La mamma, su Skype

Scuola-famiglia: quale alleanza?

Tempo di adozioni. Con gli occhi dei bambini

DESIDERIO DI ESPLORAZIONELa prima parola che mi viene in mente pensando alla scuola come spazio è “esplorazione”.È senz’altro un desiderio di esplorazione che spinge i bambini, vinta la prima ritrosia, a inoltrarsi nello spazio della scuola dal primo giorno di frequenza. Le Indicazioni Nazionali del MIUR raccomandano che lo spazio sia: • accogliente, perché deve ospitare i bambini per molte ore e l’empatia che vi devono respirare è un nutrimento essenziale; • ben curato, perché a loro volta siano educati a prendersene cura; • orientato dal gusto estetico, ben sapendo che questo aspetto è incarnato nel dna delle docenti della scuola dell’infanzia. UNO SPAZIO CHE…• … parli dei bambini, che occhieggiano dalle pareti con i loro meravigliosi autoritratti, con i loro disegni infantili, bellissimi e pieni di poesia, che non ritroveremo più quando saranno cresciuti, perché perderanno di freschezza e spontaneità. • … parli del loro valore, pensieri autentici e ingenui sono infatti ampiamente messi in mostra dai cartelloni, dove compaiono anche le prime ipotesi sui fenomeni del mondo, tutte racchiuse nelle nuvolette dei fumetti trascritte dall’insegnante di turno. • … trasudi del loro bisogno di gioco e di movimento, per la cui assenza durante la pandemia hanno sofferto troppo. • … parli della loro espressività che sempre ci stupisce e incanta:– per offrirci uno sguardo intimo sul loro mondo emotivo e ricco di relazioni sociali;– per comunicare con linguaggi non verbali la ricchezza degli intrecci affettivi, fatti di sguardi curiosi, attoniti e ridenti, di posture e, anche, di voci e vocalizzi che creano la vitalità sonora tipica della scuola dell’infanzia;– per commuoverci come sempre, anche perché ci rievoca la nostra infanzia, cui ci lega quasi sempre una dolce nostalgia.

DESIDERIO DI ESPLORAZIONELa prima parola che mi viene in mente pensando alla scuola come spazio è “esplorazione”.È senz’altro un desiderio di esplorazione che spinge i bambini, vinta la prima ritrosia, a inoltrarsi nello spazio della scuola dal primo giorno di frequenza. Le Indicazioni Nazionali del MIUR raccomandano che lo spazio sia:• accogliente, perché deve ospitare i bambini per molte ore e l’empatia che vi devono respirare è un nutrimento essenziale;• ben curato, perché a loro volta siano educati a prendersene cura;• orientato dal gusto estetico, ben sapendo che questo aspetto è incarnato nel dna delle docenti della scuola dell’infanzia.UNO SPAZIO CHE…• … parli dei bambini, che occhieggiano dalle pareti con i loro meravigliosi autoritratti, con i loro disegni infantili, bellissimi e pieni di poesia, che non ritroveremo più quando saranno cresciuti, perché perderanno di freschezza e spontaneità.• … parli del loro valore, pensieri autentici e ingenui sono infatti ampiamente messi in mostra dai cartelloni, dove compaiono anche le prime ipotesi sui fenomeni del mondo, tutte racchiuse nelle nuvolette dei fumetti trascritte dall’insegnante di turno.• … trasudi del loro bisogno di gioco e di movimento, per la cui assenza durante la pandemia hanno sofferto troppo.• … parli della loro espressività che sempre ci stupisce e incanta:– per offrirci uno sguardo intimo sul loro mondo emotivo e ricco di relazioni sociali;– per comunicare con linguaggi non verbali la ricchezza degli intrecci affettivi, fatti di sguardi curiosi, attoniti e ridenti, di posture e, anche, di voci e vocalizzi che creano la vitalità sonora tipica della scuola dell’infanzia;– per commuoverci come sempre, anche perché ci rievoca la nostra infanzia, cui ci lega quasi sempre una dolce nostalgia.

La cura che mettiamo in gioco nell’organizzazione dello spazio trasmette alle famiglie molto della nostra idea educativa

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FAQ 15. La famiglia può chiedere di tenere nascosto il disturbo e applicare solo forme di tutela che non siano visibili o riconoscibili come tali dai compagni? (ed. PLUS)

Lo spazio a scuola

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