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Un piano per il pianeta: materiali per la classe
Per il 28 settembre, Giornata dedicata al dialogo interculturale, ecco video e materiali sull'Agenda 2030 e sul tema "abitare il villaggio globale". Di Maria Frigo.
La giornata del dialogo interculturale
Ecco un'occasione per sviluppare negli alunni la capacità di riflettere sulla interconnessione tra tutti coloro che vivono sul pianeta Terra e sulla inevitabile necessità di dialogo tra persone e Paesi per governare i destini futuri dell'umanità. Il 28 settembre si celebra in tutto il mondo la decima giornata del dialogo interculturale, una manifestazione promossa dall' EFIL (European Federation of Intercultural Learning) e sostenuta in Italia in particolare da Intercultura , una Onlus che si occupa di scambi scolastici e mobilità internazionale degli studenti. Intorno a questa data in molte città e scuole si organizzano momenti di riflessione e iniziative pubbliche. Il tema specifico previsto per quest'anno riguarda "abitare il villaggio globale", cioè la necessità per l'umanità di agire, in modo consapevole, per le sorti future del pianeta Terra e per realizzare un mondo più giusto per tutti i suoi abitanti. Ci si collega quindi agli obiettivi previsti nell'' Agenda 2030 , cioè al piano per lo sviluppo sostenibile approvato dall'Onu nel settembre del 2015 con obiettivi da realizzarsi per l'anno 2030.
L'Agenda "ventitrenta"
Il documento dell'Onu segna un passo importante perché esprime "un chiaro giudizio sull’insostenibilità dell’attuale modello di sviluppo, non solo sul piano ambientale, ma anche su quello economico e sociale. In questo modo, ed è questo il carattere fortemente innovativo dell’Agenda, viene definitivamente superata l’idea che la sostenibilità sia unicamente una questione ambientale e si afferma una visione integrata delle diverse dimensioni dello sviluppo. Il processo di cambiamento del modello di sviluppo verrà monitorato attraverso un complesso sistema basato su
17 Obiettivi, 169 Target
e oltre 240 indicatori. Sarà rispetto a tali parametri che ciascun Paese verrà valutato periodicamente in sede Onu e dalle opinioni pubbliche nazionali e internazionali".
“The new agenda is a promise by leaders to all people everywhere. It is an agenda for people, to end poverty in all its forms – an agenda for the planet, our common home” (La nuova agenda è una promessa fatta dai governanti a tutte le persone del mondo. È un elenco di cose da fare per le persone, per mettere fine alla povertà in tutte le sue forme, un'agenda per il pianeta, la nostra casa comune. Ban Ki-moon, Segretario Generale delle Nazioni Unite).
Il video "The world largest lesson introduced by Malala" presenta in modo efficace e vivace il significato degli obiettivi e invita ognuno a impegnarsi per la loro realizzazione.
Il mondo in un villaggio: una proposta didattica
Abituarsi ad allargare lo sguardo oltre la propria realtà di vita è un esercizio da imparare fin da piccoli. Un video ci aiuta a far capire agli alunni che aspetti ritenuti normali come l'accessibilità ad acqua, cibo e aria pulita o la possibilità di andare a scuola sono invece diversamente disponibili per la gente che abita il pianeta.
If the wordl were a village
, in inglese, racconta la vita in un villaggio di cento persone che rappresentano percentualmente il mondo rispetto a diversi indicatori come l'istruzione, la lingua, la religione, la distribuzione della ricchezza e molti altri.
Ispirandoci ai
lavori
del design cinese
Toby Ng
possiamo trasformare alcuni di questi dati in efficaci rappresentazioni grafiche. Discutendo in classe i dati e il modo per visualizzarli offriremo agli alunni elementi significativi di consapevolezza interculturale.
In un mondo complesso e interconnesso, il dialogo è la base per poter vivere insieme e prendersi cura della casa comune. Come dice Malala nella "lezione più grande del mondo", dobbiamo combattere insieme contro la diseguaglianza, la povertà estrema e rispettare il nostro pianeta e la buona notizia è che abbiamo un piano per farlo.
Altri materiali
Focus junior, Come sarebbe il mondo se fossimo in cento persone