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Poesie per comunicare
Proponiamo poesie per promuovere la riflessione su di sé e sulle relazioni con gli altri. Interpretiamo testi poetici con la voce e con il corpo. Lavoriamo a ricalco su una poesia d’autore per crearne una originale e personale.
Obiettivi, attività, materiali
Obiettivi di apprendimento
- Leggere testi poetici e riconoscerne alcune caratteristiche formali.
- Leggere testi poetici e comprenderne il senso e il messaggio dell’autore.
- Produrre testi creativi sulla base di modelli dati (testi a ricalco, rielaborazioni...)
SCHEDE e video | DIDATTICA DIGITALE INTEGRATA - DDI
Attività 1
Poesie in mostra
Selezioniamo almeno una dozzina di poesie che parlino di crescita, di emozioni, di identità, temi molto sentiti dai ragazzini di quinta. Ricopiamo ciascuna su un foglio A4 e incolliamole su un cartoncino colorato in modo che sembrino un’opera d’arte in cornice.
Qualche settimana prima di intraprendere il percorso sulla poesia, quando l’aula è vuota, appendiamo uno dei miniposter.
Continuiamo nei giorni successivi. Lasciamo che i bambini si avvicinino a leggere i testi senza sollecitarli a farlo. La curiosità e l’attesa di una nuova poesia si consolideranno di giorno in giorno.
Possiamo trovare poesie adatte per questo percorso nei testi indicati nel BOX.
Carioli, J. (2021). L’alfabeto dei sentimenti. Casalecchio di Reno: Fatatrac.
Carioli, J. (2014). Poesie a righe e quadretti. Firenze: Giunti junior.
Carioli, J. (2012). Io cambierò il mondo. Milano: Mondadori.
Carioli, J. (2011). I sentimenti dei bambini. Milano: Mondadori.
Carminati, C. (2018). Viaggia verso. Milano: Bompiani.
Mitton, T. (2001). Prugna. San Dorligo della Valle: Einaudi Ragazzi.
Quarenghi, G. (2015). E sulle case il cielo. Milano: Topipittori.
Tognolini, B. (2021). Rime di rabbia. Milano: Salani.
Tognolini, B. (2019). Rime rimedio. Milano: Salani.
Tognolini, B. (2013). Rime raminghe. Milano: Salani.
Attività 2
Poesie che parlano di noi
Chiediamo agli alunni di riflettere sulla loro crescita: si sentono più grandi? Da che cosa se ne accorgono? E le persone che hanno intorno percepiscono questo loro cambiamento? Li trattano in modo diverso? Chiediamo agli alunni di annotare brevemente ciò che pensano a proposito del loro “diventare grandi” e di come questo influenzi la loro vita quotidiana e i loro pensieri.
Proponiamo quindi una prima poesia che ci offre un punto di vista sull’argomento: Il vestito di Janna Carioli.
Il “diventare grandi” coinvolge il fisico: aumenta l’altezza, variano le forme... Il cambiamento è graduale, avviene un po’ tutti i giorni, per questo i bambini non se ne accorgono finché non capita loro di vedere una fotografia di un anno o due prima o quando indossano un capo d’abbigliamento della stagione precedente che risulta troppo piccolo.
Il vestito
Estate tonda
gialla e sfacciata
voglia di sole
di mare e aranciata.
Per misurare
il tempo trascorso
provo un vestito
dell’anno scorso.
Infilo il braccio
ma resta incastrato...
“Mammaaaaaa!
Il vestito si è ritirato!”
Ride la mamma
che mi trova in mutande.
“Ehi gambalunga,
sei tu che sei grande!”
Estate tonda
giallo melone
è cominciata
una nuova stagione!
Carioli, J. (2012). Io cambierò il mondo. Milano: Mondadori
Ma il cambiamento si limita a una questione di centimetri? Proponiamo la lettura di una seconda poesia della stessa autrice che aiuta ad allargare lo sguardo: Quando succede?.
Quando succede?
Diventare grandi quando succede?
E quando succede, da cosa si vede?
Succede ogni giorno, ogni poco, ogni tanto?
Si vede dal riso, dalla rabbia, dal pianto?
Si vede dai piedi, sempre più lontani?
Si vede nello specchio? Nel viso? Nelle mani?
Diventar grandi è un viaggio solitario
e a indicare la strada non c’è nessun binario.
Scopri sentieri nuovi solo se li percorri
a passi lenti e lievi, o anche quando corri.
Ma è importante andare guardando l’orizzonte.
Non lo raggiungi mai, però ce l’hai di fronte.
Là c’è l’arcobaleno: il tuo traguardo è il sogno
e l’uomo lo rincorre perché ne ha bisogno.
Diventar grandi è questo: non smettere di andare
e anche a cento anni, continuare a sognare.
Carioli, J. (2012). Io cambierò il mondo. Milano: Mondadori
Diventare grandi significa anche guadagnare nuovi spazi, essere capaci di decidere da soli, reclamare la propria libertà. Leggiamo la filastrocca Con i piedi per aria, poi chiediamo ai bambini se hanno mai provato un analogo forte desiderio di libertà, se sono riusciti a comunicarlo, se poi è cambiato qualcosa nella loro vita; possono adesso agire con maggior autonomia rispetto a qualche anno prima?
Con i piedi per aria
Voglio essere libero.
Senza nessuno che mi dica
che cosa devo dire,
come mi devo vestire,
a che ora andare a dormire.
Voglio essere libero.
Senza nessuno che mi dica
cosa devo fare,
dove devo andare,
quando devo mangiare.
Voglio essere libero.
Libero di pensare
in direzione contraria
e, se mi va, camminare
con i piedi per aria!
Carioli, J. (2012). Io cambierò il mondo. Milano: Mondadori
Crescere vuol dire provare a fare le cose da soli, vuol dire cercare da sé la propria strada anche se a volte può essere difficile o può far male. Ma i bambini hanno coraggio ed energia per affrontare le sfide che la vita presenta. E questa forza li sosterrà anche quando, inevitabilmente, capiterà di fare qualche errore.
Leggiamo la poesia L’infinito davanti.
Chiediamo: Che cosa ne pensate? Condividete questa determinazione di voler fare le cose da soli? Siete disposti a riconoscere di aver fatto degli errori, pur di fare a modo vostro? Se un adulto vi offre aiuti e/o indicazioni, li accogliete?
L’infinito davanti
Non fare le cose per me,
non spianarmi la strada.
Il sentiero voglio aprirmelo
Usando la mia spada.
Lo so che tu speri per me
che il male non mi tocchi,
ma voglio affrontare il drago
guardandolo negli occhi.
Non fare le cose per me,
e lasciami provare.
Ho l’infinito davanti
e il tempo di sbagliare.
Carioli, J. (2012). Io cambierò il mondo. Milano: Mondadori
Chiediamo a ciascun alunno di scegliere la poesia che più lo rappresenta tra quelle lette in classe (o una scelta in autonomia). Esercitiamoci nell’interpretazione affinché tono, volume, gestualità e dinamica possano mettere in risalto il messaggio. Organizziamo una presentazione per i genitori, in cui ogni bambino interpreta la poesia che parla anche di sé.
Nel LABORATORIO, leggiamo e cerchiamo di comprendere il messaggio di una poesia d’autore, poi manipoliamo il testo per rielaborarlo in chiave personale.
Che cosa serve
SCHEDA Considero valore.
Come si fa
1. Ascoltiamo l’autore Erri De Luca che legge Considero valore nel VIDEO Considero valore.
2. Distribuiamo la scheda e leggiamo il testo alcune volte. Chiediamo ai bambini perché, secondo loro, più volte il poeta ha usato l’espressione “Considero valore”. Riflettiamo anche sul messaggio condensato nel verso finale.
3. Invitiamo tutti i bambini a riflettere su ciò che per loro è un valore, ciò che è veramente importante e che li guida nel vivere la loro vita. A ricalco, chiediamo di comporre qualche verso, personale, che inizi con “Considero valore”.
4. In un momento di condivisione, chi se la sente legge il proprio elaborato ai compagni.
L’alunna/o:
- legge testi poetici e ne comprende il senso e il messaggio implicito dell’autore;
- produce testi creativi sulla base di modelli dati.
In modo completo, sicuro e autonomo, con tempi rapidi e spunti personali (Avanzato); con qualche incertezza soprattutto in situazioni non note (Intermedio); in modo incerto e non del tutto autonomo (Base); in modo incompleto e solo se guidato (In via di prima acquisizione).
Per il quaderno della documentazione: conserviamo gli elaborati scritti nel laboratorio.