Naufragio: l'appello di Save the Children
Sempre peggiori le condizioni dei barconi e la violenza dei trafficanti che costringono i migranti a salpare anche in pessime condizioni metereologiche. Save The Children chiede urgentemente un vertice europeo, in cui si prendano decisioni concrete e immediatamente operative. Condividiamo l'appello lanciato dall'associazione dopo il naufragio nel canale di Sicilia del 19 aprile.
“Non possiamo far finta di niente: il crescente numero dei morti in mare pone, non solo all’Italia, ma a tutta l’Unione Europea e ai suoi Membri, il dovere di rispondere con un sistema di ricerca e soccorso in mare capace di far fronte a questa situazione che è destinata a peggiorare ulteriormente nei prossimi mesi. Chiediamo pertanto un vertice europeo urgente in cui si prendano decisioni concrete e immediatamente operative”.
Sono parole di Valerio Neri, direttore generale di Save the Children Italia, al proposito dell'ennesimo e terribile naufragio del 19 aprile 2015 sul canale di Sicilia. "Sempre peggiori sono le condizioni dei barconi, il loro sovraffollamento e la violenza dei trafficanti nei confronti dei migranti, costretti spesso a partire a prescindere dalle condizioni meteorologiche del mare", ha detto Neri. "Alcuni bambini arrivati di recente hanno infatti raccontato agli operatori di Save the Children che i trafficanti sparavano contro la loro barca costringendoli a partire ".
Per quanto riguarda i superstiti del naufragio , ha aggiunto Neri, è necessario "garantire loro tutto il sostegno indispensabile a fronte della tragedia che hanno vissuto. Fondamentale pertanto, secondo Save the Children, è garantire un sistema di accoglienza in grado di rispondere ai bisogni essenziali di tutti i migranti in arrivo e, in particolare, dei più vulnerabili, tra i quali i minori non accompagnati e i nuclei familiari con bambini ".