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La natura dialoga con l’arte

Esperienze didattiche e modelli per avviare percorsi tra natura e arte, adattando le attività alla propria realtà. Partiamo dai dipinti di artisti famosi

di Anna Aiolfi08 settembre 202015 minuti di lettura
La natura dialoga con l’arte | Giunti Scuola

Oltre le aule: nuovi scenari e confini da vivere


Questo è il tempo di ripensare alla scuola, di rivederne scenari e confini.
È tempo di abitare in modo consapevole la natura di cui facciamo parte come viventi, sperimentando atteggiamenti di ascolto, di ricerca, di scoperta, accettando il suo ruolo educativo e formativo.
È anche tempo di un pensiero creativo e riflessivo, capace di rompere gli argini del consueto scolastico. In questo scenario l’arte si presta ad accompagnare le proposte educative.
Proviamo a immaginare la scuola come base da cui partire e poi ritornare, come luogo aperto e interconnesso con la realtà, dove l’esperienza è sempre autentica, dove non è necessario essere in aula per fare scuola.

Proviamo a immaginare tempi distesi, giardini e spazi da abitare, territori da esplorare, momenti per fare e pensare insieme.
Un’idea di scuola aperta, mobile, articolata, modificabile e adattabile, capace di costruire nei bambini una mentalità indagatrice tipica degli scienziati e degli artisti. La natura, oggi, chiede di essere assunta come valore, risorsa, laboratorio aperto per conoscere e per conoscersi meglio. L’arte si offre come filtro facilitante e compagna di viaggio.


Image | Giunti Scuola


Per continuare... e iniziare

Se intendiamo la natura come il complesso degli esseri viventi, delle forze e dei fenomeni in relazione tra loro in un continuo divenire che stabilisce ordine e regole, le possibilità didattiche che ci offre sono molteplici, quasi infinite. Un prato, un cespuglio, un albero, un filo d’erba, un lombrico, un seme, una pozzanghera, un orizzonte, una finestra aperta sono alla portata di tutti. 

  • Ma come accompagnare lo sguardo del bambino?
  • Come condividere ciò che è possibile capire?
  • Come mediare i pensieri dei bambini favorendo il confronto dei diversi punti di vista?
  • Quali “letture” prediligere per potenziare immaginazione, argomentazione e capacità di pensare?
  • Come organizzare i tanti fatti d’esperienza in modo da traghettare i bambini verso i saperi che servono per vivere?


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Accorgersi della natura e imparare a leggerla.

laboratorio 1
Finestre aperte per guardare
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Osservazione e rappresentazione dalla finestra.

Le finestre aperte sono occhi verso un mondo in continuo cambiamento dove forme, colori sfumature, ombre e luci, odori e rumori sollecitano le percezioni. Tutto va osservato attentamene, più volte, imparando a mettere in relazione le cose che si vedono succedere, cercando di volta in volta le parole più efficaci per raccontare e rappresentare.


Questo sguardo privilegiato verso il mondo lo troviamo nell’arte di Henri Matisse, La finestra aperta a Collioure del 1905, che in modo simile a noi scruta il mondo. Nel quadro La condizione umana di Magritte la natura vista dalla finestra è dipinta cosi fedelmente sulla tela che combacia perfettamente con quella visibile all’esterno: l’espressione artistica riunisce in un’unica immagine la natura e la sua interpretazione. Un’altra interessante proposta arriva dallo street artist Pejac che invita a usare il panorama della finestra come una tela, disegnando figure in cartoncino nero da muovere o applicare al vetro. Interagendo con la realtà esterna è possibile far camminare su tetti delle case un gatto o una persona o muovere uno stormo di uccelli nel cielo creando possibili narrazioni (immagini legate al progetto su #STAYARTHOMEPEJAC).

Le finestre aperte sono occhi verso un mondo in continuo cambiamento dove forme, colori sfumature, ombre e luci, odori e rumori sollecitano le percezioni. Tutto va osservato attentamene, più volte, imparando a mettere in relazione le cose che si vedono succedere, cercando di volta in volta le parole più efficaci per raccontare e rappresentare.


Questo sguardo privilegiato verso il mondo lo troviamo nell’arte di Henri Matisse, La finestra aperta a Collioure del 1905, che in modo simile a noi scruta il mondo. Nel quadro La condizione umana di Magritte la natura vista dalla finestra è dipinta cosi fedelmente sulla tela che combacia perfettamente con quella visibile all’esterno: l’espressione artistica riunisce in un’unica immagine la natura e la sua interpretazione. Un’altra interessante proposta arriva dallo street artist Pejac che invita a usare il panorama della finestra come una tela, disegnando figure in cartoncino nero da muovere o applicare al vetro. Interagendo con la realtà esterna è possibile far camminare su tetti delle case un gatto o una persona o muovere uno stormo di uccelli nel cielo creando possibili narrazioni (immagini legate al progetto su #STAYARTHOMEPEJAC).

laboratorio 2
L'arte del fare
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Collage con materiale naturale.

Basta osservare il gioco dei bambini in giardino per capire quanto sia fondamentale il fare: impasti, raccolte, scavi, mescolanze, ricerche. I bambini toccano, manipolano, soppesano, rompono, assemblano e nel farlo scoprono le caratteristiche dei materiali naturali.
Sperimentando le regolarità e le irregolarità, le simmetrie, la complessità e le strutture si arriva alle prime generalizzazioni. Immaginando strutture invisibili possiamo chiederci come fa il sasso a essere duro, una foglia flessibile, una pozzanghera melmosa: un filo lega la natura (biologia/botanica) all’arte.

Questa idea di raccolta e organizzazione del materiale la ritroviamo nelle scatole dell’artista J. Cornell, Farmacia, 1942 che possiamo prendere come modello per le nostre collezioni di foglie, sassi, cortecce, muschi, semi e altro che troviamo nelle nostre esplorazioni.
Sfruttando le peculiarità del materiale naturale possiamo trovare molti modi per dar vita a nuove forme: in un sasso una linea, una porosità, una fessura si trasformano a piacere con il colore, mentre la forma assume nuovo significato. La terra colora sul foglio, si modella con l’acqua, si impasta con altri elementi naturali come foglie, sabbia, muschio. Esperienze queste che richiamano il fare artistico di Dubbufet, Brunetta dal volto carnoso, e di Arcimboldo con i suoi dipinti stagionali.

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Collage con materiale naturale.

3. Dalla natura ai segni alle forme ai colori

laboratorio 3
Dalla natura alle forme, ai colori...
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Osservazione mirata e interpretazione di un paesaggio.

La natura si racconta a noi nelle sue molteplici forme e colorazioni. L’esperienza diretta permette di far propri i segni, gli aspetti, le particolarità che emozionandoci generano la nostra personale visione. Non si tratta di copiare un’opera, ma d’imparare a leggere nelle scelte artistiche i diversi modi di raccontare la natura.

Nel campo di grano di Van Gogh è evidente il tratto con cui l’artista vuole comunicare una situazione di movimento, segni ripetuti, morbidi, quasi musicali. Nel Campo fiorito (1909) di Klimt, invece, l’orizzonte rialzato, consente un’invasione della fitta vegetazione che ci fa sentire piccoli di fronte a questa vastità.
L’evoluzione artistica di Mondrian regala visioni diverse che possono essere interpretate dai bambini:

  • L’albero rosso è un dipinto fedele alla realtà, il tronco e i rami sono nodosi, aggrovigliati;
  • L’albero blu è ridotto all’essenziale, il tronco e i rami sono meno contorti, semplici pennellate di colore;
  • ne L’albero argentato i rami diventano linee curve, archi che si intersecano creando un motivo simmetrico;
  • infine, in Alberi in fiore le forme geometriche sostituiscono la realtà, la forma originaria dell’albero non è quasi più distinguibile.


Aiutiamo i bambini a esplorare la bellezza della natura senza cadere negli stereotipi, creiamo occasioni per esprimere e raccontare le personali visioni: un rametto, una foglia, una corteccia da osservare nelle sue forme e nei suoi colori, un paesaggio da indagare incorniciando scorci e particolari con una cornice di cartoncino o più semplicemente con un binocolo fatto con le mani.

4. Il paesaggio come tela

laboratorio 4
Il paesaggio come tela
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Creazioni con elementi naturali a terra e sospese.

L’esigenza di uscire dagli spazi consueti ha spinto molti artisti a orientare la propria attenzione verso il paesaggio, non inteso come ritorno al piacere estetico della natura, ma piuttosto come contesto su cui agire.

Il “fare arte nella natura”, caratteristica della Land Art, utilizza ciò che si trova nel paesaggio naturale nella consapevolezza che la natura imporrà modifiche all’opera stessa.

Possiamo trasferire questa suggestione a scuola: partendo da un’osservazione degli spazi a disposizione come un giardino, sia esso grande o piccolo, è possibile immaginare una rivisitazione utilizzando materiali presenti o coerenti con il paesaggio stesso. Piccole creazioni a terra con sassi, legnetti, foglie e fiori, strutture mobili che sorreggono in equilibrio i materiali naturali, ma anche angoli con tende, di foglie e bastoncini o tronchi appositamente tagliati e posizionati per creare piccoli spazi da vivere.

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Creazioni con elementi naturali a terra e sospese.

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