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Nutrire i bisogni dei bambini

Ognuno ha necessità di ricevere cura, e in particolare cura educativa, per fiorire.

di Silvia Iaccarino20 gennaio 20226 minuti di lettura
Nutrire i bisogni dei bambini | Giunti Scuola

Come essere umani abbiamo bisogno della cura degli altri

Consultando la Treccani, troviamo che la radice etimologica del termine “bisogno” viene probabilmente dal franco “bisunnia” ovvero “cura”. Questo accostamento evidenzia come il bisogno richiami la cura, a cui è a doppio filo intrecciato.

Cura di cui non possiamo fare a meno, come ben ci illustra Luigina Mortari: “Se noi fossimo degli dei, non avremmo bisogno della cura perché un dio basta a sé stesso, la sua vita non ha bisogno di altro al di fuori di sé. Gli esseri umani sono differenti. Noi che siamo/veniamo al mondo, abbiamo sempre bisogno di qualcosa che solo l’altro ci può dare”.


BISOGNI ESSENZIALI PER CRESCERE

Ciascun essere umano, in qualsiasi parte del pianeta, è pertanto portatore di bisogni essenziali per crescere e vivere e per i quali necessita di ricevere attenzione, riconoscimento, accoglienza e soddisfazione dei bisogni stessi per sbocciare lungo la strada dell’esistenza.

Quali sono i bisogni fondamentali grazie all’incontro dei quali possiamo promuovere la miglior fioritura dei bambini e bambine di cui ci prendiamo cura?

Quale agire educativo possiamo mettere in campo per rispondere a tali bisogni?

Vorrei qui fare riferimento al lavoro di Brazelton e Greenspan (2001) che mette in luce sette bisogni essenziali (vedi box approfondimento).

L’obiettivo finale è mettere al centro lo sviluppo di un “sé solido”: “Quando vi sono relazioni sicure, empatiche, di accudimento, i bambini imparano a entrare in intimità e a essere empatici, per poi mettere gli altri a parte dei propri sentimenti, riflettere sui propri desideri e sviluppare, loro stessi, dei rapporti con adulti e coetanei” (Brazelton, Greenspan, 2001).

Image | Giunti Scuola

BISOGNI IRRINUNCIABILI E INDICAZIONI OPERATIVE

1. Costanti relazioni di accudimento

In questo primo bisogno, Brazelton e Greenspan focalizzano la necessità di relazioni educative nutrienti, calde, empatiche, sensibili in modo costante e continuo, con un tempo adeguato di interazioni faccia a faccia, affinché bambini e bambine si sentano amati, riconosciuti, visti e valorizzati.
Inoltre, viene enfatizzato il ruolo di un adeguato sviluppo emotivo per una sana crescita, sottolineando l’importanza della guida dell’adulto in tal senso.
Si tratta, dunque, di mettere al centro la relazione educativa, prima di ogni cosa, garantendo qualità e quantità degli scambi interattivi, rispecchiamento emotivo, presenza affidabile e centrata, sguardo accogliente e non giudicante.


2. Protezione fisica e sicurezza

Se il soddisfacimento di costanti relazioni di accudimento garantisce la sicurezza emotiva e psicologica, per l’aspetto fisico-sensoriale, si tratta di lavorare sulla regia educativa rispetto a spazio, tempo, materiali, ma non solo.
Le ricerche evidenziano infatti che è importante prestare attenzione anche ad aspetti meno noti, ma di grande impatto, come l’inquinamento acustico, elettromagnetico, agli interferenti ormonali e alle sostanze neurotossiche sempre più pervasivi e incisivi per lo sviluppo dei bambini e ancora di più nei fondamentali primi mille giorni di vita [Lucangeli, D. (2020). A mente accesa. Segrate (MI): Mondadori].


3. Esperienze modellate sulle differenze individuali

Ogni bambino è un essere unico e irripetibile, con caratteristiche soggettive differenti da ciascun altro, da valorizzare e accompagnare.
Si tratta allora di differenziare i percorsi educativo-didattici, abbandonando modalità indifferenziate e omologanti, che non tengono conto degli interessi di ciascuno.
Inoltre, sono da evitare paragoni tra bambini ed etichette che ingabbiano e chiudono la conoscenza profonda dei piccoli.


4. Esperienze appropriate al grado di sviluppo

È importante avere in mente le tappe di crescita di ciascun bambino/a per rispettare la fase-specificità di ognuno.
L’adulto avrebbe perciò bisogno di progettare il proprio agire a partire dall’osservazione e dalla conoscenza delle possibilità e potenzialità di ciascuno, senza spingere, accelerare, proporre anzitempo, rispettando il ritmo di avanzamento individuale.


5. Definire limiti, fornire struttura e aspettative

Sappiamo bene quanto la regolazione, a diversi livelli, consenta di dare prevedibilità all’esperienza dei bambini affinché sia possibile costruire “sé solidi”.
Possiamo proporre un sistema di regole e limiti rispettosi della soggettività dei bambini, da veicolare con affetto e amorevolezza, confermando e rassicurando sulla tenuta della relazione.


6. Comunità stabili, di supporto e di continuità culturale

È basilare che famiglie e servizi all’infanzia lavorino insieme in un’ottica di co-educazione, allargando la rete al territorio per inserire i bambini in comunità educanti che travalichino la famiglia e che possano integrarli nel tessuto socio-culturale di appartenenza.


7. Salvaguardare il futuro

Impegnarsi come adulti per garantire nel presente e nel futuro le migliori condizioni per crescere. Nella quotidianità, possiamo impegnarci nei nostri contesti per costruire una coscienza ecologica, anche favorendo il pensiero critico e la profondità e ampiezza di vedute.

per saperne di più
  • Brazelton, T.B., Greenspan, S.I. (2001). I bisogni irrinunciabili dei bambini. Ciò che un bambino deve avere per crescere e imparare. Milano: Raffaello Cortina Editore.
Scuola dell'infanzia

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