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Lezione | Italiano | Classe 4ª

Divertiamoci a inventare storie

Prendendo spunto dal volume di Rodari "La grammatica della fantasia", suggeriamo agli alunni tecniche e strumenti per inventare storie fantastiche.

di Fausta Forni13 febbraio 2021

Obiettivi, attività, materiali

obiettivi specifici

  • Comprendere testi di tipo diverso in vista di scopi pratici, di intrattenimento e di svago.
  • Produrre testi creativi sulla base di modelli dati (filastrocche, racconti brevi, poesie).
  • Sperimentare liberamente diverse forme di scrittura, adattando il lessico, la struttura del testo, l’impaginazione, le soluzioni grafiche alla forma testuale scelta.
  • Arricchire il patrimonio lessicale attraverso attività comunicative orali e attivando la conoscenza delle principali relazioni di significato tra le parole.

attività

  1. Il binomio fantastico
    con Scheda Il binomio fantastico:
    motore e pulce
  2. L'ipotesi fantastica
  3. La sottrazione fantastica
  4. Sbagliare storie
  5. La trama fantastica
  6. Per concludere

“Occorre una certa distanza tra le due parole, occorre che l’una sia sufficientemente estranea all’altra e il loro accostamento discretamente insolito perché l’immaginazione sia costretta a mettersi in moto, […] per costruire un insieme fantastico in cui i due elementi estranei possono convivere” (Rodari, 2013). Con due soli elementi realtà e fantasia si contaminano, si trasforma la dimensione e la qualità della materia. Possiamo proporre agli alunni un percorso di invenzione di storie, prendendo spunto proprio dal volume di Rodari La grammatica della fantasia. Questo tipo di attività risulta molto divertente e produttivo se gli alunni lavorano insieme.


attività 1

Il binomio fantastico

Per lavorare con il binomio fantastico, diamo noi le prime due parole: “motore” e “pulce”. Chiediamo ai bambini quale storia potremmo inventare con queste due parole. Ecco alcuni esempi inventati dai bambini:

  • C’era una volta un bambino di nome Marco che possedeva una pulce a motore. Quando andava alla scuola materna, lui si portava il suo giocattolo e faceva gli scherzi alla maestra divertendosi moltissimo.
  • C’era una volta una pulce che lavorava insieme a un motore. Il motore puzzava e faceva molti fumi inquinanti e la pulce si lamentava di questa mancanza di rispetto del motore. Un giorno la pulce minacciò il motore di andarsene e lui molto preoccupato smise di funzionare per non perdere l’amica.
  • C’era una volta una pulce amante della velocità. Un giorno in una vetrina, vide un bellissimo motore e decise di comprarselo. Sul motore la pulce andava molto forte; un giorno purtroppo, non riuscì a frenare e cadde in un lago dove annegò.

Commentiamo insieme e arricchiamo di particolari le storie. Quando i bambini hanno capito il meccanismo, facciamoli lavorare con la SCHEDA Il binomio fantastico:motore e pulce.

Il binomio fantastico: motore e pulce

scheda didattica

Continuiamo a proporre ai bambini dei binomi sui cui lavorare. Per sceglierli facciamo come Rodari: chiediamo a due bambini di venire alla lavagna e invitiamoli a scrivere una parola senza guardare il compagno. Facciamo in modo che la seconda parola venga scritta in modo da non essere vista. Se, al momento in cui la parola viene svelata, i bambini reagiscono con una risata, le due parole scelte possono essere una coppia produttiva.
A questo punto invitiamo i bambini a proporre storie fantastiche a partire dalle parole scelte.

attività 2

L'ipotesi fantastica

Quella delle ipotesi fantastiche è una tecnica semplicissima. Partiamo da una domanda: “Che cosa succederebbe se…?”. Per completare la domanda scegliamo, a caso, un soggetto e un predicato. La loro unione fornirà l’ipotesi su cui lavorare. Ecco un esempio nel TESTO Che cosa succederebbe se...

Image | Giunti Scuola

attività 3

La sottrazione fantastica

Proponiamo ai bambini situazioni reali in cui la fantasia interviene a modificare la situazione. Questo fa immaginare le reazioni delle persone, gli incidenti di ogni genere, le discussioni che sorgono, le soluzioni inventate. Per esempio:

Che cosa succederebbe se un giorno sparisse:

  • lo zucchero in una pasticceria rinomata?
  • la voglia di giocare nei bambini?
  • l’alternarsi delle stagioni?
  • la forza di gravità sulla Terra?

Per stimolare l’invenzione possiamo partire da una lettura-stimolo del TESTO E se sparisse.

Image | Giunti Scuola

Dopo la lettura chiediamo: “E adesso che cosa succederà?”.
Sollecitiamo gli alunni a continuare insieme la storia oralmente. Discutiamo insieme, sentiamo tante idee e sviluppi, scegliamo insieme le soluzioni più divertenti, troviamo un finale curioso.


attività 4

Sbagliare storie

Per questa attività basta introdurre un elemento sbagliato in una storia conosciuta. Per facilitare l’invenzione si danno quattro parole che evocano una fiaba: Pinocchio, Pescecane, Geppetto, mare. Introduciamo poi un elemento totalmente nuovo, come per esempio “grigliata”:


Pinocchio, il burattino, era nella sua casa al mare con il suo amico Gigi. Decisero di fare una grigliata. Pinocchio diceva fra sè: “Che buon profumo di frittura” e la gente che passava diceva: “Ma che puzza che si sente!”. Finì che Pinocchio e il suo amico si abbuffarono così tanto che ebbero mal di pancia per tre giorni.


Vediamo un altro esempio con “cagnetta”:

Alcuni anni fa, Squalo il pescecane e Martina la cagnetta erano al mercato con Pinocchio e Geppetto dove vendevano pesce freschissimo. Lo squalo diceva: “Ti prendo piccola peste!”. “Aiuto, che paura”, commentava la gente. Finì che il pescecane e la cagnetta si ritrovarono al bar a prendere un tè.


Alla stessa maniera si può continuare con altre fiabe. Si cambiano le caratteristiche di un elemento della trama oppure si può rovesciare il tema della storia. Ecco alcuni esempi in cui le caratteristiche del personaggio sono diverse anche se non necessariamente opposte:

  • il lupo della fiaba di Cappuccetto Rosso non è cattivo, ma soffre la solitudine;
  • l’amico di Pinocchio non si chiama Lucignolo, ma Tungsteno o Incandescente;
  • la principessa soffre d’insonnia e non riesce ad addormentarsi.

Si può rovesciare il tema della storia:

  • il lupo non è cattivo, ma buono;
  • l’orco non mangia bambini, ma adulti;
  • la strega non solo è bella, ma anche estremamente gentile.


attività 5

La trama fantastica

Proponiamo un vecchio gioco, conosciuto in tutto il mondo. Dividiamo i bambini a gruppi. Consegniamo a ogni gruppo un foglietto con una serie di domande che rappresentano gli elementi strutturali di una narrazione:

  • Chi era il /i protagonista/i?
  • Con chi era?
  • Dove si trovava?
  • Che cosa faceva?
  • Che cosa ha detto?
  • Che cosa ha detto la gente?
  • Com’è andata a finire?

Il primo bambino del gruppo risponde alla prima domanda e piega il foglio, in modo che nessuno veda la sua risposta. Il secondo risponde alla seconda domanda e torna a piegare il foglio. Così di seguito fino a esaurimento delle domande. Alla fine si leggono le risposte come un racconto. Spesso le risposte, lette una dopo l’altra, hanno poco senso e vanno completate o riscritte, per diventare una breve storia comica; altrimenti possono essere lo spunto per elaborare un racconto più complesso.


attività 6

Per concludere

Chiediamo agli alunni:

  • Hai domande o suggerimenti sulle attività che hai svolto?
  • Hai incontrato difficoltà?
  • Hai gradito lavorare con i compagni?
  • Quale fra le tecniche utilizzate ti sembra la più divertente?

Raccogliamo le osservazioni dei bambini, utili per impostare le nostre azioni didattiche future.

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