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L’acquolina in bocca
Sedersi alla stessa tavola significa molto di più che mangiare e gustare insieme i piatti; significa condividere i riti e i sapori e stabilire un tempo di sosta e di pace. Cosa possiamo fare a scuola?
La festa e il cibo sono da sempre strettamente collegati. Il racconto dei giorni di festa, di quelli passati o di quelli che devono ancora venire, s’intreccia con i profumi della cucina, con le immagini e i colori della tavola apparecchiata, con i nomi dei piatti che si susseguono e che pregustiamo con l’acquolina in bocca.
Ancor prima della parola, condividere il cibo vuol dire stabilire un legame, inaugurare un incontro, scambiare sapori, gusti, memorie . Il cibo e l’alimentazione sono temi fortemente interculturali e interdisciplinari perché in essi si mescolano le collocazioni geografiche e le tappe della storia dell’uomo, gli aspetti legati alla salute e i riferimenti culturali e religiosi, i racconti autobiografici e le narrazioni collettive, le ritualità condivise e le esperienze personali di ciascuno di noi.
Condividere riti e sapori
"Dimmi come mangi e ti dirò chi sei": così potrebbero dire i sociologi e gli psicologi. Per gli storici, l’alimentazione è il segno di un’epoca e la frase potrebbe quindi concludersi con “e ti dirò in quale periodo hai vissuto”. Per i geografi invece, il cibo e le abitudini alimentari contraddistinguono un territorio e definiscono un ambiente e le sue risorse e dunque potrebbero affermare “e ti dirò da dove vieni”. Per gli antropologi, le abitudini alimentari connotano spesso le rappresentazioni delle culture e infatti molte immagini stereotipate sui popoli e i Paesi associano, a torto o a ragione, il cibo ai diversi gruppi. E così, gli italiani sono grandi consumatori di pasta e pizza, i cinesi di riso, i tedeschi di patate… E così via mangiando.
Il cibo rappresenta un dato culturale pregnante ed è al tempo stesso un elemento dell’identità e del percorso di inclusione di ciascuno. Sedersi alla stessa tavola significa molto di più che mangiare e gustare insieme i piatti; significa condividere i riti e i sapori; fare esperienza di mondo e stabilire un tempo di sosta e di pace.
La scuola gioca un ruolo fondamentale, non solo in materia di educazione alimentare, ma anche di informazione e di rispetto nei confronti delle scelte e dei comportamenti che possono essere difformi da quelli della maggioranza, di attenzione e riconoscimento di ciascuno.
In classe...
A partire dalle domande dei bambini, possiamo esplorare il tema del cibo, collegandolo alle tradizioni alimentari e provare a comporre il menu e a sederci insieme a tavola a Natale o nei giorni di festa.
Per arricchire il dialogo e trovare spunti di riflessione e di lavoro in classe vi suggerisco alcuni materiali e siti utili:
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l’articolo
A tavola con le religioni
, su “La Vita Scolastica” di dicembre (riservato agli abbonati alla rivista);
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"Childrenshare"
, il progetto di inclusione di Expo Milano 2015 dedicato ai bambini e realizzato presso il MUBA, Museo dei Bambini. Sono stati finora attivati tre percorsi interculturali:
- A ognuno la sua colazione ;
- Prepariamo la tavola ;
- Le tavole apparecchiate ;
- il testo Un libro buono un mondo , pubblicato da Giunti Progetti Educativi