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La mamma, su Skype
Talvolta siamo indotti a pensare che le diavolerie della telematica creino distanze, o ambigue virtualità. Per Natalia e Vlad esse sono invece amichevoli messaggere d’affetti, compagne di crescita.
11 gennaio 20121 minuto di lettura
Natalia è ucraina, fa la badante in Italia. È da noi già da quattro anni, se la cava bene con la lingua (ha fatto studi superiori al suo Paese), sa anche un po’ d’inglese ed è molto apprezzata per il suo lavoro.
A Kiev ha un bambino di otto anni, che vede solo durante le ferie e che poi lascia sempre con un gran magone (reciproco). Si chiama Vlad e frequenta una scuola molto quotata: “Deve andare bene a scuola, se no sono guai!” dice Natlaija un p
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