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Comprendere il testo scritto | Giunti EDU

Quali strategie e competenze devono essere messe in gioco per comprendere un testo?

di Claudio Gorrieri20 novembre 20231 minuto di lettura
Comprendere il testo scritto | Giunti EDU | Giunti Scuola

Comprendere testi di vario tipo, continui e non continui, coglierne il senso globale e le informazioni principali richiede la messa in gioco di differenti strategie e competenze cognitive e metacognitive in ragione della complessità e della tipologia testuale.

La comprensione di un testo è quindi qualcosa di molto più complesso della semplice somma della comprensione delle parole/frasi che lo compongono.

Proviamo a rintracciarne gli aspetti principali a partire dal primo passo da fare, ovvero leggere il testo.

 

Lettura: decodifica e comprensione

La lettura è un’attività articolata che comprende la decodifica e la comprensione.

La decodifica è la capacità indispensabile per accedere alla comprensione del testo in modalità di lettura autonoma; si apprende con l’istruzione formalizzata, si consolida nelle prime classi della scuola primaria e si “automatizza” lungo il percorso scolastico. È necessario sottolineare che non basta saper decodificare per capire quel che si legge, lo dimostra il fatto che nei cattivi lettori la comprensione è deficitaria a fronte di una buona decodifica e in assenza di problemi cognitivi e di linguaggio.

La comprensione, invece, è lo scopo principale della lettura: si legge per “estrarre” il significato del testo. “Un buon lettore estrapola e trattiene il contenuto di un testo letto pur non ricordando in modo preciso e letterale la forma linguistica, le parole e le strutture sintattiche” (Lumbelli, Cardarello, 2019).

 

 

Il lettore deve essere consapevole che lo scopo della lettura è “estrarre un significato”

 

Il ruolo attivo del lettore

Per costruirsi una rappresentazione semantica del testo il lettore deve assumere un ruolo attivo che si realizza attraverso:

  • la consapevolezza che lo scopo della lettura è “estrarre un significato”;
  • la ricerca delle informazioni esplicite attivando i significati delle parole, la comprensione delle frasi e delle relazioni fra di esse;
  • il saper estrarre il significato di alcune parole non note desumendolo dal contesto per poi “ricavare” per inferenza i contenuti impliciti. In ogni testo sono presenti dei “non detti” che vengono dati per sottintesi e che il lettore può ricostruire integrando attraverso la produzione di inferenze (cioè di ipotesi) attingendo alle proprie conoscenze personali sull’argomento;
  • la capacità di un monitoraggio della coerenza per colmare i non detti, oltre a trovare e “riaggiustare” le incoerenze attraverso uno scambio continuo fra contenuti del testo e conoscenze enciclopediche personali.
Image | Giunti Scuola

I nodi cruciali della comprensione

I fattori che condizionano il processo di comprensione sono numerosi e coinvolgono i livelli linguistico (comprensione verbale e sintattica), cognitivo e metacognitivo. Li presentiamo di seguito indicando alcune attività di potenziamento:

  • La comprensione verbale: l’ampiezza del vocabolario personale, ma soprattutto la profondità di conoscenza sulle parole, influisce sul processo di comprensione. La conoscenza del 90% delle parole favorirebbe una buona comprensione del testo.
    Alleniamo a questo scopo bambini e bambine a dedurre il significato delle parole dal contesto stimolando in questo modo la capacità di fare inferenze lessicali.
  • La comprensione sintattica: il testo scritto ha una struttura sintattica più complessa rispetto a quella utilizzata oralmente e ciò per alcuni può risultare un ostacolo.
    Proponiamo fin dalle prime classi attività su queste strutture e lavoriamo, anche, sugli elementi di coesione tra frasi o proposizioni come le anafore (pronomi ed ellissi) e i connettivi.
  • La memoria di lavoro e quella a lungo termine hanno, insieme alle abilità attentive e intellettive generali, un ruolo decisivo nel processo di comprensione. La memoria di lavoro è il magazzino in cui stazionano le informazioni appena lette in attesa di essere collegate, integrate e rielaborate con quelle successive. Dalla memoria a lungo termine il lettore attinge le proprie conoscenze enciclopediche su ciò che sta leggendo, importanti per attivare inferenze semantiche e lessicali. Invitiamo dunque bambini e bambine a esercitarsi a fare inferenze corrette, cioè coerenti con le informazioni date dal testo.
  • La metacognizione e la motivazione: supportano il monitoraggio della comprensione da parte del lettore. Proponiamo fin dalle prime classi compiti di ricerca delle incongruenze in frasi e in brani come attività propedeutiche alla capacità di monitorare la comprensione del testo.

 

Per una didattica della comprensione

Per potenziare le abilità coinvolte nella comprensione, in definitiva, è necessario lavorare sui seguenti “nodi cruciali”:

  1. l’integrazione testuale, che permette di selezionare per ogni parola e per ogni frase appena lette il significato più idoneo in ragione del contesto in cui questi elementi si trovano;
  2. il processo inferenziale, che implica il fare delle ipotesi deducendole dalle informazioni presenti nel testo e dal nostro sapere enciclopedico;
  3. il monitoraggio costante della comprensione che permette di individuare i “non detti” e le incoerenze e guida i processi inferenziali e di integrazione. Si aggiunga che una buona didattica della comprensione del testo per essere efficace è necessario che sia precoce, graduale e sistematica.

 

È importante lavorare sui nodi cruciali della comprensione attraverso un percorso didattico mirato

 

Proponiamo un percorso nell'articolo Rispondere a domande per comprendere

 

Per saperne di più

  • Lumbelli, L., Cardarello, R. (2019). La comprensione del testo. Attività su brani, d’autore per le classi IV e V primaria. Firenze: Giunti EDU.
  • Siliprandi E., Gorrieri C. (2022). ABC della comprensione. Firenze: Giunti EDU.
Scuola primaria

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