Virtù dell’errore

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Bambini e sessualità, un avvicinamento troppo precoce?

Impariamo a rilassarci

Tutti insieme nel gruppo classe

Alleniamo la concentrazione

Qualit&agrave; di vita/benessere

Per il legislatore la valutazione scientifica dovrebbe essere la base della formazione delle norme sulla tutela della salute

Il Sistema Sanitario Nazionale (SSN) ha come destinatari tutti i cittadini, senza eccezione (inclusi gli stranieri che si trovano nel territorio italiano), e deve assicurare una globalit&agrave; delle prestazioni: non solo cura (in modi e tempi adeguati) ma anche riabilitazione e prevenzione. E questo vale anche per la scuola.

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La prevenzione pu&ograve; riguardare i disturbi dell&rsquo;apprendimento e della condotta, le patologie psicosomatiche, ed essere supportata dagli apporti dell&rsquo;epigenetica, che consentono di modificare mediante interventi specifici condizioni psicofisiche un tempo ritenute immutabili perch&eacute; biologicamente predeterminate (Bottaccioli, 2014). Questo ha portato a suggerire che l&rsquo;intervento psicologico possa costituire un vero e proprio &ldquo;farmaco epigenetico&rdquo; e sollecitando la plasticit&agrave; neuronale favorisca una &ldquo;farmacoterapia endogena&rdquo; utilizzabile anche a scopi preventivi (Sale, Berardi, Maffei, 2014). Importante &egrave; in tal senso intervenire precocemente, suggerendo comportamenti (fisici, alimentari, di riduzione dello stress) che possono evitare alterazioni epigenetiche gi&agrave; nelle fasi della prima scolarizzazione.

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Come sappiamo dalla letteratura sulla disabilit&agrave; e sui modi di trattamento, la riabilitazione pu&ograve; prevedere, ove possibile, una restitutio ad integrum; oppure, nei casi gravi e stabilizzati di perdite di funzioni, il potenziamento delle risorse residue fino a raggiungere la migliore qualit&agrave; di vita compatibile con la disabilit&agrave; persistente. 
Gli strumenti possono essere di tipo compensativo oppure dispensativo dall&rsquo;apprendimento e dal lavoro &ldquo;normali&rdquo;, come garantito dalle certificazioni in ambito scolastico o dalle norme sul lavoro per categorie &ldquo;protette&rdquo;. Spetta alla ricerca scientifica proporre quando &egrave; possibile mirare al recupero completo o parziale, quali risorse residue vanno potenziate e come, se gli strumenti di supporto devono essere compensativi o sostitutivi, per evitare di ricorrere a una modalit&agrave; inappropriata ove un&rsquo;altra sarebbe pi&ugrave; adeguata e proficua.

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Importante &egrave; intervenire precocemente, suggerendo comportamenti che possono favorire cambiamenti epigenetici positivi gi&agrave; nelle fasi della prima scolarizzazione

Il SSN, una risposta organizzativa

Il tema della tutela della salute e sicurezza dei lavoratori &egrave; attualmente disciplinato dal D.Lgs. 81 del 2008 (cosiddetto Testo Unico per la Sicurezza sul Lavoro), che attua la Direttiva europea 89/391 gi&agrave; recepita in Italia con il D.Lgs. 626 del 1994. Le norme del Testo Unico &ndash; concepite per essere applicate alle imprese &ndash; sono state estese anche al contesto scolastico. Il D.M. 382 del 1998 equipara espressamente gli alunni ai lavoratori: 
&laquo;Sono equiparati ai lavoratori&hellip; gli allievi delle istituzioni scolastiche ed educative nelle quali i programmi e le attivit&agrave; di insegnamento prevedano espressamente la frequenza e l&rsquo;uso di laboratori appositamente attrezzati, con possibile esposizione ad agenti chimici, fisici e biologici, l&rsquo;uso di macchine, apparecchi e strumenti di lavoro in genere ivi comprese le apparecchiature fornite di videoterminali. L&rsquo;equiparazione opera nei periodi in cui gli allievi siano effettivamente applicati alle strumentazioni o ai laboratori in questione.&raquo; [Art. 1, comma 2.] 
L&rsquo;art. 28 del D.Lgs. 81/2008 indica l&rsquo;oggetto della valutazione dei rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori esposti a rischi particolari, tra cui anche quelli relativi allo stress lavoro-correlato, secondo i contenuti dell&rsquo;accordo europeo dell&rsquo;8 ottobre 2004. 
La Commissione Consultiva permanente per la salute e sicurezza sul lavoro operante presso il Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali ha fornito con carattere vincolante le indicazioni metodologiche per la valutazione del rischio da stress lavoro-correlato, che sono state inglobate nella circolare del Ministero del Lavoro del 18/11/2010. 
L&rsquo;art. 6 dell&rsquo;accordo europeo prevede che, qualora non ci siano o siano insufficienti le competenze interne per organizzare attivit&agrave; di protezione e prevenzione, il datore di lavoro ha l&rsquo;obbligo di ricorrere a competenze esterne, tra le quali lo psicologo. Questo obbligo &egrave; stato recepito dagli articoli 31 e 32 del Testo Unico del 2008. 
Lo psicologo potr&agrave; valutare il rischio di stress lavoro-correlato in collaborazione con il responsabile e gli addetti del servizio di prevenzione e protezione e con il medico competente, collaboratore del datore di lavoro, da cui viene nominato. 
Qualora, ai sensi dell&rsquo;art. 41 del D.Lgs. 81/2008, i singoli lavoratori facciano richieste al medico competente per il rischio di stress, &egrave; previsto l&rsquo;intervento dello psicologo in ambito diagnostico. 
Gli articoli 36 e 37 della stessa norma prevedono la figura dello psicologo per la formazione e informazione dei lavoratori in materia di stress lavoro-correlato. &Egrave; richiesta allo psicologo una conoscenza approfondita della normativa di riferimento e dei documenti di indirizzo elaborati da soggetti istituzionali (quali Regioni, Agenzia Europea per la Salute e la Sicurezza del Lavoro, INAIL ecc.). 
La normativa in materia di salute e sicurezza dovr&agrave; essere applicata secondo le linee guida di cui all&rsquo;art. 2, comma 1, D.Lgs 81/2008, e precisamente dei Ministeri, delle Regioni, dell&rsquo;ISPESL e dell&rsquo;INAIL, approvate in sede di Conferenza permanente per i rapporti Stato-Regioni.

Il PNRR per il benessere nella scuola

Quali interventi?

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Benessere e percezione di una buona qualit&agrave; di vita sono gli obiettivi della salute intesa in senso complessivo, secondo i criteri dell&rsquo;OMS. 
Considerata la complessit&agrave; del concetto di salute nel senso fin qui discusso, gli interventi mirati al mantenimento o al recupero di essa nel contesto scolastico devono essere:

<ul>
	<li style="text-align: justify;">globali: &ldquo;curare&rdquo; come prendersi cura della persona nella sua interezza, al di l&agrave; delle pur necessarie specializzazioni;</li>
	<li style="text-align: justify;">specifici: adatti al singolo alunno, quindi personalizzati e non &ldquo;standardizzati&rdquo;;</li>
	<li style="text-align: justify;">stabili (non estemporanei) e continuativi (non episodici);</li>
	<li style="text-align: justify;">multi-dimensionali: informativi, preventivi, riabilitativi;</li>
	<li style="text-align: justify;">multi-professionali: medici, psicologici, pedagogici, di assistenza sociale;</li>
	<li style="text-align: justify;">coordinati in rete, non frammentati fra i diversi operatori;</li>
	<li style="text-align: justify;">con adeguata formazione degli operatori, per realizzare le condizioni di lavoro pi&ugrave; proficue ed efficaci, e al tempo stesso evitare i rischi di burnout lavorativo.</li>
</ul>

Tutti questi obiettivi devono essere perseguiti mediante le norme, supportate finanziariamente, e l&rsquo;organizzazione che ne deriva. 
Il PNRR prevede per la scuola una molteplicit&agrave; di investimenti e riforme, sintetizzati nel riquadro in basso. Si tratta di molte opportunit&agrave; e molti investimenti, per un rinnovamento globale e pervasivo della scuola italiana. Il problema &egrave; utilizzare queste risorse in modo adeguato, per favorire non solo un migliore sistema di insegnamento-apprendimento, ma per aumentare il benessere e la qualit&agrave; di vita (la &ldquo;salute&rdquo;, fisica e psichica) di studenti e personale della scuola. A tal fine &egrave; essenziale l&rsquo;utilizzo delle competenze della psicologia per le azioni previste e per la formazione degli operatori interessati. Occorre inoltre un sistema di monitoraggio che verifichi efficacia ed efficienza degli interventi attuati, ponendo come target non indicatori puramente quantitativi sul piano economico e aziendale, ma il vissuto di benessere dell&rsquo;intero sistema scolastico.

Che ruolo pu&ograve; avere la psicologia scolastica &ndash; di recente introdotta sistematicamente a seguito della pandemia da Covid-19 &ndash; per contribuire a un ripristino dei diritti alla salute e al benessere? 
&Egrave; noto che nel 2017 gli psicologi italiani sono transitati sotto la vigilanza del Ministero della Salute, come gi&agrave; erano i medici e il personale para-sanitario. Questo non implica una sanitarizzazione generalizzata della psicologia: anzi, apportando competenze non strettamente sanitarie, essa facilita una gestione della &ldquo;salute&rdquo; in senso pi&ugrave; ampio rispetto a quella centrata solo sugli aspetti di diagnosi e terapia del malessere o del disagio gi&agrave; in atto. 
La psicologia pu&ograve; favorire procedure che riportano al centro degli interventi il diritto al &ldquo;ben-essere&rdquo; delle persone nei luoghi di formazione. Pu&ograve; instaurare nella scuola relazioni educative e interpersonali positive, evitando emarginazioni, bullismi e altre forme di malessere individuale e collettivo; pu&ograve; agire su tutto il personale scolastico prevenendo stress e burnout, valutando lo stress lavoro-correlato con indicatori psicologici e non solo fisici; pu&ograve; favorire la resilienza dopo il trauma della pandemia; pu&ograve; valutare le conseguenze della didattica a distanza e promuovere iniziative per risolverne gli aspetti negativi sul piano sia organizzativo sia emotivo. 
Tutte le aree della psicologia, e non solo quelle educative e cliniche, ma anche quelle sociali, di comunit&agrave; e delle organizzazioni, sono coinvolte in queste attivit&agrave; di mantenimento e miglioramento del benessere collettivo e della prevenzione del malessere individuale e sociale nella scuola tanto perturbata dalla pandemia.

Norme sulla salute a scuola

La psicologia pu&ograve; favorire procedure che riportano al centro degli interventi il diritto al &ldquo;ben-essere&rdquo; delle persone nei luoghi di formazione

La riabilitazione

Lo psicologo scolastico promotore di salute

&Egrave; naturale che, collegato al concetto di qualit&agrave; di vita, si trovi quello di benessere (well-being), spesso utilizzato in maniera interscambiabile con il primo, di cui &egrave; invece una specificazione relativa alla percezione soggettiva rispetto al proprio stato psicologico. Il benessere &egrave; influenzato da diversi fattori tra cui le condizioni di vita oggettive, la qualit&agrave; di vita percepita, i processi cognitivi (come l&rsquo;ottimismo) e di giudizio sociale (confronto con gli altri). 
A livello individuale, il benessere appare connesso con la soddisfazione nella vita e, tra i fattori di personalit&agrave;, soprattutto con la tendenza a perseguire responsabilmente i propri obiettivi limitando l&rsquo;interferenza degli impulsi, e con il senso di vitalit&agrave; generale e l&rsquo;apertura alle sensazioni. Il benessere soggettivo &egrave; inversamente correlato con l&rsquo;instabilit&agrave; emotiva, l&rsquo;ansia e la depressione. 
La valutazione quantitativa del benessere soggettivo &egrave; molto rilevante sia per studi epidemiologici e di correlazione con fattori soggettivi e oggettivi indicatori di qualit&agrave; di vita, sia per la programmazione e la valutazione di interventi preventivi volti a migliorare l&rsquo;incidenza di questi fattori. 
Proprio la valutazione scientifica dovrebbe essere per il legislatore la base della formazione delle norme sulla tutela della salute, a partire dal fondamentale dettato della Costituzione italiana (art. 32): 
&laquo;La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell&rsquo;individuo e interesse della collettivit&agrave;, e garantisce cure gratuite agli indigenti.&raquo; 
La salute &egrave; dunque non solo diritto dell&rsquo;individuo ma dell&rsquo;intera collettivit&agrave;. Da qui il diritto per tutti, anche per chi non ha i mezzi finanziari per garantirla a s&eacute; e agli altri. 
Riguardo specificamente al contesto scolastico, il diritto alla salute e al benessere &egrave; assicurato da una serie di norme, citate nel riquadro qui sotto.

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Oltre alla connettivit&agrave; telematica e a interventi edilizi, il Piano Nazionale di Recupero e Resilienza (PNRR) prevede&nbsp; cospicui investimenti per riforme nella scuola. Elenchiamo i principali investimenti previsti.

<ul>
	<li style="text-align: justify;">Piano per asili nido e scuole dell&rsquo;infanzia e servizi di educazione e cura per la prima infanzia, per migliorare il benessere dei bambini in et&agrave; 0-5 anni e delle loro famiglie.</li>
	<li style="text-align: justify;">Estensione del tempo pieno e mense per ampliare l&rsquo;offerta formativa delle scuole e rendere le stesse sempre pi&ugrave; aperte al territorio anche oltre l&rsquo;orario scolastico, e accogliere le necessit&agrave; di conciliazione della vita personale e lavorativa delle famiglie (con particolare attenzione alle madri).</li>
	<li style="text-align: justify;">Potenziamento di infrastrutture per lo sport a scuola: favorire le attivit&agrave; sportive, a cominciare dalle prime classi delle scuole primarie; valorizzare le competenze legate all&rsquo;attivit&agrave; motoria e sportiva,&nbsp;&nbsp;&nbsp; per le loro valenze trasversali e per la promozione di stili di vita salutari, al fine di contrastare la dispersione scolastica, garantire l&rsquo;inclusione sociale, favorire lo star bene con se stessi e con gli altri, scoprire e orientare le attitudini personali.</li>
	<li style="text-align: justify;">Riduzione dei divari territoriali nei cicli I e II della scuola secondaria di secondo grado: contrastare in modo strutturale l&rsquo;abbandono scolastico, personalizzare i percorsi per le scuole con livelli prestazionali critici; attuare mentoring e formazione (anche da remoto) per i docenti, presenza di esperti, programmi e iniziative specifiche di counseling e orientamento professionale attivo.</li>
	<li style="text-align: justify;">Riforma dell&rsquo;organizzazione del sistema scolastico: riduzione del numero degli alunni per classe e dimensionamento della rete scolastica, creazione di scuole-&shy;polo (che prevedono attivit&agrave; di psicologia).</li>
	<li style="text-align: justify;">Riforma del sistema di orientamento: introduzione di moduli di orientamento nella scuola secondaria di primo e secondo grado, ampliamento della sperimentazione dei licei e degli istituti tecnici quadriennali, orientamento attivo nella transizione scuola-universit&agrave;.</li>
	<li style="text-align: justify;">Riforma del sistema di reclutamento dei docenti, formazione obbligatoria per dirigenti scolastici, docenti e personale tecnico-amministrativo.</li>
	<li style="text-align: justify;">Didattica digitale integrata e formazione sulla transizione digitale del personale scolastico.</li>
	<li style="text-align: justify;">Nuove competenze e nuovi linguaggi: senza perdere la base culturale e teorica, investire in abilit&agrave; digitali, abilit&agrave; comportamentali e conoscenze applicative. Intervento sulle discipline STEM (Science, Technology, Engineering, Mathematics), comprensive anche dell&rsquo;introduzione alle neuroscienze, per creare nella scuola la &ldquo;cultura&rdquo; scientifica e la forma mentis necessarie a un diverso approccio al pensiero scientifico, con ricorso ad azioni didattiche non basate solo sulla lezione frontale.</li>
	<li style="text-align: justify;">Scuola 4.0, scuole innovative, nuove aule didattiche e laboratori, trasformazione degli spazi scolastici affinch&eacute; diventino connected learning environments adattabili, flessibili e digitali, con laboratori tecnologicamente avanzati e un processo di apprendimento orientato al lavoro.</li>
</ul>

La scuola, luogo di interventi per l&rsquo;assistenza al benessere

Uno dei luoghi in cui questi interventi dovrebbero avvenire &ndash; oltre ai consultori e ai servizi territoriali di promozione della salute &ndash; &egrave; anche la scuola. Il SSN, seppur con ampia differenziazione dei servizi e delle risorse offerti in base alle politiche regionali, &egrave; chiamato per legge ad assicurare i Livelli Essenziali di Assistenza come definiti dal Piano Sanitario Nazionale (D.Lgs. 502/1992; DPCM 12/01/2017): essi devono assicurare la dignit&agrave; di tutte le persone, i bisogni di salute, l&rsquo;omogeneit&agrave; ed equit&agrave; nell&rsquo;accesso all&rsquo;assistenza e la sua qualit&agrave;. 
Esistono per&ograve; rilevanti elementi di criticit&agrave; che ostacolano, e in alcuni casi impediscono, alle scuole di usufruire dei servizi cui avrebbero diritto, e che si limitano spesso all&rsquo;intervento dell&rsquo;&eacute;quipe per la valutazione che porta alla diagnosi funzionale degli alunni-problema. Resta poco spazio per interventi di cura e prevenzione dei disturbi affettivi ed emotivi che pregiudicano spesso l&rsquo;apprendimento, e pochissimo per interventi &ldquo;di comunit&agrave;&rdquo; per l&rsquo;assistenza al benessere dell&rsquo;intera istituzione scolastica. In particolare, vengono segnalate in tutto il territorio italiano le criticit&agrave; nel supporto extrascolastico ai bisogni speciali dei bambini, come gli interventi specialistici di recupero delle difficolt&agrave; di linguaggio, e pi&ugrave; in generale di trattamento e prevenzione del malessere psico-fisico.

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Il diritto alla salute degli attori della scuola (studenti, docenti, personale tecnico-amministrativo) &egrave; minacciato non solo dalle patologie fisiche ma anche dal malessere psichico che coinvolge l&rsquo;unit&agrave; psico-fisica della persona. Il diritto a &ldquo;star bene&rdquo; riguarda pertanto la salute psicologica insieme a quella fisica. 
Il costrutto multidimensionale di &ldquo;salute&rdquo; fa riferimento non alla semplice assenza di malattia o infermit&agrave; ma allo stato di generale benessere fisico, mentale e sociale. Esso &egrave; associato a quello di qualit&agrave; di vita, formalizzato nel 1991 grazie a un progetto internazionale dell&rsquo;OMS denominato World Health Organization Quality of Life, con lo scopo di promuovere una visione olistica della salute, che include la valutazione degli aspetti positivi della vita quotidiana e non soltanto l&rsquo;esclusione di patologie fisiche e psichiche. 
La qualit&agrave; di vita &egrave; definita come la percezione che gli individui hanno della posizione che occupano nella propria vita, all&rsquo;interno della cultura e del sistema di valori in cui vivono, e in relazione ai propri obiettivi, aspettative, interessi (OMS, 2013). Si tratta di un concetto multidimensionale, che include componenti oggettive e soggettive. Le prime sono caratterizzate da livello economico, condizioni di abitazione, istruzione, lavoro, relazioni sociali, ambiente fisico, disponibilit&agrave; e uso del tempo libero. Le seconde, invece, includono la percezione del proprio benessere, il funzionamento fisico e sociale, la soddisfazione, l&rsquo;autorealizzazione, l&rsquo;autostima. Questi aspetti centrano l&rsquo;attenzione sulla considerazione soggettiva della propria vita, per cui l&rsquo;intervento &egrave; spostato dalla cura del malessere, per malattie o disagi, alla prevenzione da attuare a livello sia dei singoli sia del contesto ambientale, fisico, relazionale e sociale.

<ul>
	<li>Antonelli E. (2007), &laquo;Il benessere soggettivo nella prospettiva psicosociale: una rassegna&raquo;, Giornale Italiano di Psicologia, 34(1), 57-113. doi:10.1421/24080</li>
	<li>Bottaccioli F. (2014), &laquo;Epigenetica e psiconeuroimmunoendocrinologia: una rivoluzione che integra psicologia e medicina&raquo;, Psicoterapia e Scienze Umane, 48(4), 597-620. doi:10.3280/PU2014-004003</li>
	<li>OMS (Organizzazione Mondiale della Sanit&agrave;) (2013), Mental Health Action Plan 2013-2020, World Health Organization, Ginevra.</li>
	<li>Sale A., Berardi N., Maffei L. (2014), &laquo;Environment and brain plasticity: towards an endogenous pharmacotherapy&raquo;, Physiological Reviews, 94(1), 189-234. doi:10.1152/physrev.00036.2012</li>
</ul>

Il diritto di star bene a scuola

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