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L'apprendimento cooperativo

Un modello di apprendimento significativo che promuove l’interdipendenza positiva, la partecipazione e lo stare bene del gruppo

di Luigi D'Alonzo17 novembre 20221 minuto di lettura
L'apprendimento cooperativo | Giunti Scuola

Tra gli insegnanti della scuola primaria, è ormai generalmente diffusa la convinzione che il modo più efficace per il lavoro in classe non sia più la prospettiva trasmissiva, secondo la quale i docenti utilizzano la lezione frontale e l’esposizione a voce, mentre i bambini memorizzano e sono generalmente soli nelle attività scolastiche, ma sia invece il modello dell’impegno comunitario e sociale, nel quale il lavoro collettivo è costantemente promosso e incentivato.

Per perseguire questo modello, è necessario creare un ambiente scolastico, nel quale ogni soggetto si senta partecipe di un gruppo, capace di rispettare le esigenze dei singoli e dare significato alla vita interpersonale dei suoi componenti, affinché bambini e bambine si sentano parte di un ambiente educativo, che favorisca l’aiuto reciproco e la collaborazione per il bene di tutti.

 

Il clima per la partecipazione e il coinvolgimento sociale

In questo modo di “fare scuola”, l’allievo partecipa ed è chiamato a condividere le responsabilità della classe, le norme sociali vengono decise insieme con gli insegnanti e le riflessioni sulle conoscenze acquisite diventano momenti di gruppo, funzionali alla valutazione degli apprendimenti conseguiti.

Se la relazione con l’insegnante assume una valenza fondamentale in questo ambiente educativo, affinché ciascun allievo esprima al meglio le proprie potenzialità, anche l’apprendimento è condizionato dallo stato di benessere di ciascun allievo, che è a sua volta influenzato dal gruppo dei pari. Quando un bambino si sente accettato, quando la classe diventa un luogo di incontro e il bisogno di appartenenza a un gruppo viene soddisfatto, allora il soggetto esprime sé stesso, senza timori.

 

L'apprendimento cooperativo

L’apprendimento cooperativo risulta essere uno strumento estremamente utile: è attraverso il lavoro con i compagni che si impara a supportare gli altri, a comunicare i propri pensieri, a negoziare i compromessi e, soprattutto, ad ascoltare.

Le discussioni, gli scambi e le spiegazioni interpersonali possono aiutare gli allievi a superare i momenti di difficoltà e a uscire dall’autoreferenzialità, oltre a favorire l’interdipendenza positiva come antidoto all’individualismo e all’antagonismo.

L’insegnante attento a costruire comunità scolastica, attraverso la promozione di stili cooperativi, sa di dover vigilare con costanza sul gruppo e sulle relazioni e sa quando e come intervenire per favorire la collaborazione, il benessere e il successo nel lavoro collettivo.

Solo attraverso un’azione competente e coinvolgente dell’insegnante, infatti, può essere costruita l’interdipendenza positiva alla base di questo approccio, cosicché tutti possano stare bene all’interno gruppo.

Naturalmente, per poter funzionare come comunità, una classe ha bisogno di condividere anche abilità sociali, “visioni” e regole. Così gli incontri assembleari periodici possono essere l’occasione per alunni e insegnante di valutare insieme decisioni e scelte, contribuendo a rendere effettivo l’esercizio delle abilità prosociali.

 

Quando un bambino si sente accettato, quando la classe diventa un luogo di incontro, allora ognuno esprime se stesso, senza timori

Anche le azioni metodologiche e didattiche saranno condotte per favorire tali capacità, scartando tutte quelle attività che, in qualche modo, incoraggiano la competizione e gli incentivi esterni, privilegiando quelle che invece sostengono la motivazione intrinseca e il bisogno di competenza, relazione e autodeterminazione.

L’apprendimento cooperativo viene valorizzato, inoltre, attraverso la promozione di un contesto inclusivo e coeso, capace di accogliere e comprendere le diverse proposte che il docente offre ai singoli e/o ai gruppi.

Solo se la classe è anche un gruppo e non una semplice coesistenza di singoli, solo se si lavora sui valori della cooperazione, della tolleranza, della solidarietà, è possibile accogliere proposte differenziate e trarre da esse un beneficio individuale e di gruppo.

Il cooperative learning o apprendimento cooperativo è, infatti, una metodologia d’apprendimento che si fonda sulla cooperazione, intesa come progetto da adottare nella vita di classe e, proprio attraverso il lavoro di coppia e/o di gruppo, gli allievi possono raggiungere apprendimenti significativi a livello disciplinare e sociale.

Un suggerimento per proporre questo approccio è quello di stabilire dei ruoli ben definiti all’interno dei gruppi.

Avremo così, per esempio, un bambino o una bambina:

  • vigile, che dirige le attività;
  • silenziatore o moderatore della voce, che invita i compagni a tenere un adeguato volume di voce;
  • postino, il solo che può uscire dal gruppo per contattare l’insegnante e chiedere aiuto e/o precisazioni;
  • annunciatore, che al termine del lavoro riferisce alla classe le conclusioni e come ha lavorato il gruppo.

L’insegnante, anche in questo caso, dovrà muoversi fra i gruppi e mettersi a disposizione, dando suggerimenti, indicazioni e guidando i ragazzi nello svolgimento dei loro incarichi e dell’attività. Tutto ciò favorisce l’apprendimento significativo e si configura come innovazione didattica.

 

Per saperne di più

D’Alonzo, L. (2017). Come fare per gestire la classe nella pratica didattica (Nuova edizione). Firenze: Giunti EDU.

 

Scuola primaria

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