Il rischio dell’indifferenza nella giornata dei diritti dei bambini

Gentili si diventa. Celebriamo la Giornata della gentilezza

Una scatola di doni: attività di  Natale anche per chi è lontano da casa

Genitori

Ripensiamo l'accoglienza

Il tempo a scuola

In attesa del Natale

<blockquote>Un desiderio per me: vorrei ricominciare a giocare a calcio. Per i miei nonni che stanno in Romania da soli: vorrei che avessero un tablet per poterci almeno vedere e salutare a distanza e dirci CRACIUN FERICIT, cioè Buon Natale in rumeno” </blockquote>(Radu)<blockquote>“Per me: vorrei&nbsp; tornare presto a casa mia e ritornare a scuola con i miei compagni.&nbsp; Per mia mamma: vorrei che guarisse presto dal virus e che venisse a prendermi a scuola come faceva ogni giorno” </blockquote>(Paula) &nbsp; &nbsp; &nbsp; &nbsp;Sono i desideri e le attese, per sé e per altri, di due bambini che vivono dolorosamente situazioni di distanza e di separazione.&nbsp; Radu soffre di non poter vedere i nonni che sono in Romania, con i quali è cresciuto e che non vede da molto tempo, neppure a distanza, perché non hanno i dispositivi per i video contatti. Paula, costretta a vivere con la zia in isolamento precauzionale perché la mamma è positiva al Covid, sogna di poter tornare a casa sua e rientrare in classe.&nbsp; &nbsp; &nbsp; &nbsp;Coltivare l’attesa&nbsp;Sarà questo un Natale speciale? Sarà un Natale più sobrio e raccolto che sa esprimere pensieri e dedicare gesti e attenzione a chi ha poco, a chi deve stare lontano dagli affetti, a chi in questo tempo feroce ha perso parenti, amici, nonni…? Oppure saranno feste in cui si finge che tutto sia come prima e si&nbsp; cerca di compensare le restrizioni e i divieti con oggetti, cose, voci sopra tono?&nbsp;Possiamo dedicare questo tempo di avvento per coltivare l’attesa, insegnare ai bambini ad aspettare, a sviluppare la capacità di attendere e di sospendere la soddisfazione immediata. È uno dei modi per superare o prevenire la modalità compulsiva di&nbsp; chiedere, ottenere e poco dopo mettere da parte. E possiamo sollecitare invece la capacità di entrare in contatto con se stessi, condividere, ritualizzare. Ci sono almeno tre buoni motivi per insegnare e praticare l’attesa. Aspettare vuol dire&nbsp; guardare avanti, sviluppare l’immaginazione, dare spessore al tempo che accoglie il desiderio e consente di raccontarlo a se stessi.&nbsp; Attendere vuol dire rompere quel circuito senza senso e senza stupore che costringe a passare dalla richiesta alla soddisfazione immediata, per rivolgersi subito dopo ad altre richieste e ad altri oggetti. L’attesa inoltre insegna la tenacia e genera la forza di custodire, coltivare e realizzare i propri desideri. Piccoli o grandi che siano.&nbsp;I desideri hanno confini &nbsp;Oltre a insegnare l’attesa e a dilatare i tempi del desiderio, possiamo sollecitare i bambini e pensare e a esprimere anche un desiderio per altri. Radu ha pensato subito ai nonni e alla loro solitudine che può essere mitigata con la possibilità di connettersi con il nipote lontano e di ridurre la distanza. Paula ha raccontato il desiderio comune per sé e per la mamma di&nbsp; porre fine alla loro forzata separazione.&nbsp;In questi giorni di avvento possiamo invitare i bambini a&nbsp; comporre un albero/un calendario/ una ghirlanda in cui si&nbsp; raccolgono i desideri di ciascuno: uno per se stessi e uno pensato per altri. Ciascuno&nbsp; stabilirà chi sono gli “altri”: se vicini e prossimi oppure se lontani ma non estranei. Possono essere desideri che non dipendono&nbsp; da noi e che richiedono tempo, pazienza, attesa, speranza. E possono essere desideri che chiedono gesti, azioni, scelte e che in parte possiamo contribuire a fare e a realizzare. <img filer_id="" src="/d/filer/sharing/1607004082/227056/" title="" align="" thumb_option="" original_image="false" width="" height=""> <img filer_id="227056" src="" title="" align="" thumb_option="" original_image="false" width="" height="">&nbsp;Un libro può aiutarci ad aprire il percorso desiderante che coniuga attesa, empatia e solidarietà:&nbsp; L’albero dei desideri, di J. Baer e C. Berberian,&nbsp; edito da Babalibri. Racconta ai bambini anche l’importanza dei limiti e dei confini che è giusto mettere ai propri desideri e alle richieste di ciascuno di noi.Il testo contiene anche un <a data-cke-saved-href="http://www.babalibri.it/sites/default/files/Dossier%20pedagogico_L%27albero%20dei%20desideri.pdf" target="_blank" href="http://www.babalibri.it/sites/default/files/Dossier%20pedagogico_L%27albero%20dei%20desideri.pdf">Dossier pedagogico</a> in pdf che può essere&nbsp; utilizzato in classe.

halloween classe seconda

halloween classe terza

halloween classe quarta

Un desiderio per sé, un desiderio per gli altri. Un Natale davvero speciale

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