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Creatività e Scuola dell’infanzia
Una mamma, dopo il difficile periodo di lockdown, si interroga sull’importanza dei processi creativi per i bambini della Scuola dell'infanzia. La risposta è di Alessandro Antonietti, Università Cattolica del Sacro Cuore, Milano.

Sono mamma di una bambina di tre anni e mezzo. Quest’estate, dopo il difficile periodo di lockdown, ci siamo trasferiti in un paesino di campagna e da settembre mia figlia frequenta una nuova scuola. Le nuove insegnanti, rispetto a quelle della scuola precedente, sono molto più attente ai processi creativi e mi sembra che mia figlia sia più serena e si trovi bene. Allora mi domando: quanto è importante a livello psicologico alimentare la creatività nei bambini della scuola dell’infanzia? In che modo è possibile coltivarla affinché non si perda nei successivi ordini di scuola? L’uso delle tecnologie digitali può ostacolare lo sviluppo della creatività e limitare i processi di socializzazione, soprattutto nei bambini piccoli?
La domanda posta dalla lettrice contiene in realtà una pluralità di domande. Iniziamo dalla prima questione, ossia se è importante promuovere la creatività nei bambini nella scuola dell’infanzia.
Creatività: un’attitudine da coltivare
Si ritiene che la creatività sia una propensione che durante l’infanzia i bambini manifestano spontaneamente, e quindi andrebbe incoraggiata; ma non è detto che questo avvenga sempre in modo naturale. Talvolta, più che l’immaginazione e la scoperta o invenzione di qualcosa di nuovo prevale il conformismo, se non addirittura le routine o le stereotipie.
L’idea del bambino di per sé creativo è retaggio di una visione “romantica” che non trova supporto nella ricerca. La creatività deve dunque essere coltivata come tutte le altre capacità, per ragioni sia di tipo strumentale sia di tipo “esistenziale”. Tra le prime vi è il riconoscimento che nelle fasi successive della vita avere un’attitudine creativa, saper trovare soluzioni a problemi inattesi, è un’abilità importante per cavarsela in casi in apparenza senza via di uscita. Se poi pensiamo a certi contesti professionali nei quali l’innovazione è un elemento del successo, possiamo considerare che invitare i bambini a trovare idee originali vuol dire prepararli alle sfide che incontreranno da adulti.
Oltre a questo, vi è anche l’esigenza di trovare modi personali per esprimere la propria sensibilità o la propria visione delle cose. Coltivare la creatività è quindi aiutare il bambino, e poi l’adulto, a trovare modalità adeguate per comunicare agli altri la propria individuale prospettiva sulla realtà.
Come nutrire il potenziale creativo
Se queste ragioni giustificano un investimento educativo nella direzione dello sviluppo della creatività, come è possibile offrire ai bambini opportunità per far crescere il loro potenziale creativo? Nonostante l’opinione corrente, oggi si ritiene che l’ambito artistico non sia l’unico campo in cui la creatività può essere coltivata, così come non è sufficiente offrire al bambino la possibilità di scegliere a quali compiti dedicarsi e come affrontarli. Occorre insegnargli a rompere gli automatismi, a superare schemi di ragionamento abituali, a generare qualcosa di personale e originale. Dunque è necessario predisporre situazioni progettate per fargli applicare modalità di pensiero divergente, perché possa trovare da sé il modo per affrontarle in modo efficace.
A questo riguardo, è utile aiutare il bambino a rendersi conto di quali atteggiamenti adottare quando ci si trova in tali situazioni: per esempio non preoccuparsi se non si trova subito la soluzione, se ha una gran confusione in testa, se si imbatte in contraddizioni. Queste esperienze, attraverso le quali è necessario passare per trovare qualcosa di nuovo, devono essere accettate avendo fiducia che le idee si chiariranno e le contrapposizioni troveranno una sintesi.
Sarà anche opportuno che il bambino rintracci le condizioni per lui favorevoli per trovare nuove idee: riesce a farlo meglio quando è da solo e tranquillo? O quando si trova in un ambiente ricco di stimoli? Ognuno ha le proprie predilezioni al riguardo ed è importante riconoscerle per poi ricrearle al momento opportuno.
Infine, è importante aver imparato strategie mentali per generare idee innovative e interessanti, per esempio fare collegamenti con situazioni apparentemente lontane dal problema che si deve affrontare, trovare analogie oppure chiedersi come apparirebbe quel problema in un altro ambiente o in un’altra epoca. A tal proposito esistono diversi training che possono essere applicati in maniera sistematica per insegnare strategie di questo genere.
E la tecnologia?
Esistono anche videogiochi e attività che si possono svolgere con dispositivi tecnologici che stimolano modalità di pensiero di tipo creativo. Quindi la tecnologia di per sé non inibisce la creatività ma può diventare una palestra per esercitare il pensiero creativo. Certo, occorre trovare le attività adatte per stimolare questo tipo di pensiero e aiutare il bambino a capire che, in questi casi, a differenza di altri giochi che si possono fare al computer o con il tablet o lo smartphone, occorre mobilitare abilità particolari. Sarebbe bello che l’adulto accompagnasse il bambino in queste attività, portan
dolo a comprendere che le strategie che ha trovato per affrontare efficacemente certi compiti possono essere trasferite a situazioni reali.