Come si progetta la “scuola più bella del mondo”?

A come ambiente. Dizionario del nido

Il "bene comune" delle professionalità educative

A un certo punto incontrano una pozza d&rsquo;acqua, la guardano, si guardano e poi provano a entrarci. Prima delicatamente (chiss&agrave; quanto potr&agrave; essere profonda), poi, con sempre maggiore coraggio ed entusiasmo, cominciano a pestare l&rsquo;acqua, prima lentamente, poi sempre pi&ugrave; forte. Gli schizzi le bagnano, gridano contente.

Ora l&rsquo;acqua non &egrave; pi&ugrave; trasparente, ma opaca e mescolata con la terra, la guardano e ascoltano il rumore dell&rsquo;acqua pestata: ciaf, ciaf, ciaf.

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Federico (quattro anni) ha trovato un verme nella terra. Lo appoggia su una foglia e lo porta in giro, per farlo vedere a tutti. Poi si sposta in un angolo del giardino, deposita foglia e verme e va a cercare altre foglie. &ldquo;&Egrave; la mensa del verme&rdquo; dice a un compagno.

Raccoglie manciate di sassolini e li sistema intorno alla &ldquo;mensa&rdquo;. Si avvicinano altri bambini e guardano meravigliati il verme, le foglie e i sassi disposti attorno. &ldquo;&Egrave; bello&rdquo; dice Federico. &ldquo;Io voglio fare un albergo per gli animali&rdquo; dice Antonio, e si allontana.

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LO SPAZIO DI UN MOMENTO

I bambini attorno a Federico hanno condiviso con lui la meraviglia che si prova nell&rsquo;osservare un ambiente costruito ad hoc per un altro essere vivente. Lui ha realizzato una cosa &ldquo;bella&rdquo;, un progetto fatto con foglie, acqua e affetto, tanto piacevole e stimolante da spingere altri a fare lo stesso.

Si tratta di un progetto effimero, che non dura (e che non deve durare) nel tempo, ma non per questo appare poco stimolante. Lo percepisce anche Antonio che si avvia a costruire un albergo per gli animali, non uno zoo.

La durata dei progetti di bambine e bambini &egrave; imprevedibile, a volte si sviluppano a puntate, altre volte finiscono nello spazio di un momento.

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AMBIENTI DA CURARE

Le due bambine hanno potuto sguazzare nell&rsquo;acqua perch&eacute; avevano gli indumenti adatti: un vestito impermeabile, degli stivali per la pioggia. La loro esperienza scaturisce dagli indumenti materiali che avevano a disposizione.

Sono uscite, hanno affrontato il rischio di impantanarsi, hanno conquistato l&rsquo;acqua e l&rsquo;hanno utilizzata per una danza sonora. Un progetto senza un prodotto tangibile, se non quello di un po&rsquo; di fango sopra i vestiti.

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Gli spazi esterni sono luoghi favorevoli per creare progetti: le bambine e i bambini hanno la possibilit&agrave; di muoversi pi&ugrave; autonomamente, di usare materiali meno consueti, di entrare in contatto con elementi naturali e piccoli esseri viventi.

All&rsquo;aperto anche la presenza degli adulti &egrave; meno invasiva e carica dei loro progetti programmati. Ma affinch&eacute; le bambine e i bambini possano sviluppare le loro azioni progettuali, perch&eacute; possano provare, costruire, inventare, anche questi ambienti hanno bisogno di una cura attenta. Per sostenere le azioni dei pi&ugrave; piccoli occorre prevedere, predisporre e creare le condizioni adatte perch&eacute;, anche all&rsquo;aperto, ci siano sicurezza e stimoli alla creativit&agrave;.

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UN LABORATORIO PER USCIRE

Uscire in giardino prevede che si abbiano le attrezzature adatte, altrimenti ci si riduce a dover uscire solo quando c&rsquo;&egrave; il sole, quando non c&rsquo;&egrave; vento, non fa freddo, non piove.

In molti Paesi del nord Europa, per garantire la possibilit&agrave; di uscire, le bambine e i bambini hanno a scuola le scarpe e gli abiti adatti di ricambio. Le attivit&agrave; del vestirsi, dello spogliarsi, del rimettere a posto gli abiti in maniera ordinata, possono rappresentare un vero e proprio laboratorio, specialmente per i pi&ugrave; piccoli.

Cambiarsi le scarpe (qual &egrave; la destra o la sinistra?), allacciare, togliere e mettere i bottoni (come nei materiali strutturati montessoriani), aspettare che anche gli altri si siano cambiati gli abiti (elementi di educazione sociale), aiutare chi &egrave; in difficolt&agrave; o chiedere aiuto (esercizio di inclusione), richiede un&rsquo;organizzazione degli spazi e dei tempi altrettanto precisa di quando si prepara un laboratorio didattico.

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ATTREZZATURE FUNZIONALI

Per fare e inventare c&rsquo;&egrave; bisogno anche di strumenti adeguati.

Le bambine e i bambini adorano scavare buche in giardino, ma spesso non hanno gli strumenti giusti e usano delle palette di plastica da spiaggia. Ma la terra non &egrave; sabbia e per scavare ci vogliono altri strumenti, pi&ugrave; funzionali e altrettanto sicuri, per esempio dei cucchiai.

Tutti gli strumenti devono essere disposti in modo da poter essere utilizzati e rimessi poi al loro posto (come suggerisce Elinor Goldschmied per gli oggetti del gioco euristico).

Fare delle buche in giardino &egrave; sempre un&rsquo;avventura e i progetti educativi degli adulti si misurano anche dalla presenza o meno di buche nel giardino.

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MATERIALI ARTIFICIALI O NATURALI?

Molti amministratori pensano di aiutare bambini e insegnanti sistemando nei giardini delle scuole l&rsquo;erba sintetica che, si dice, sembra e si sente come quella vera. &Egrave; un materiale apparentemente comodo (non c&rsquo;&egrave; da tagliare, annaffiare, non ci sono animaletti&hellip;), ma manca di tutte le ricchezze che la natura offre, insieme alle incertezze e alle nostre preoccupazioni, per progettare e creare.

L&rsquo;erba artificiale avvia a una vita di plastica, dove il fare e l&rsquo;inventare vengono compressi e credo che nessun educatore vorrebbe augurare una simile vita adulta per i propri bambini.

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L&rsquo;ANIMA NEI PROGETTI

Questi sono due esempi comuni a tante esperienze di bambine e bambini, esempi che ci mostrano azioni e progetti che nascono come conseguenza dei materiali che hanno a disposizione. Nel primo caso prevalgono scoperte motorie e sonore, nel secondo appaiono delle dimensioni progettuali, estetiche ed effimere.

Sono progetti che non coinvolgono solo il fare, ma che generano entusiasmo, meraviglia, piacere e desiderio di continuare: le due bambine suonano con l&rsquo;acqua in un crescendo di musica e movimento; Federico costruisce la sua &ldquo;mensa&rdquo; e alla fine esclama &ldquo;bello&rdquo;.

Manualit&agrave; ed estetica si fondono, sono progetti caldi, che hanno un&rsquo;anima, che contengono e suscitano emozioni.

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AZIONI SENZA PRODOTTI

Materiali per fare e inventare

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