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Scrivere “Una riga al giorno”

Tre riflessioni (e altrettante attività) per dare spazio alle parole, generare idee e imparare a scrivere in modo naturale e divertente

di Luisa Mattia20 febbraio 20251 minuto di lettura
Scrivere “Una riga al giorno” | Giunti Scuola

C’è storia, nella vita quotidiana di un bambino. I bambini, a nostra insaputa, accumulano memorie, storia personale, storie per raccontare gli eventi della loro vita; e cercano le parole per dirlo.

Non obbediscono alle regole codificate dai grandi. Il loro parlare e raccontare è frammentario, sonoro, apparentemente confuso. I bambini registrano tutto, tutto recepiscono e cominciano un’avventura silenziosa e solitaria… 

 

Primo passo: generare le idee

Accade che i bambini si raccontino storie per i fatti loro. E sono storie perigliose, complesse, piene di ostacoli. Sono le storie della loro storia. Per raccontare prendono a prestito le parole di padre e madre, della tv, i suoni dei telefoni, le immagini dei film... Il linguaggio narrativo si nutre di questo – solo apparente – magma e lo fa suo, per una narrazione quotidiana di ciò che vivono. Tutto questo narrare, narrarsi, ascoltare narrazioni all’inizio avviene, per i bambini, in assenza di scrittura. L’incontro con ortografia e scrittura “nero su bianco” avverrà dopo, una riga al giorno e, magari, sarà una riga monca, incompleta che avrà bisogno ancora della voce che integra, aggiunge, sonorizza.

Ma come aiutare i bambini a generare idee?

Un gioco per stimolare idee e generare racconti, per esempio, si può fare con un foglio bianco (Attività 1). Meglio: con un ritaglio di foglio. L’immaginazione non è necessariamente rettangolare, come i fogli standard che usiamo. Anzi, è irregolare.

 

Secondo passo: scrivere senza scrivere

La scrittura ci permette dunque di formalizzare, memorizzare e condividere un racconto. È uno strumento, non un obiettivo. È un mezzo al servizio della narrazione: la segue, la accoglie, la rende visibile e la valorizza (Attività 2).

Gianni Rodari scriveva nella Grammatica della fantasia: “Nel giudicare i testi infantili, purtroppo, la scuola rivolge la sua attenzione prevalentemente al livello ortografico-grammaticale- sintattico, che non tocca nemmeno il livello propriamente ‘linguistico’, oltre a trascurare il complesso mondo dei contenuti. Il fatto è che a scuola si leggono i testi per giudicarli e classificarli, non per capirli. Il setaccio della ‘correttezza’ trattiene e valorizza i ciottoli, lasciando passare l’oro”.

 

Terzo passo: scrivere una riga al giorno

I bambini hanno necessità di scrivere per raccontare. Lo fanno con la voce, con i gesti, ma il gesto più importante è quando scrivono. La scrittura infantile, dapprima incerta, ristretta, minimale può diventare un trionfo di segni e parole che dicono, raccontano, informano perché, man mano che i segni assumono valore e senso, anche la scrittura si rivela ai bambini come mezzo di espressività, pensiero e comunicazione.

Dopo l’entusiasmo dello “scrivere senza scrivere” passiamo a una forma di scrittura che mescoli parole e segni. Sarà bello e utile che ogni bambino abbia un quaderno personale, per scrivere le sue “storie” (Attività 3).

 

"UNA RIGA AL GIORNO"

 

TRE ATTIVITÀ PER GENERARE IDEE E INIZIARE A SCRIVERE STORIE 

 

Attività 1 | Assembliamo pezzi di storie

  • Prendiamo dei fogli e strappiamoli. I frammenti che otterremo sono i “pezzi” per le storie. Basta darne a ogni bambino almeno uno e chiedergli di disegnarci sopra quello che gli viene in mente, seguendo l’idea che la forma suggerisce. Un pezzo lungo potrebbe diventare un serpente, uno rotondo un pesce palla, un altro con le punte la bocca di un drago… Così avremo a disposizione personaggi, oggetti, paesaggi.
    Mescoliamoli e poi tiriamone a sorte almeno 4. Può capitare che avremo una casa, un drago, un prato di margherite, una scarpa da ginnastica, un delfino. Che storia è questa? I bambini non tarderanno a mettere insieme i pezzi e farne una storia inventata lì per lì.

 

Attività 2 | Raccontiamo che cosa c’è sul tavolo

  • Svuotando tasche, zaini o armadi di scuola, potremmo trovare un sacco di oggetti: uno specchietto, un elastico, un pacchetto di crackers, un laccio da scarpe... Che ci si fa con queste cose?
    Facciamo qualche domanda: “Il laccio è di una scarpa da ginnastica? A chi apparteneva la scarpa? Come mai l’ha perso? È un tipo distratto? Qualcuno lo rincorreva? E lo specchietto? E se fosse usato per spiare? Chi? E perché?”.
    Lasciamo che i bambini rispondano e poi raccontino le loro storie.
    Più avanti, trascriviamo i racconti per non dimenticarli.

 

Attività 3 | Scriviamo una riga al giorno

  • Raccontiamo una storia breve. Per esempio questa: “Oggi c’è il sole. Due bambini escono da scuola. Comincia a piovere. I bambini salgono in fretta sullo scuolabus per ripararsi”.
    Chiediamo di disegnare le fasi della storia, per esempio così:

 

 

Non è fondamentale che i disegni siamo in sequenza. Qualcuno vorrà disegnare gli elementi della “storia” come fosse un girotondo di immagini, qualcun altro in verticale o spargendo gli elementi sui fogli.
 

  • Chiediamo se qualcuno ha voglia di scrivere qualche parola. Mostriamo le parole: SOLE – BAMBINI – PIOGGIA – SCUOLA – BUS. I bambini possono copiare e completare la loro storia.
  • Invitiamo a raccontare un’altra storia, sempre con queste immagini. Per esempio: “Lo scuolabus è parcheggiato. Fuori piove ma il sole torna a splendere. I bambini, usciti da scuola, non si bagneranno”. Qualcuno dirà che a lui è successo proprio di bagnarsi con un acquazzone improvviso. Qualcun altro commenterà che non gli è mai capitato.
  • È il momento per far nascere nuove brevi “storie” che ognuno appunterà sul suo quaderno, disegnando e scrivendo nuove parole. Basta “una riga al giorno”!   

 

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