<ul>
	<li>Batini, F. (2018). Leggimi ancora. Firenze: Giunti Scuola</li>
	<li>Batini, F. (2019). Lettura ad alta voce. Firenze: Giunti Scuola</li>
	<li>Duursma E., Augustyn M., Zuckerman B., (2008). Reading aloud to children: the evidence. Arch Dis Child July, Vol 93 No 7</li>
	<li>S&eacute;n&eacute;chal, M., &amp; LeFevre, J. (1998, June). Long-term consequences of early home literacy experiences. In M. S&eacute;n&eacute;chal (Chair), The Emergence of Academic Skills: On the Importance of Home Experiences. Symposium at the annual meeting of the Canadian Psychological Association, Edmonton, AB.</li>
	<li>S&eacute;n&eacute;chal, M., LeFevre, J., Hudson, E., &amp; Lawson, P. (1996). Knowledge of storybooks as a predictor of young chideldren&#39;s vocabulary. Journal of Educational Psychology, 88, 520-536</li>
</ul>

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La lettura ad alta voce incide sull&rsquo;interesse per la lettura, sulle pre-competenze legate alla successiva acquisizione della lettura autonoma e sull&rsquo;acquisizione del lessico. Questi tre elementi, misurati all&rsquo;ingresso della scuola primaria, risultano predittivi delle capacit&agrave; di lettura e comprensione al termine della scuola primaria e del futuro successo scolastico. Alle secondarie di primo grado la professoressa Colombo, che ho avuto la fortuna di incontrare nel mio percorso, ci proponeva una serie di giochi legati a obiettivi specifici di apprendimento. Uno di questi consisteva nel leggerci una definizione a caso dal vocabolario e poi chiederci di indovinare, con una modalit&agrave; giocosa, quale fosse la parola definita. In un altro gioco ci veniva chiesto, dopo la lettura di una parte del romanzo che costituiva il &ldquo;libro di narrativa&rdquo; di quel momento, di discutere, liberamente, del suo significato individuando tracce di ci&ograve; che volevamo condividere con gli altri nel testo. Con queste due modalit&agrave; e con l&rsquo;uso di una rubrica personale (come quelle per segnare i numeri di telefono, molto usate in epoca pre-cellulari) in cui inserire tutte le parole nuove incontrate che suscitavano la nostra curiosit&agrave;, voleva, credo, integrare l&rsquo;arricchimento lessicale e le competenze atte a consentire la comprensione del testo.

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TROVARE LE PAROLE, COMPRENDERE I TESTI

La mia incredibile insegnante, la stessa che, eravamo nei primi anni &rsquo;80 del secolo scorso, ci insegn&ograve; l&rsquo;analisi logica mediante un compito autentico - insegnare a un computer a fare l&rsquo;analisi logica -, non poteva conoscere i risultati di ricerche successive, ma le sue intuizioni didattiche si sono rivelate, in molti aspetti, predittive.

Nel 1998, in Canada, S&eacute;n&eacute;chal, LeFevre, Daley hanno pubblicato una ricerca longitudinale su un campione di 110&nbsp; bambini di 5 anni (scuola dell&rsquo;infanzia) rispetto ai quali sono stati misurati i diversi effetti delle pratiche di home literacy sullo sviluppo del linguaggio scritto e orale. Cinquantotto di questi bambini sono stati poi incontrati di nuovo all&rsquo;et&agrave; di 6,5 anni (scuola primaria). Ai bambini sono state somministrate prove di intelligenza, di comprensione orale e del testo scritto, mentre ai loro genitori questionari per raccogliere ulteriori informazioni sulle pratiche educative svolte assieme al figlio e a una checklist in cui indicare il nome di autori e titoli dei libri per bambini che conoscevano. I risultati mostrano come l&rsquo;esposizione dei bambini alla lettura di favole e libri spiegasse gran parte delle abilit&agrave; di comprensione orale nel primo anno di scuola primaria. L&rsquo;insegnamento formale da parte dei genitori (il confronto sulle parole, le spiegazioni sulla loro composizione, il confronto sui significati) spiegava una varianza statisticamente significativa delle abilit&agrave; di comprensione del testo scritto (ma non di quelle di comprensione del testo orale).

Le due pratiche, insomma, come nel caso di quelle messe in atto dalla mia insegnante, dovrebbero essere integrate. Aiuta in tal senso un approccio alla lettura &ldquo;dialogico&rdquo;, in cui vengono stimolate l&rsquo;attenzione e la riflessione sul testo attraverso brevi interruzioni dell&rsquo;attivit&agrave; di lettura da parte dell&rsquo;adulto in cui si propongono piccole sintesi, si chiariscono i significati di eventuali parole chiave (senza per questo soffermarsi a spiegare ogni parola potenzialmente sconosciuta ai bambini, a meno che non sia oggetto di richiesta specifica da parte dei bambini stessi).

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AD ALTA VOCE

La lettura ad alta voce, svolta in maniera sistematica, ha un ruolo rilevante nella costruzione del vocabolario personale del bambino e nella sua capacit&agrave; di comprendere testi. La stessa Monique S&eacute;n&eacute;chal (1996) ha dimostrato come l&rsquo;esposizione precoce alla lettura influenzi la costruzione del vocabolario e come i bambini siano in grado, gi&agrave; intorno ai 3 anni, di estrarre dalle storie i significati dei termini incontrati. L&rsquo;effetto si esplica, ovviamente, in misura visibile laddove la pratica sia costante e progressiva.

La scorsa estate la stampa italiana ha fatto s&igrave; che l&rsquo;espressione &ldquo;Million word Gap&rdquo;, ovvero scarto di un milione di parole, diventasse quasi di uso comune. L&rsquo;espressione fa riferimento a una ricerca che ha dimostrato come i bambini che sono stati esposti quotidianamente a circa cinque albi illustrati nei primi 5 anni di vita siano stati esposti a un milione e mezzo di parole mentre i bambini ai quali non &egrave; stato letto affatto, o perlomeno in modo non sistematico, saranno stati esposti a circa 4600 parole (la differenza sarebbe dunque, in realt&agrave;, superiore al milione citato). Le conseguenze all&rsquo;ingresso alla primaria sono fortissime, specie in termini di comprensione di ci&ograve; che dicono gli insegnanti e di comprensione dei primi testi ai quali sono sottoposti.

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LETTURA E LESSICO

Leggere ad alta voce ai bambini sin da piccoli, specie se fatto in modo coinvolgente, promuove l&rsquo;alfabetizzazione emergente e lo sviluppo del linguaggio oltre a sostenere il rapporto tra bambino e genitore o, laddove praticato in contesto scolastico, all&rsquo;interno del gruppo di bambini e tra i bambini stessi e gli adulti che leggono per loro. Inoltre, pu&ograve; promuovere un amore per la lettura che &egrave; ancora pi&ugrave; importante del miglioramento di specifiche capacit&agrave; di alfabetizzazione perch&eacute; sosterr&agrave; l&rsquo;alfabetizzazione futura e il successivo sviluppo del lessico (Duursma, Augustyn, Zuckerman, 2008). 
Insomma,&nbsp; la lettura ad alta voce quotidiana e continuativa costituisce un vero e proprio repertorio inesauribile per lo sviluppo di un lessico ricco e variegato.

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Tra lettura ad alta voce e lessico

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