La scuola che vogliamo

Bozza completa delle Indicazioni nazionali sul I ciclo di istruzione

"Indicazioni" per la scuola che guarda il futuro - Intervista a Mauro Ceruti

Ho seguito con interesse e con passione educativa l’incontro online organizzato dal Ministero per la <a data-cke-saved-href="https://www.giuntiscuola.it/articoli/sistema-integrato-0-6-e-il-momento-della-consultazione" target="_blank" href="https://www.giuntiscuola.it/articoli/sistema-integrato-0-6-e-il-momento-della-consultazione">presentazione delle </a><a data-cke-saved-href="https://www.giuntiscuola.it/articoli/sistema-integrato-0-6-e-il-momento-della-consultazione" target="_blank" href="https://www.giuntiscuola.it/articoli/sistema-integrato-0-6-e-il-momento-della-consultazione">Linee pedagogiche per il sistema integrato zero-sei</a>.Questo documento nato dal lavoro della commissione è stato definito “una ballata popolare”, qualche cosa che pur essendo frutto del lavoro di un gruppo di esperti e di rappresentanti di differenti istituzioni, e quindi di alte e provate competenze, vuole coinvolgere tutti coloro che hanno a cuore il futuro educativo dell’infanzia.I primi 2000 giorniIl presidente della commissione, Giancarlo Cerini, ha introdotto le linee essenziali del documento, sottolineando la centralità del bambino, i suoi diritti e tra questi quello a un percorso unitario e coerente nei primi “2000” giorni di vita, come ha sottolineato poi la professoressa Mantovani. Giorni fondamentali per lo sviluppo e l’apprendimento, per una partenza educativa di qualità. In questa realtà complessa che intreccia differenti provenienze, culture, condizioni di vita, tutti i bambini e le bambine devono avere le stesse opportunità educative.&nbsp;Negli aspetti pedagogici presentati ci ritroviamo pienamente, anche se storicamente nidi e scuole dell’infanzia hanno avuto una differente costruzione della propria identità educativa: il vivere ogni tempo della crescita in modo compiuto, disteso e rispettoso dell’originalità e delle caratteristiche personali; la cura educativa e la relazione come aspetti fondanti di ogni processo educativo; il valore e l’attenzione agli spazi, ai materiali, ai tempi, alle aggregazioni, alle esperienze, ai linguaggi, al gioco… come elementi costitutivi per azioni intenzionali che possono confluire in un curricolo integrato da pensare e costruire insieme.&nbsp;E ancora l’esigenza di sostenere la formazione professionale e valorizzare le competenze di chi educa, l’attivazione di un dialogo più profondo tra tutti coloro che sono partecipi della realizzazione di un sistema integrato: la famiglia, in primis, ma anche tutte le altre istituzioni del territorio e politiche.Il ministro Bianchi è intervenuto sostenendo quanto sia importante assicurare ai bambini e alle bambine, su tutto il territorio nazionale, la possibilità di frequentare i nidi e le scuole dell’infanzia; ha invitato tutti ad agire con responsabilità e con una partecipazione attiva perché sia possibile arricchire e integrare il documento con pensieri e proposte, in modo che il risultato finale sia veramente condiviso.&nbsp;La consultazione e i nodi da sciogliereSarà aperta ora la consultazione, con modalità che verranno diffuse, per la conoscenza e per l’integrazione del documento.Restano dei nodi da sciogliere e immagino anche timori e perplessità sull’effettiva realizzazione di un sistema integrato zero-sei:&nbsp;<ul><li>i cambiamenti possono intimorire e preoccupare se non avvengono con modalità che tengano conto della storia e dei vissuti professionali di tutti;</li><li>le molteplici tipologie di nidi e di scuole dell’infanzia sul territorio nazionale sono variegate, se ognuno rimane attaccato alla propria storia il passaggio alla condivisione risulta difficile;</li><li>la scuola dell’infanzia statale, in particolare, si è impegnata per tanti anni a portare avanti la propria storia educativa conquistando uno spazio non facile all’interno degli istituti comprensivi e rivendicando di essere una vera scuola. Questa innovazione provoca incertezza, poiché la scuola dell’infanzia si ritiene collocata in un sistema tre-quattordici che vorrebbe difendere, dopo tanto impegno a far sentire la propria voce con i colleghi della primaria e della secondaria inferiore;</li><li>molte aree del territorio nazionale presentano differenze notevoli nella presenza, gestione e storia dei servizi 0 3 e delle scuole dell’infanzia, l’impegno a garantire una risposta adeguata e efficace ovunque è veramente importante e richiede tante risorse;</li><li>in molte scuole dell’infanzia paritarie sono presenti anche i nidi e si sono avviati progetti educativi significativi, percorsi formativi e operativi orientati alla prospettiva zerosei, in modo autonomo; un sistema integrato dovrà coinvolgere tutti e garantire a tutti gli stessi buoni mezzi e possibilità formative.</li></ul>Le nostre identità&nbsp;Quello che sentiamo è da un lato la forza e la bontà di un sistema zero-sei che promette il meglio della qualità educativa ai bambini e alle bambine, dall’altro la paura di perdere la propria identità come istituzione, i propri riferimenti costitutivi.Una paura da superare attraverso la disponibilità, il dialogo e la gestione di risorse economiche e strutturali che rispettino le identità professionali e istituzionali, che riconoscano le diversità e diano tempo e modo ai processi di innovazione di realizzarsi. Essere parte di un sistema zero-sei non significa chiudersi a&nbsp;una continuità più ampia e necessaria o perdere le proprie conquiste ma ricollocare tutto questo in una realtà nuova che garantisca autentica valorizzazione a chi educa e a chi è educato.

Linee pedagogiche 0-6: una “ballata popolare” e i nodi da sciogliere