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Il convegno Memorie di futuro celebra i 100 anni dalla nascita di Adriano Latini, sindaco di Fiesole dal 1975 al 1980, insieme ai 50 anni dalla fondazione della Scuola di Musica di Fiesole. Latini seppe portare all&rsquo;attenzione internazionale questo piccolo borgo facendone un centro ammirato nel mondo per l&rsquo;esperienza innovativa nell&rsquo;ambito della cultura e formazione musicale. Chiam&ograve; accanto a s&eacute; Piero Farulli, per oltre trent&rsquo;anni violista del celeberrimo Quartetto Italiano. Farulli ha sempre considerato la musica come uno strumento privilegiato di riscatto sociale, il far musica insieme uno strumento prezioso per educare all&rsquo;ascolto reciproco. Suonare in quartetto, cantare in un coro &egrave; scuola altissima di democrazia dove ciascuno &egrave; essenziale alla creazione del risultato comune. La storia della Scuola di Musica di Fiesole, fondata da Farulli nel 1974, &egrave; l&rsquo;incarnazione dei suoi principi sociali e culturali. Molti i grandi maestri che l&rsquo;hanno voluta sostenere con la loro direzione, come Claudio Abbado, Carlo Maria Giulini, Giuseppe Sinopoli, Zubin Metha, Daniele Gatti e altri. 

Giunti Scuola &egrave; partner dell&rsquo;iniziativa. 

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Il professor Andrea Zanettovich &egrave; direttore del CFR Centro Formazione Ricerca in Psicoterapia Psicoanalitica.

Sar&agrave; relatore al convegno &ldquo;Memorie di futuro&rdquo; organizzato dall&rsquo;Associazione Piero Farulli (Scuola di Musica di Fiesole) il 19 ottobre 2024

Trovo il rapporto tra musica ed empatia, nei loro variegati aspetti che si intrecciano in maniera quasi inesauribile, uno dei temi pi&ugrave; ricchi e affascinanti nell&rsquo;ambito dell&rsquo;approccio psicologico dinamico.

Naturalmente &egrave; un tema che richiede di chiarire una concettualizzazione dell&rsquo;&rdquo;effetto&rdquo; musicale, dell&rsquo;interpretazione musicale e di cosa possiamo intendere per &ldquo;empatia&rdquo;.

Il termine &ldquo;empatia&rdquo; entra nel lessico italiano, nei vocabolari della lingua italiana, relativamente recentemente, negli anni &lsquo;80 del Novecento, come erede di quell&rsquo;Einf&uuml;hlung in ambito estetico del primo Romanticismo tedesco. Bench&eacute; oggigiorno di tale termine si faccia un uso smisurato, credo che nella stragrande maggioranza delle volte esso venga inteso in modo assolutamente impreciso e fuorviante. Il problema &egrave; che a tale concetto si attribuisce un senso di valore molto positivo, condiviso, ma, allora, cos&rsquo;&egrave; che valorizziamo?

La maggiore confusione sussiste tra il concetto di &ldquo;simpatia&rdquo; e quello di &ldquo;empatia&rdquo;.

Simpatia indica il sentire insieme, quel Mitgef&uuml;hl cui Freud attribuiva un fondamentale ruolo collante nei gruppi, quell&rsquo;&rdquo;effetto musicale&rdquo; attraverso il quale l&rsquo;interprete musicale riesce a trasmettere al pubblico il sentire nascente del compositore: credo che stiamo parlando di quel fenomeno di &ldquo;risonanza emotiva&rdquo; che tanto spesso &egrave; confuso con il fenomeno empatico. Ritengo invece che quest&rsquo;ultimo vada inteso&nbsp;come un processo sostanzialmente di natura percettiva volto alla comprensione specifica del sentire e del pensare della persona che ci &egrave; vicina, e ci&ograve; pu&ograve; avvenire solo se siamo in grado di eliminare proprio quelle risonanze soggettive che vanno a coprire un ascolto &ldquo;puro&rdquo; dell&rsquo;altro. &Egrave; ci&ograve; che chiamerei una capacit&agrave; di &ldquo;sintonizzazione&rdquo; sull&rsquo;altro.

Come disse Arturo Benedetti Michelangeli in un&rsquo;intervista degli anni &lsquo;60 in Svizzera, un pianista deve assolutamente dedicarsi, se &egrave; sensibile, a cogliere le intenzioni dell&rsquo;autore, e solo quelle, senza aggiungere altre intenzioni. &Egrave; ci&ograve; che, in altra forma, disse una famosa psicoanalista, Christine Olden, negli anni &lsquo;50, quando evidenzi&ograve; che la sensibilit&agrave; di una persona nei confronti di un&rsquo;altra si pu&ograve; definire &ldquo;empatia&rdquo; solo quando non &egrave; al servizio di bisogni narcisistici. &Egrave; come dire che la possibilit&agrave; di cogliere profondamente l&rsquo;altro, sia esso l&rsquo;autore di una composizione musicale o il paziente in psicoterapia o la persona cui teniamo, sta proprio nella grande capacit&agrave; di &ldquo;mettersi da parte&rdquo; in nome del rispetto della conoscenza dell&rsquo;individualit&agrave;. E forse potrebbe essere proprio questa l&rsquo;essenza dell&rsquo;amore, come ci ha insegnato la fenomenologa irlandese Iris Murdoch.

Sabato 19 ottobre 2024, Teatro di Fiesole

Memorie di futuro

Convegno in onore di Adriano Latini a cento anni dalla nascita

Con il patrocinio del Comune di Fiesole

In collaborazione con Fondazione Scuola Di Musica Di Fiesole &ndash; Onlus

Musica ed empatia