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L’“epidemia” dell’autismo

I casi di autismo sono davvero aumentati? È possibile parlare di "epidemia" dell'autismo? Risponde Giacomo Vivanti 

di Redazione GiuntiScuola31 ottobre 20142 minuti di lettura
L’“epidemia” dell’autismo | Giunti Scuola

IL QUESITO

Negli ultimi anni nel plesso scolastico dove insegno si è registrato un sensibile aumento
dei bambini con diagnosi di autismo. A questo proposito con i colleghi è nato un dibattito
sull’“epidemia dell’autismo”.
L’autismo è veramente aumentato in modo così consistente? Se così fosse, quale ne sarebbe
la causa?
Infine, ci sono tante strategie di intervento per questa sindrome. Quale gode di maggiore
considerazione da parte della comunità scientifica?

Marco C., Reggio Emilia

RISPONDE: Giacomo Vivanti (La Trobe University, Melbourne, Australia)

La questione della così detta “epidemia dell’autismo” è molto dibattuta. Indubbiamente ci sono molti più bambini che ricevono una diagnosi di autismo ora rispetto a venti o dieci anni fa. I dati di prevalenza nel 2001, per esempio, indicavano che l’autismo colpiva circa 1 bambino su 1000; l’ultima stima calcolata dalle autorità americane parla di 1 su 88. Questo cambiamento può essere interpretato in due modi: o siamo diventati più bravi a definire e identificare l’autismo , riuscendo così a riconoscerlo in bambini che in precedenza non erano diagnosticati, oppure l’autismo è realmente in aumento , con un ritmo di circa il 10-15% all’anno.

Molti scienziati propendono per la prima ipotesi: il miglioramento delle procedure di valutazione, l’allargamento dei criteri diagnostici e l’aumentata consapevolezza rispetto all’autismo in generale hanno reso possibile riconoscere il disturbo anche nelle forme più difficili da identificare, quelle molto lievi (bambini che in precedenza non avrebbero ricevuto alcuna diagnosi) e quelle molto gravi (bambini che in precedenza sarebbero stati classificati come “intellettualmente disabili”).

Inoltre, dati recenti hanno documentato che il numero di bambini con diagnosi di autismo sarebbe simile a quello degli adulti; se ci fosse un reale aumento dei casi, ci dovremmo aspettare più diagnosi di autismo nei bambini che negli adulti.

Ciò premesso, anche i ricercatori più scettici non escludono la possibilità che l’autismo sia
realmente in aumento, e numerosi studi hanno indagato il possibile ruolo di agenti tossici o sostanze inquinanti. Questi studi, tuttavia, hanno indicato che l’autismo è in aumento in modo uniforme in paesi e aree diverse, indipendentemente dal livello di inquinamento o di concentrazione di sostanze tossiche.

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