Io sono Nada e vivo in Marocco

La lingua polacca

Giochi e competenza interculturale

La poesia come strumento didattico nei contesti eterogenei

Speciale: un mondo di libri

Ripensiamo l'accoglienza

La narrazione in età precoce ha effetti altamente positivi sul legame genitori/figli, sullo sviluppo cognitivo e su quello &nbsp;linguistico. Attraverso le storie, i bambini acquisiscono nuovo lessico e modi di dire, interiorizzano e fanno propri ritmo e fluenza, organizzano il linguaggio sedimentando strutture e regole. Non è importante quale sia la lingua della narrazione, quella materna o quella seconda del Paese di immigrazione, dal momento che i sistemi linguistici non sono rigidi e separati tra di loro, ma sono porosi e interconnessi. Ciò che si è acquisito in una lingua, in termini di capacità e di saper fare, col tempo può “trasferirsi” nell’altro idioma.&nbsp;Le storie formano un’impalcatura emotiva e linguistica&nbsp;Le storie hanno alcune caratteristiche che si rivelano cruciali ai fini dell’apprendimento cognitivo. Prevedono una sequenzialità delle azioni e degli eventi dietro i quali si possono leggere e individuare anche una logica, delle cause, le intenzioni sottese. Le buone storie sono organizzate sulla base di una temporalità definita, che le colloca in un prima e in un dopo, nel passato o nel presente. In questo modo, i bambini possono fare proprio lo spessore temporale delle vicende e degli accadimenti. I racconti hanno inoltre una coerenza che li rende comprensibili, strutturati e plausibili.Ascoltando o raccontando storie, i bambini acquisiscono il senso della trama e del concatenarsi degli eventi (la sequenza); la loro collocazione nel tempo passato o presente e la logica del prima e del dopo. Possono cogliere inoltre i legami che uniscono i fatti e le vicende narrate e trovare nelle costellazioni il significato e il senso della trama. Le storie, grazie alla loro forma fatta di un inizio, una parte centrale e una fine, sollecitano anche a mettere insieme i frammenti della propria esperienza così com’è avvenuto per chi ci ha preceduto e ci ha narrato la propria. Non solo. Aiutano anche a distanziarsi dall’immediatezza degli eventi e delle esperienze convertendo in racconto ciò che ci sta accadendo.I bambini che sono immersi &nbsp;fin da piccoli nella narrazione &nbsp;dispongono di un’impalcatura emotiva e linguistica sulla quale possono contare per lo sviluppo del linguaggio e per il benessere in generale. &nbsp;La precoce familiarizzazione &nbsp;con strutture e testi narrativi connota infatti positivamente lo sviluppo del linguaggio, sia nella sua dimensione fonologica (i suoni) che lessicale-semantica (le parole, i modi di dire) e morfosintattica (le forme).&nbsp;Il &nbsp;cammino della narrazioneGrazie all’interazione quotidiana con i racconti &nbsp;che si sviluppano nelle attività di routine, che si basano su una struttura dialogica e sulla comune attenzione, i bambini strutturano fin da piccoli i loro schemi narrativi. Nella prima infanzia, &nbsp;si tratta &nbsp;di descrizioni di azioni organizzate temporalmente. Come in un copione, gli eventi sono raccontati uno dopo l’altro, in successione: e poi… e dopo… Più tardi, &nbsp;gli eventi acquistano una loro coerenza e vengono collegati fra loro grazie a relazioni causali, referenziali, temporali. E successivamente, i bambini imparano anche a legare &nbsp;le azioni a stati mentali, desideri &nbsp;emozioni... Come sollecitare nei bambini la capacità di narrare e&nbsp;l’acquisizione di schemi narrativi sempre più articolati? &nbsp;Ecco alcune tappe a partire dai piccoli. &nbsp; <ul><li style="text-align: justify;">familiarizzare con l’oggetto libro: tenerlo in mano, sfogliarlo, fare delle ipotesi sul contenuto a partire dalla copertina; imparare il lessico specifico legato alla lettura (pagina, copertina, titolo, &nbsp;capitolo);</li><li style="text-align: justify;">dalle immagini alla narrazione: leggere le immagini; descrivere ambienti, oggetti, personaggi; cogliere e riordinare la sequenza degli eventi; a partire dalle immagini, &nbsp;inventare una storia;&nbsp;</li><li style="text-align: justify;">dalla narrazione alla scrittura: cogliere la funzione simbolica &nbsp;della scrittura; fare delle ipotesi su che cosa c’è scritto; immaginare i dialoghi fra i personaggi; ri-raccontare la storia per scriverla (attenzione alla forma); &nbsp;</li></ul>dare forma alla narrazione: acquisire il lessico e le strutture caratteristiche della narrazione (nomi dei personaggi; aggettivi e metafore, uso della temporalità);&nbsp; Una pagina web dedicata alla narrazione e al plurilinguismo&nbsp;La condizione di migrazione e di esilio è spesso accompagnata per i bambini dal rischio del “vuoto” e della povertà narrativa. E questo si può verificare per varie ragioni. E tuttavia, proprio i bambini che hanno vissuto e vivono la migrazione – diretta o famigliare – hanno, come gli altri e più degli altri, bisogno di storie.Sono soprattutto loro, i figli appartenenti alla cosiddetta “seconda generazione”, a dover compiere dentro di sé e a lungo un lavoro di ricomposizione dei luoghi, del tempo, dei riferimenti culturali, delle memorie, della lingua. Per poter “diventare due”, come in realtà già sono, hanno bisogno di attingere a narrazioni di qui e d’altrove, a racconti che tengano insieme il prima, il tempo della famiglia, con il qui e ora; le immagini dei luoghi d’origine con quelle del presente che li circonda; i suoni della lingua madre con quelli dell’italiano, la loro seconda lingua madre.Per sollecitare la narrazione fra i bambini con poche storie, è ora disponibile <a data-cke-saved-href="http://www.centrocome.it/?p=1151" target="_blank" href="http://www.centrocome.it/?p=1151">sul sito del Centro COME&nbsp;la pagina web&nbsp;dedicata al tema della narrazione e del plurilinguismo</a>: Le storie sono un’ancora. Bambini e narrazione. Si compone di quattro sezioni con moltissimi materiali, proposte e sollecitazioni per il &nbsp;lavoro in classe:<ul><li style="text-align: justify;">Narrazione e bilinguismo</li><li style="text-align: justify;">La lingua madre</li><li style="text-align: justify;">Osservare e osservarsi</li><li style="text-align: justify;">Fiabe di qui e d’altrove&nbsp;</li></ul>

Bambini, raccontiamo...!

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