Una bambina senza stella
Un bellissimo libro, a carattere autobiografico, dedicato ai bambini colpiti dai traumi della separazione, delle discriminazioni, dell'indifferenza, dell'esilio. Ecco Una bambina senza stella, di Silvia Vegetti Finzi. Condividiamo una presentazione del volume pubblicata su "La Spezia Oggi".
Con questo racconto della mia infanzia voglio dire di avere più fiducia nella risorse dei bambini, di essere meno timorosi, di lasciarli tentare do risolvere da soli le piccole difficoltà della vita, non dico con questo di buttarli in mare con la speranza che nuotino da soli come una volta ma di rischiare che affrontino anche piccole difficoltà e che si mettano alla prova perché la vita si impara solo vivendo… Il libro si intitola Una bambina senza stella per due motivi. Il primo perché nasco nel ’38 all’epoca delle persecuzioni razziali e chiamandomi Finzi entro subito nel mirino della persecuzioni. I miei genitori fuggiranno in Africa, lasciandomi sola in un paese del mantovano dove sarò poi accolta da lontani e anziani parenti e da qui nascono molte vicissitudini, non tutte difficilissime, alcune sono le normali difficoltà dei bambini [...] . Ricordare gli anni ’40, gli anni della guerra con gli occhi di un bambino farà si che molti potranno ritrovare la propria infanzia… Si crea una messa in comune di esperienze e di ricordi che serve a ricordare cose anche troppo presto dimenticate, mentre a scuola si studia la grande storia con la S maiuscola in pochi ricordano la piccola storia quella della vita famigliare, quella dei nonni, delle donne, mentre gli uomini erano al fronte, dei bambini. […] Il secondo motivo del titolo è perché non ho avuto come nessuno in Italia l’obbligo di portare la stella giudaica cucita sugli abiti come hanno avuto invece gli ebrei dell’Europa orientale.