Strategie per imparare
 


 Era così già ai tempi di don Milani: “Sbagliano la domanda, non dovrebbero preoccuparsi di come bisogna fare per fare scuola, ma solo di come bisogna essere per poter far scuola”.
 
 Lavorare su sé stessi, maturare un’attenta e

Strategie per imparare
Era così già ai tempi di don Milani: “Sbagliano la domanda, non dovrebbero preoccuparsi di come bisogna fare per fare scuola, ma solo di come bisogna essere per poter far scuola”.
Lavorare su sé stessi, maturare un’attenta e lucida visione sull’esistente, ma, al contempo, con un profetico sguardo aperto al futuro. Una buona scuola è fatta di insegnanti che sanno essere tali, non specialisti di tecniche, ma persone speciali.
Per questo di metodi non ne ho, se non provare sempre a partire dai bambini e dalle bambine che abbiamo in classe: ascoltare i loro bisogni; osservare ciò che li accende; monitorare i loro percorsi; capire le loro strategie per imparare; aiutarli a crescere e crescere con loro.


Proviamo a condividere una premessa impopolare: non esistono metodi che possano semplificare la didattica, ovvero tecniche che garantiscano l&rsquo;apprendimento. 
Chi lo dice, ministro, docente universitario, editore, sedicente guru&hellip; veste i panni dell&rsquo;imbonitore che promette elisir miracolosi. Ma &egrave; una bugia che vende, che piace, perch&eacute; nel mondo della scuola sembra esserci tanto bisogno di ricette.

Proviamo a condividere una premessa impopolare: non esistono metodi che possano semplificare la didattica, ovvero tecniche che garantiscano l’apprendimento.
Chi lo dice, ministro, docente universitario, editore, sedicente guru… veste i panni dell’imbonitore che promette elisir miracolosi. Ma è una bugia che vende, che piace, perché nel mondo della scuola sembra esserci tanto bisogno di ricette.


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