo. I suoi ricordi della festa della rottura del digiuno sono ancora intensi e particolareggiati.
La notte prima della festa la mamma, le zie e la nonna sono rimaste sveglie per preparare i tradizionali dolci marocchini e dei tipi speciali di pane e focaccette fra cui il baghrir, che è morbido, sottile e buonissimo. Poi la nonna si è messa all’opera per il suo compito più atteso e difficile: con l’henné ha fatto alla mamma, alle zie e alle cugine dei bellissimi disegni sulle mani e sulle piante dei piedi. I disegni erano uno diverso dall’altro, ricami leggeri come guanti di pizzo di un colore rosso brunito. Dopo che ha fatto i disegni con l’henné, ci è passata sopra con del succo d’arancia e di limone per fissare il colore e per schiarirlo un po’. Prima dell’alba noi bambini eravamo già svegli, tutti già pronti e con i vestiti nuovi. Gli uomini indossavano la jellaba, una lunga tunica. Abbiamo fatto l’ultima colazione del periodo del Ramadan con i fichi, datteri, miele, frittelle, burro, latte e tè. Poi siamo andati tutti alla mosallah, che è una grande piazza dove viene effettuata la preghiera collettiva dell’Aid.
Quando siamo tornati era pronto il pranzo speciale. Con le altre famiglie ci siamo scambiati visite augurali e dolci fatti in casa, abbiamo bevuto tè verde e caffelatte. Abbiamo fatto tante foto tutti insieme che ho portato con me in Italia. Anche qui in Italia facciamo festa nel giorno dell’Aid El Fitr, ma non è la stessa cosa perché non ci sono i nonni, gli zii, i cugini.
Una ricetta: skebbakia
Sono i dolcetti tipici del Ramadan, praticamente delle “bugie” o “stracci” cosparsi di miele. La parola shebbakia significa “rete”. Gli ingredienti per farne molti sono: 1 kg di farina, 300 g di semi di sesamo,100 g di burro, 1 uovo, 1 cucchiaino d’aceto, 15 g di lievito, 1 cucchiaino di cannella, miele, zafferano, olio per friggere, sale.
- Facciamo una pallotta di pasta elastica con 150g di sesamo, uovo sbattuto, burro fuso, aceto, cannella, zafferano, sale e lievito sciolto in un bicchiere d’acqua tiepida.
- Dividiamo la pasta in pallotte più piccole e lasciamo riposare in un luogo tiepido, coperte con un canovaccio, per 20 minuti. Poi, col matterello, le stendiamo sottili sottili.
- Tagliamo delle strisce e attorcigliamone insieme. Friggiamole in molto olio, poi passiamole nel miele e nei semi di sesamo. Si servono fredde. (Adattamento da M. Salani, A tavola con le religioni , EDB, Bologna, 2000).