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Quando ci si interroga sul come procedere per delineare curricoli che tengano realmente conto delle diverse esigenze formative degli alunni, si aprono dav

Quando ci si interroga sul come procedere per delineare curricoli che tengano realmente conto delle diverse esigenze formative degli alunni, si aprono davanti a noi due strade principali:la prima, sostanzialmente rassicurante, perché conosciuta e sperimentata da tempo, prevede di costruire un programma per la classe, da modificare poi in maniera più o meno consistente per coloro che non riescono a seguirlo compiutamente;la seconda, invece, richiede di progettare fin dall’inizio, intenzionalmente e sistematicamente, i curricoli didattici per affrontare le differenze individuali.

In concreto, invece di costruire programmi speciali, si ritiene più utile lavorare per l’adattamento del curricolo comune, ampliandolo e diversificandolo, così che possa accogliere le esigenze di tutti gli studenti o, perlomeno, della maggior parte di essi. Questo secondo itinerario offre prospettive davvero promettenti, in quanto tenta di incrociare il più possibile le&nbsp;caratteristiche di ognuno. Tutto ciò non significa, chiaramente, che l’adozione di un simile orientamento faccia venire meno l’esigenza di programmazioni individualizzate per gli allievi con bisogni molto particolari, queste continuano a esistere, ma la classe diventa sempre più un ambiente nel quale sono considerate le caratteristiche particolari di ognuno.

Un curricolo per le differenze

Quando ci si interroga sul come procedere per delineare curricoli che tengano realmente conto delle diverse esigenze formative degli alunni, si aprono davanti a noi due strade principali: <ul><li style="text-align: justify;">la prima, sostanzialmente rassicurante, perché conosciuta e sperimentata da tempo, prevede di costruire un programma per la classe, da modificare poi in maniera più o meno consistente per coloro che non riescono a seguirlo compiutamente;</li><li>la seconda, invece, richiede di progettare fin dall’inizio, intenzionalmente e sistematicamente, i curricoli didattici per affrontare le differenze individuali.</li></ul>

<ul><li style="text-align: justify;">Cottini, L. (a cura di) (2019). <a data-cke-saved-href="https://www.scuolastore.it/it/book/universal-design-learning-verso-il-curricolo-linclusione" target="_blank" href="https://www.scuolastore.it/it/book/universal-design-learning-verso-il-curricolo-linclusione">Universal Design for Learning e curricolo inclusivo</a>. Firenze: Giunti EDU.</li></ul>

Ognuna di queste linee di lavoro si può articolare su una serie di azioni possibili, che non rappresentano proposte differenziate per singoli allievi, ma modelli di lavoro che, una volta programmati, vanno proposti a tutta la classe.

Come operare concretamente

La proposta operativa del curricolo inclusivo si fonda su alcuni presupposti teorici, qui richiamati in estrema sintesi: <ul><li style="text-align: justify;">la prospettiva dell’Universal Design for Learning (UDL) orientata a portare sul piano educativo i principi della programmazione universale, secondo cui “quello che è necessario per qualcuno finisce per diventare utile a tutti”;</li><li style="text-align: justify;">gli studi sulla “pluralità delle funzioni mentali”, che enfatizzano come gli individui possano pensare in modo diverso, e sugli stili cognitivi, che rappresentano quella serie di comportamenti fisiologici, cognitivi e affettivi&nbsp;che funzionano come indicatori relativamente stabili di come gli allievi percepiscono l’ambiente di apprendimento, interagiscono con esso e vi reagiscono;</li><li style="text-align: justify;">l’enfasi sulla sollecitazione di un’azione autonoma degli allievi, che investe anche la possibilità di operare delle scelte sugli obiettivi, sui percorsi didattici e sulle procedure di valutazione che vengono adottate. Questo orientamento, oltre a conferire al curricolo la possibilità di rispondere meglio alle differenze che caratterizzano gli allievi, risponde all’esigenza di perseguire l’autodeterminazione, come elemento centrale di un modello educativo connotato da equità.</li></ul>

La proposta per la realizzazione di un curricolo inclusivo si orienta su quattro linee di lavoro che riguardano la possibilità di rendere l’azione didattica maggiormente flessibile e capace di rispondere alle esigenze differenziate degli allievi di ogni classe. In concreto, si prevede di agire su:<ul><li style="text-align: justify;">le modalità di presentazione delle proposte didattiche, per andare oltre alla semplice esposizione verbale&nbsp;e diventare capaci di una declinazione variata dei contenuti;</li><li style="text-align: justify;">le modalità di organizzazione delle attività e delle risposte, intese sia come articolazione variata dei compiti proposti alla classe, con possibilità di utilizzo di varie strategie, che come previsione di procedure differenziate per condurre verifiche e valutazioni;</li><li style="text-align: justify;">le modalità di elaborazione delle richieste agli allievi, che si riferisce a che cosa avviene fra la presentazione degli stimoli e le risposte che gli allievi manifestano;</li><li style="text-align: justify;">il supporto delle tecnologie per l’informazione e la comunicazione (TIC), in grado di consentire molte azioni con modalità efficaci e, spesso, anche economicamente vantaggiose, potendo utilizzare strumenti e programmi disponibili in rete.</li></ul>

Ecco un esempio di azioni per le modalità di organizzazione delle attività e delle risposte.

&nbsp;Che cosa fare nel concreto? Di seguito un esempio dello sviluppo degli adattamenti che alcuni insegnanti hanno delineato in riferimento all’organizzazione e valutazione delle risposte.

“Nella mia classe ci sono tante differenze, a cominciare da un alunno con disabilità intellettiva, poi ci sono due allievi con disturbi specifici dell’apprendimento e altri tre con bisogni educativi&nbsp;speciali conclamati. Ma abbiamo alcuni studenti con notevoli potenzialità che non riesco a seguire in maniera specifica; uno, in particolare, è davvero molto dotato. Anche gli altri, poi, non sono certo etichettabili in maniera semplicistica come normodotati.”

“Nella mia classe ci sono tante differenze, a cominciare da un alunno con disabilità intellettiva, poi ci sono due allievi con disturbi specifici dell’apprendimento e altri tre con bisogni educativi speciali conclamati.Ma abbiamo alcuni studenti con notevoli potenzialità che non riesco a seguire in maniera specifica; uno, in particolare, è davvero molto dotato. Anche gli altri, poi, non sono certo etichettabili in maniera semplicistica come normodotati.”

Il curricolo si fa inclusivo

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